Seconda Categoria
14 Marzo 2025
Mano pesante del Giudice Sportivo nei confronti del San Paolo Torino dopo la sfida del Girone D di Seconda Categoria piemontese contro il Real Orione, terminata con il successo a sorpresa dei biancoverdi con un pirotecnico 2-3. Una partita condizionata da molte proteste nei confronti dell'arbitro da parte dei padroni di casa: proprio a causa di queste lamentele sono scattate lunghe squalifiche verso il tecnico e i dirigenti presenti in panchina oltre che a Mirko De Santis, pilastro della difesa biancoblù.
All'interno del comunicato ufficiale, il Giudice Sportivo ha diramato i seguenti provvedimenti disciplinari:
Questi provvedimenti hanno suscitato scalpore nella società del San Paolo poiché, come raccontato dal tecnico Riccardo Perillo, non si è mai verificato quanto scritto nel referto dell'arbitro e, di conseguenza, descritto dal Giudice Sportivo. L'allenatore commenta così le sanzioni commissionate: «Tutto ciò che è stato riportato è assolutamente falso. Non ci sono assolutamente state né minacce, né percosse, né insulti verso il direttore di gara. Ci siamo lamentati per alcuni episodi e scelte arbitrali piuttosto discutibili ma non nel modo descritto dal comunicato. Il mio assistente è stato espulso per un'espressione blasfema ma nessun componente della mia squadra ha proferito alcuna bestemmia, anche la panchina del Real Orione ha ammesso che non è successo niente. De Santis ha ricevuto quattro giornate per aver toccato l'arbitro ma non c'è stato alcun contatto tra i due, considerato anche l'espulsione è avvenuta a distanza. Faremo ricorso per quantomeno ridurre le squalifiche: ora come ora io avrei finito la stagione anticipatamente per un qualcosa che non ho commesso, ciò mi disturba altamente. Il sistema deve cambiare perché non abbiamo la possibilità di difenderci, siamo in balia di quello che scrivono loro: siamo troppo penalizzati, ci vuole più tutela nei nostri confronti. Ad esempio io vorrei la possibilità di venire a conoscenza prima di ciò che scriverà il giudice, proprio per avere la possibilità di difendermi raccontando la mia versione dei fatti perché in questo modo ascoltano solamente una campana e cioè quella dell'arbitro».