Sbatte sul tombino e si fa male: la squadra abbandona il campo dopo 20 minuti

Dopo soli 20 minuti dal fischio d’inizio, la sfida tra Sangiuliano City e Magenta si interrompe bruscamente. Un giocatore del Magenta, in una fase di gioco, sarebbe scivolato appena fuori dal campo, impattando violentemente contro un tombino in cemento e riportando una ferita al ginocchio.

L’arbitro, dopo un’attenta valutazione, decide che la partita può proseguire. Tuttavia, Samuele Mura – in panchina per il Magenta in sostituzione del tecnico Gianluca Invernizzi, assente per impegni personali – prende una decisione: a suo avviso, non ci sarebbero le condizioni di sicurezza necessarie per continuare. Così i suoi ragazzi lasciano terreno di gioco, sancendo di fatto la fine anticipata dell’incontro.

LE DICHIARAZIONI

Il tecnico del Sangiuliano City, Luigi Sabatino, esprime rammarico per l’accaduto: «Noi stavamo facendo il nostro. Il campo è omologato. Mi spiace perché volevamo giocarla».

Dall’altra parte, Samuele Mura spiega le ragioni della sua decisione: «C’era un tombino di cemento. In ospedale gli hanno dato dei punti di sutura. Questa partita l’arbitro doveva sospenderla. Ho scritto la riserva come richiesto e ora la federazione farà le sue valutazioni. La colpa non è del Sangiuliano, sia chiaro, ma di chi ha dato l’ok per l’omologazione del campo. L’omologazione deve coincidere con lo stato attuale del terreno di gioco, altrimenti non si può continuare. Noi abbiamo deciso di fermarci per tutelare i nostri ragazzi. Per fortuna nulla di grave, ma non volevamo rischiare che accadesse di nuovo. La situazione sia con il Sangiu - il Sangiuliano City - sia con l'arbitro è stata serena».