Luca Lodetti, qui con la maglia del Mapello Bonate in Eccellenza nella stagione 2016-2017
Aveva solo 35 anni, nel 2022 era diventato padre e per tanti anni aveva calcato i campi di calcio della Lombardia e non solo: oggi, Luca Lodetti non c'è più. Faceva il difensore centrale, era un classe 1989 e lunedì nella chiesa parrocchiale di Brembate Sopra una folla commossa ha voluto dedicargli un ultimo saluto. Al rito funebre ha partecipato anche il Milan, squadra nella quale Luca aveva militato ai tempo del Settore Giovanile arrivando fino alla Primavera: presente infatti ChiccoEvani, che lo aveva allenato al tempo degli Allievi Nazionali. Il club rossonero ha portato invece una maglia con la scritta "Lodetti" e il suo numero 4.
UN TALENTO NATO TRA LE GIOVANILI DEL MILAN Luca Lodetti, nato a Roma ma cresciuto calcisticamente nelle giovanili del Milan, ha iniziato a farsi notare come difensore centrale. Un ruolo che richiede non solo fisicità e tecnica, ma anche una grande intelligenza tattica. E Luca, di certo, non era a corto di queste qualità. Il suo debutto nel calcio dei grandi è avvenuto con la maglia del Darfo Boario, quando non aveva ancora compiuto 18 anni. Un giovane promettente che ha saputo farsi strada in un mondo competitivo come quello del calcio.
LA CARRIERA IN SERIE D E L'ESPERIENZA INTERNAZIONALE Il viaggio calcistico di Lodetti è proseguito attraverso i campi della Serie D, una categoria che spesso viene sottovalutata ma che rappresenta il cuore pulsante del calcio italiano. Ha indossato le maglie di squadre storiche come Alzano Cene, Pro Sesto, Legnano, Mezzolara e Colognese, dimostrando sempre un'incredibile passione per il gioco. Ma Luca non si è fermato ai confini nazionali: la sua voglia di mettersi alla prova lo ha portato a Malta, dove ha giocato con Naxxar Lions e Marsaxlokk, arricchendo il suo bagaglio di esperienze e dimostrando che il calcio è una lingua universale.
UNA SECONDA VITA FUORI DAL CAMPO A 30 anni, Lodetti ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo, non perché il fuoco della passione si fosse spento, ma per intraprendere una nuova avventura professionale. Ha fondato l'agenzia di consulenza Truck Consult, dimostrando che la determinazione e la voglia di vincere possono essere trasferite anche in ambiti diversi dal rettangolo verde. Una scelta coraggiosa, che testimonia la sua capacità di reinventarsi e di affrontare nuove sfide con lo stesso spirito combattivo che lo aveva caratterizzato in campo.
UN ADDIO CHE LASCIA IL SEGNO La notizia della sua prematura scomparsa a soli 35 anni, dopo una dura battaglia contro una grave malattia, ha lasciato un vuoto incolmabile. Non solo per la sua famiglia, composta dal piccolo Riccardo, i genitori Patrizia ed Ernesto, i fratelli Ivan e Sebastiano, e la nonna Ancilla, ma anche per tutti coloro che lo hanno conosciuto e apprezzato come calciatore e come uomo. La comunità calcistica italiana è in lutto, perché quando un guerriero del pallone ci lascia, è come se un pezzo di quel grande campo che è la vita venisse a mancare.
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