In Serie A lo fece esordire De Zerbi: ora incanta l'Italia nella squadra di Fedez

Ci sono addii che sono delle vere e proprie porte in faccia e ci sono addii che si trasformano in dei semplici arrivederci. Forse non era il momento, forse non era destino. Basti pensare a tantissimi calciatori, i cosiddetti what if, che avevano un talento smisurato, ma che per un motivo o per un altro negli occhi degli appassionati non sono riusciti a esprimere tutta la loro qualità. Ora qualche indizio in più: Simone Lo Faso. Alle orecchie dei più attenti non può essere sfuggito il suo nome, ma per chi ne fosse all’oscuro nessun problema, la sua è una di quelle storie che merita di essere raccontata.

È una partita senza senso: tre gol in due minuti indirizzano lo scontro più pazzo del mondo

Lo Faso in versione Lo Gaso mentre Santoro fa il Lautaro; ai Punchers non basta il solito Colombo

VALVOLA DEI RICORDI

12 agosto 2016. Per un ragazzino nato a Palermo uno dei sogni più belli dev’essere quello di esordire in prima squadra, soprattutto in un momento in cui i rosanero erano ancora una delle piazze più interessanti del massimo campionato. L'epoca dei Miccoli, Cavani, Pastore, Dybala e Vazquez è alle spalle, ma il sogno di uno che è cresciuto vedendoli non può che essere quello di provare a emularli. Il destino, però, ha piani diversi e il Palermo a fine anno retrocede in Serie B. Poco male, però, perché l'anno sarà comunque memorabile per Simone, che esordirà prima contro il Bari in Coppa Italia e poi contro il Milan in Serie A, il 6 novembre 2016, lanciato da un certo Roberto De Zerbi. Anno nuovo, vita nuova, e Lo Faso si trasferisce in prestito alla Fiorentina agli sgoccioli del mercato, e in Serie A con la maglia della città del giglio esordirà contro il Benevento - stavolta una vittoria - e subentrando al posto di un altro nome che non passerà inosservato: Federico Chiesa. Il destino, però, sembra non aver ancora finito con Simone, tarpandogli le ali con dei problemi fisici che lo faranno piano piano allontanare dal calcio che conta; prima una sosta a Lecce - con in mezzo un prestito al Cesena - poi Pistoiese, Folgore Caratese, Livorno, Siracusa e infine Akragas, dove gioca attualmente. Gli anni sono attualmente ventisette, pochi, e sembra che sia arrivato il momento di crescere, la scintilla? Una certa Kings League Italia.

STANCHISSIMO

Wild card per i Boomers di Fedez, Simone sembra si sia calato alla perfezione nel ruolo del centro di gravità: «Sono contento di come sto giocando. Con i Boomers ho fatto tre partite e abbiamo vinto tutte e tre le volte, quello conta, se poi arrivano gol e assist è ovviamente anche più bello. Io poi sono wild card, quindi devo fare quello, ho quel ruolo all’interno della squadra. Sono felicissimo che per ora ci stia riuscendo». Nella squadra una sinergia particolare si è creata con il bomber dei Boomers, Daniel Santoro, già autore di dodici gol e fresco di scambio con i Mostoles di DjMario, già vicini alla Kings League Italia dopo aver ricevuto in prestito il mago Perrotti degli Zeta: «Diciamo che ci ricambiamo qualche favore, io qualcuno in più a dire il vero, lui me ne deve ancora un po'. Si è creata una bella intesa». Abbiamo ormai superato la metà del girone, e i Boomers sembrano aver ripresa la corsa verso le prime posizioni, dopo un avvio che definire horror è riduttivo: «Il nostro obiettivo ora non può essere altro che quello di vincerle tutte e andare al mondiale». Un ultimo passo, però, è d'obbligo per ricordare gli inizi di Simone e l'essere stato lanciato da De Zerbi: «Molti concetti li tengo ancora molto cari a me. È una persona che ti segna, non a caso oggi è uno degli allenatori più forti del mondo». Insomma, quei famosi addii sembrano essere diventati solamente degli arrivederci nella storia di Simone Lo Faso, e chi lo sa che ora la sua strada non si trasformi solo con dei buongiorno.

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Daniel Santoro fa tripletta contro gli AlpaK e regala la prima vittoria ai Boomers