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Serie D

Lo scontro fra prima e seconda è un fuoco! Quattro gol tengono in piedi la corsa al titolo

Folgore Caratese e Ospitaletto confezionano un 2-2 molto combattuto: i bresciani mantengono la vetta

Antonio Arpino

SERIE D FOLGORE CARATESE • Antonio Arpino

«Né vincitori né vinti, si esce sconfitti a metà». La notte di Arisa riassumerebbe efficacemente e senza troppi giri di parole il pareggio maturato questo pomeriggio tra la Folgore Caratese e l’Ospitaletto, due squadre ostinatamente in lotta per un posto in Serie C. Perché la situazione in vetta resta invariata, per questo ancor più intricata: i ragazzi di Quaresmini - oggi squalificato - mantengono la vetta con un margine di tre punti sulla banda di Carobbio. Esattamente come alla vigilia di uno scontro diretto che, per quanto sia stato scoppiettante (2-2 il risultato finale) e sentito, non accontenta nessuno se non i neutrali. E le inseguitrici, ovviamente: Pro Palazzolo e Varesina non sbagliano i rispettivi impegni, prendono campo e, contestualmente, sorpassano in classifica i biancazzurri, ora quarta forza del torneo. Edulcorando ulteriormente una lotta al vertice appassionante ed estremamente equilibrata. Chi, tra sei partite, uscirà davvero «vincitore, vinto o sconfitto a metà», lo scopriremo solo vivendo.

CADILI INCORNA, CANTAMESSA FOLGORA LA FOLGORE

Sportitalia Village. Pomeriggio, non uno dei tanti. Il perché è ben noto: passa un treno che inizia per C. Sì, avete letto bene. Comanda - sotto pressione - l’Ospitaletto, pur barcollando (un solo successo nelle ultime sette), insiste e persiste la Folgore Caratese, desiderosa di riscattare il ko (in salsa polemica) incassato contro il Desenzano settimana scorsa. Occhi puntati sulla storia, che di solito vale tre punti. Gli stessi che separano le due squadre alla vigilia dello scontro diretto. Ma nessuno ha voglia di leggere le trame altrui. Una penna e il coraggio di ondeggiare sul bianco: basta poco per regalarsi al mondo. Poi, a parlare, ci pensa il manto verde. E, di solito, è poesia in prosa. Oppure fraseggio e riaggressione: dipende dal singolo approccio nei confronti dell'arte. I padroni di casa, ad esempio, optano per questa soluzione sin dal fischio d'inizio, accompagnato a dovere da spalti in fibrillazione e atmosfera travolgente su ambo le sponde della tribuna. I biancazzurri sfoggiano condizione fisica e desiderio e, quantomeno in avvio, mettono i bresciani alle strette. Gli ospiti, dal canto loro, partono sugli scudi piuttosto che sui blocchi: insomma, con il freno a mano tirato. Un'idea di attesa e capovolgimento che non trova frutti; al contrario, i ragazzi di Carobbio seminano e ben presto raccolgono. Dopo venti minuti di sostanziale equilibrio, infatti, è un colpo di testa di Cadili a rompere gli indugi. I caratesi capitalizzano la prima grande chance del loro pomeriggio e passano in vantaggio sul corner ben battuto da Ferrandino

Il preludio di un primo parziale completamente a tinte biancazzurre? Non esattamente: pur mantenendo identità e incursione, la squadra di Carobbio non produce più occasioni nitide. Sul fronte opposto accade l'esatto opposto: i bresciani iniziano a carburare, spingono a tutto gas sugli esterni e girano la sfera con più convinzione. Prendendosi qualche rischio a livello di esposizione difensiva, gli ospiti riescono a crearsi i presupposti per pareggiare l'incontro, limando al contempo le distanze per vie centrali. Il risultato non può che essere vincente, nonché degno di una partita così importante. Musica e testo di Cantamessa, che raccoglie palla sull'out di destra, si insedia nella retroguardia avversaria disorientando Codraro e spara un mancino a giro che accarezza il sette e riapre ferocemente i conti. Un sussulto rabbioso che scuote l'Ospitaletto, rinforzandone la consapevolezza. Parola chiave, che riduce al minimo l'iniziativa e il fervore mostrati nelle battute iniziali da una Folgore Caratese progressivamente meno lucida e più distratta. Come in occasione del tentativo concesso a Gobbi ai limiti dell'area che, per citare il compianto Bruno Pizzul, fa la barba al palo. Non è l'unica chance capitata sul destro del 9 ospite, che poco dopo, imbeccato tra le linee dall'estroso Messaggi, calcia sui guantoni di Salvalaggio. Va così in archivio un primo tempo intenso. Che troverà un sequel alquanto soddisfacente allo scoccare della ripresa.

OSPITALETTO AVANTI, MA BIGOLIN NON CI STA

Onore, privilegio, responsabilità: essere primi della classe è un’investitura che guadagni solo gettando il cuore oltre l’ostacolo. Solo quando prendi davvero consapevolezza di quello che sei, di quello che vuoi, delle infinite possibilità che puoi trasformare in solide realtà, riuscirai davvero ad affinare e definire le tue ambizioni, le tue qualità, la tua personalità. Una volta in cima, pensi solo al panorama. Ma dimostrare, e attenzione, non mostrare, il proprio valore significa anche avere l’umiltà di riconoscere l’importanza di ogni singola tappa del percorso, presa così com’è, per la sua unicità. Ecco come nasce un sogno: con il lavoro, la passione e, soprattutto, l’attesa del momento giusto per colpire e dettare legge. Tenete bene a mente quest'ultima regola del vademecum: sarà la chiave di volta del secondo parziale. E ne sigillerà il risultato finale.

Ruotano entrambi i tecnici: nella Folgore entra Giugno ed esce Sacco, sponda Ospitaletto Lleshaj fa spazio al dinamismo di Baraye. Non cambia però la sostanza: l'inerzia della partita è dalla parte dei bresciani, che giocano quasi sul velluto. I padroni di casa faticano a riprendere in mano il ritmo e si perdono in trame fiacche e inconsistenti. Lasciando campo e iniziativa agli avversari, che non perdonano. Passa un quarto d'ora e parte tutto da un guizzo di Messaggi che, servito sulla sinistra, si accentra e calcia. La respinta di Salvalaggio è corta e premia, involontariamente, Guarnieri, che è lesto a depositare in porta la sfera da pochi passi. Gioco, partita, incontro? Presto per dirlo: manca tanto. Ma l'impressione è che la partita non abbia più concretezza da darci: dal nuovo vantaggio ospite succederà poco o nulla. La Folgore Caratese spegne l'iniziativa, l'Ospitaletto sembra in controllo e va vicino anche al 3-1 con Baraye (gioco di prestigio e destro alto) e il solito Messaggi, il cui bel tentativo trova i guantoni di Salvalaggio. Sembra, per l'appunto. Il calcio è bello perché nulla è mai davvero deciso. I valori possono essere ristabiliti - se non ribaltati - nel segno della perseveranza. E la massima forma di perseveranza è sbattere la testa. Oppure...mettercela, quando serve. Non sapete come fare? Chiedete a Bigolin. A centimetri dal novantesimo è un altro corner ben piazzato di Ferrandino a spiazzare completamente la retroguardia dell'Ospitaletto, presa d'assalto dalla grinta del numero 23 biancazzurro. È suo il gol del 2-2, risultato che si protrarrà senza altre emozioni da riportare fino al triplice fischio di Teghille, che inquadra nella storia una partita difficile da dimenticare.

IL TABELLINO

FOL.CARATESE-OSPITALETTO
RETI: 18' Cadili (F), 41' Cantamessa (O), 12' st Guarneri (O), 40' st Bigolin (F).
FOL.CARATESE (4-2-3-1): Salvalaggio 7, Cadili 8, Codraro 7 (19' st Martellotta 6), Arpino 6.5, Bigolin 7.5, Sacco 7 (9' st Giugno 6.5), Maspero 7, Pedone 6.5 (37' st Ciarmoli sv), Ferrandino 6.5, Ravasi 7, Lipari 6 (21' st Matteucci 6). A disp. Spada, Cocola, Ferrari. All. Carobbio 6.5.
OSPITALETTO (4-3-3): Bonardi 7, Gritti M. 6.5, Lleshaj 6.5 (17' st Baraye 7), Gobbi 7 (40' st Barwuah sv), Qeros 6.5 (29' st Cerri 6), Bakayoko 6.5, Gualandris 6, Messaggi 7.5, Panatti 7, Cantamessa 8 (40' st Dieng sv), Guarneri 6.5 (49' st Peli sv). A disp. Zorzi, Bertazzoli, Mozzanica, Lucenti. All. Quaresmini 7.
ARBITRO: Teghille di Collegno 7.
COLLABORATORI: Lobene di S.Benedetto del Tronto e Fecheta di Faenza.
AMMONITI: Cadili (F), Arpino (F), Pedone (F), Lleshaj (O), Panatti (O), Guarneri (O), Baraye (O).

LE DICHIARAZIONI

<<Approccio complesso? Bisogna dare merito alla Folgore per aver aggredito e sbloccato la partita. Poi siamo stati molto bravi a restare incollati al match, a pareggiarla e a ribaltarla. Per le occasioni avute nel finale avremmo meritato di portare a casa i tre punti. Il risultato è positivo ma ci lascia un po' di amaro in bocca. Due gol su calci piazzati? Lavoreremo a partire da martedì per correggere queste situazioni che oggi ci sono costate due punti. Involuzione nei risultati? La squadra oggi ha dato una grande risposta in un momento della stagione in cui è oggettiva la mancanza di risultati, per giunta dopo essere andati sotto in uno scontro diretto. I ragazzi hanno reagito alla grande, non ci siamo sciolti e abbiamo mostrato anche qualità nelle giocate. Ripartiremo con ancora più convinzione per tornare a conquistare i tre punti>>, ha concluso il vice-allenatore dell’Ospitaletto Giosa.

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