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Kings League Italia

È un portiere immenso! Para qualsiasi cosa nel derby, stupisce l'Italia e sogna il Mondiale

Prima il record, poi l'MVP davanti a 120mila spettatori: Gianluca Bressan eroico in Kings League

Bressan Stallions

KINGS LEAGUE LOTTOMATICA.SPORT STALLIONS • Gianluca Bressan

Giocare un derby a 21 anni davanti a più di 120mila persone rappresentando la squadra più seguita di tutto il torneo e con la possibilità di prendersi il primo posto in classifica. Frase lunga, sì, meglio rileggerla con calma, o prenderne i punti salienti: 21 anni, derby, 120mila persone, la maglia con più pressione addosso e la vetta del campionato. Bene, ora però bisogna aggiungere altri tre ingredienti, come se fosse una ricetta, una di quelle deliziose: portiere, record di parate, MVP. Il piatto dei sogni, anzi, qualcosa di neanche lontanamente immaginabile per un ragazzo cresciuto nei campi di provincia, eppure Gianluca Bressan l'ha cucinato davvero. Lui che a 21 anni para di tutto nel derby più sentito del web, lui che eguaglia un record davanti a tutta Italia, lui che sulle spalle indossa il numero 0, quello del vuoto, ma che sta vivendo un'avventura immensa.

0, IL SIMBOLO

 

Il numero del paradosso. L'unico che indica il niente, il nulla, il predecessore dei numeri positivi, eppure il solo che viene sempre dimenticato quando si inizia a contare, forse proprio perché rappresenta l'assenza, qualcosa che non esiste. Lì tra i pali, però, da solo, qualcuno c'è sempre. Qualcuno che i suoi sogni li ha coltivati dai tempi della Varesina, dai campionati provinciali fino all'Eccellenza, passando per VergiateseIspra, Victoria e Tradate Abbiate per poi ritrovarsi sotto i riflettori di un paese intero. Una carriera, quella di Gianluca, vissuta sempre con l'1, o il 12, stampato sulla maglia, fino al giorno in cui cambia tutto: il 5 dicembre 2024.

Bressan ai tempi dei Giovanissimi in maglia Varesina

Un giovedì qualunque? Non proprio, anzi, quello in cui inizia l'avventura di Bressan in Kings League Italia, o più semplicemente: la competizione creata da Gerard Piqué che sta rivoluzionando il mondo dell'intrattenimento sportivo (clicca qui per saperne di più). Un palcoscenico totalmente diverso da quello dei dilettanti, conquistato solo da una centinaio di ragazzi in tutta la penisola e che promette ricordi indelebili, come affrontare ex giocatori di Serie A, oltre a sogni impensabili, ma niente spoiler, per ora.

Una vetrina in cui mettersi in mostra, sicuramente, ma anche quella in cui mandare un messaggio cambiando per una volta quel numero sulle spalle: «Ho scelto lo zero perché nelle categorie in cui giochiamo gli allenatori non chiamano mai il portiere nella formazione. Ovvero, giochiamo 4-3-3? Non dicono mai 1-4-3-3, a parte rarissimi casi in cui succede, quindi credo che lo 0 sia la rappresentazione di tutti i portieri e voglio che ci sia un po' di rivalsa di tutti loro, che sono poco considerati».

Una scelta particolare, simbolo però di passione per il ruolo, lo stesso onorato con quello zero alle spalle dello stemma più pesante di tutto il torneo. Sì, perché giovedì 5 dicembre Gianluca diventa ufficialmente un giocatore degli Stallions, la prima squadra italiana ad aver partecipato al Mondiale per Club targato Kings League, nonché quella con il presidente più seguito in tutta Italia: Gianmarco Tocco, aka Blur

14, IL RECORD

«Immenso», la parola usata dal classe 2003 per descrivere il capo della mandria biancoblù dopo l'esordio in Kings League, e anche qui, non proprio uno qualsiasi: doppietta da portiere e vittoria con i Caesar, l'avversario autoproclamatasi dai suoi presidenti come la squadra da battere. «È stata un'emozione incredibile, anche perché il primo gol è arrivato dopo essere andato in svantaggio dopo pochi secondi, che in questa competizione è comunque un peso», le parole di Gianluca dopo il debutto, l'incipit sì di qualcosa di immenso.

Fatto un assist e altri due gol nelle quattro gare successive, di cui l'ultimo segnato nel derby d'alta quota vinto parando lo shoutout decisivo con i Gear 7, alla sesta giornata Bressan aggiunge il suo nome nella storia della Kings. Sì, perché nell'altro derby, quello con gli AlpaK (sentitissimo visto il legame d'amicizia che unisce i due presidenti da una vita), l'ex Varesina tira fuori una prestazione da record. Prima il miracolo su Benedetti, poi la risposta su Jorginho, la presa su Gallifuoco, la smanacciata in tuffo all'angolino sempre su Jorginho, la deviazione su Rossi, l'autogol di Curcio salvato sulla linea, il duplice intervento su Lorenzani e, infine, il piede della vittoria ancora su Benedetti, giusto per chiudere il cerchio.

Episodi a cui aggiungerne un altro paio più semplici, per un totale di 14 parate in una sola partita, più di chiunque altro e al pari del solo Casapieri, il primo a toccare la stessa cifra. Un record che gli vale il titolo di portiere MVP di giornata e il secondo posto nella classifica per numero di parate (52 in 6 gare), dietro proprio all'estremo difensore degli Underdogs. Una medaglia d'argento indossata anche nella speciale classifica dei numeri 1 (o zero) con più shootout negati, ovvero 7, solo uno in meno di Peqini. Per raggiungere l'oro, dunque, serve quella voglia di migliorarsi costantemente che emerge dal primo focus di Gianluca dopo una gara spaziale: «Rimpiango quel gol sul mio palo, è un errore che non devo fare. Sbaglio secondo me a metterne tre in barriera, non vedo la palla partire, poi lui è bravo e fa un gran gol, però io devo fare di più».

Un riferimento alla punizione magistrale di Rossi, spedita nell'incrocio alla sinistra di Bressan, che un altro primato lo ha già: il classe 2003 è il portiere titolare più giovane di tutta la Kings League Italia. Quella vista dall'alto proprio grazie ai tre punti conquistati nel derby con la squadra di KFrenezy, seguito da più di 120mila persone sul canale Twitch di Blur: «Sono contento di aver aiutato la squadra, meritavamo di vincere e abbiamo portato a casa tre punti d'oro. Lo dicevo da una settimana alla mia squadra: questa era la partita più importante dello split. C'erano stati degli sfottò prima della partita, che in questo caso ci stanno, noi rispondiamo sul campo. Abbiamo vinto e son contentissimo».

1, IL SOGNO

O la posizione in classifica, dipende dai punti di vista. Un primo posto riguadagnato con il secondo successo consecutivo, dopo aver perso un pezzo pregiato come Loiodice, a proposito di numeri, il 10, quello in grado di servire assist in rabona e segnare gol pesantissimi. Una perdita sicuramente importante, ma la squadra di Blur sembrano essersi riaggiustata, merito anche di un'alchimia rinforzata fuori dal campo con la nascita della Stallions House. «È il nostro segreto. In settimana sono stato un paio di giorni, li vedo i sacrifici che fanno i miei compagni che vengono da lontano. - racconta Gianluca sull'abitazione in comune - Stiamo lì, facciamo gruppo, andiamo a ballare, come è giusto che sia, ed è bellissimo stare da loro. Non vedo l'ora di condividere qualcosa di più, ma non dico cosa».

Ipotizzare, però, è concesso, e non c'è neanche bisogno di fantasticare fin troppo. Il primo posto è lì, di nuovo sotto gli zoccoli di Bressan e compagni, e garantirebbe uno slot nella semifinale per il tetto d'Italia, ma, soprattutto, un biglietto per andare al prossimo Mondiale. Qualcosa di immenso? Sì, però i sogni son così, e vanno presi pure con i guantoni tra le mani.

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