Kings League Italia
17 Marzo 2025
KINGS LEAGUE LOTTOMATICA.SPORT FC ZETA • Matteo Perrotti
L'ultima lettera dell'alfabeto, una di quelle esteticamente più belle e il simbolo di un personaggio immaginario di inizio '900 tra i più famosi. La Z, sì, quella però che bisogna iniziare a scrivere per esteso perché sta diventando sempre più grande. Già, perché la Zeta è prima in classifica, è incredibilmente solida e ha un simbolo talmente forte da sembrare frutto dell'immaginazione: Matteo Perrotti. Lui che nel giro di una trentina di ore prende un aereo, va in Spagna, segna al debutto, prende un altro volo, torna in Italia e la illumina di nuovo. Come? Col solito dribbling e segnando una tripletta decisiva per smontare il tendone dei Circus e proiettare insieme a Maddalena la squadra di Luca Toni (che sbaglia un rigore) e Cristian Brocchi sul tetto del paese, in attesa di Stallions e TRM.
La boa è alle spalle, la virata verso la linea d'arrivo è iniziata, ma adesso bisogna gonfiare le vele per sfrecciare sempre più in classifica. Lì, dove gli Zeta reduci da due vittorie di fila, di cui l'ultima agli shootout, cercano il tris per tenere alla larga i Circus, a caccia del sorpasso sul podio dopo il successo sugli Alpak. Per i viola, però, ripetersi non è compito facile, sia perchè Buono fa il paratone di piede su Bertocchi nel due contro due iniziale (una delle regole particolari del torneo) sia perché i rossoneri di ZW Jackson passano presto in vantaggio, e lo fanno grazie alla loro stella, tornata dal prestito di domenica in Spagna chiuso con il gol all'esordio in maglia Ultimate Mostoles. Se infatti Bernardi conclude alto il tap in sul palo colpito proprio da Buono (3'), Perrotti prende palla in ripartenza, arriva davanti al portiere avversario e con un delizioso tocco sotto fa 1-0 (5').
L'ago della bilancia di un primo tempo equilibrato, a ritmi non troppo alti. I Circus conducono il gioco, cercando l'imbucata sugli esterni, mentre gli Zeta sanno come distendersi per colpire. Nel mezzo, le occasioni non mancano. I viola vanno vicini al pareggio prima con uno spunto di Afzaz sulla sinistra smorzato e parato di piede da Buono (14'), poi con il mancino di Bertocchi lanciato da Conte e respinto dal numero 1 (14'), infine con il cross tagliato di Massironi su cui Afzaz è bravo a inserire per vie centrali, ma manca il colpo vincente (14').
Spaventi a cui gli Zeta rispondono con la traversa spizzata con un gran tiro da centrocampo di Kanis (15'), l'unico tentativo però di un primo tempo chiuso all'attacco dai Circus con un doppio tentativo di Bertocchi, il primo di punta parato da Buono sul palo e il secondo alto sull'assist di Uras (17'). Una maggiore pericolosità quella dei viola, tuttavia, che non porta al gol fino al dado, quando Rossi in ripartenza pareggia i conti (18'), ma Perrotti nell'uno contro uno è ingiocabile: volteggio, mancino incrociato dal limite e Zeta di nuovo in vantaggio (20').
Sotto sempre di un gol, nella ripresa i Circus suonano subito uno squillo con il mancino dalla distanza di Massironi centrale (22'), ma faticano rispetto al primo tempo a trovare gli stessi spazi. Sì, perché dall'altro lato gli Zeta coprono benissimo il campo, sanno cosa fare in possesso e quando ripartono spaventano l'avversario, costringendo Marengo al tuffo sul tiro di Kanis (23'), prima di trovare il 3-1: cross rasoterra di Montagna, Maddalena sbuca sul secondo palo e appoggia in rete (23').
Una rete forse accusata dai viola, che neanche un minuto dopo sfiorano due volte il poker: Gulin salta Marengo in uscita con un sombrero bellissimo e calcia a porta vuota, ma Afzaz sulla linea salva tutto, poi lo stesso numero 0 degli Zeta colpisce il palo (25'). È il primo momento di difficoltà per la squadra di Grenbaud, che sceglie allora di provare a ridare fiducia scendendo in campo per battere il rigore presidenziale. Quello calciato alla perfezione, quello, però, gli avversari annullato cinque minuti dopo proprio dal dischetto. Al 30', infatti, Perrotti scatta da centrocampo, Marengo non casca sul suo cucchiaio, ma il 10 continua l'azione, guadagna un calcio di rigore e lo trasforma con un bolide di mancino nell'angolino.
È il momento giusto per premere, i rossoneri lo sanno e si giocano l'asso nella manica, letteralmente il «Numero Uno»: Luca Toni. Un minuto più tardi, infatti, l'ex campione del mondo scende in campo per il rigore presidenziale degli Zeta, ma Marengo indovina l'angolo e tiene a galla i Circus. Sia nel risultato che emotivamente, o così sembra, perché poi arriva l'ennesimo capovolgimento in pieno stile Kings League: carta speciale, shootout di Conte e cucchiaio fuori misura (31'). Mancato il 4-3, i viola, per lunghi tratti in gestione del possesso, senza però rendersi pericolosi, cedono il passo alla squadra allenata da Cristian Brocchi, che nel finale va a caccia della cinquina per vivere con più serenità gli ultimi due minuti di gioco, da disputare con la regola del gol doppio (e quindi col rischio di ritrovarsi in un lampo sul 4-4).
A splendere, come sempre, Perrotti, che imbuca per Maddalena, bloccato solo dal salvataggio da ultimo uomo in area di rigore di Conte (34'). Un ostacolo importante, ma non c'è problema: gli Zeta giocano la carta sospensione, tolgono il «Rettore» dal campo e prendono il controllo di un finale in cui Marengo deve mettere le dita sul tiro di Amoroso per evitare un passivo più pesante (38'). Sì, perché anche negli ultimi 120 secondi i Circus non riescono a costruirsi la chance del pareggio, lasciandosi così sfuggire l'occasione di balzare sul podio, sempre più territorio di ZW Jackson e i suoi uomini. Loro che hanno sicuramente uno «Zorro» in più, ma che giocano in blocco una partita ai limiti della perfezione tattica.