Kings League Italia
07 Aprile 2025
KINGS LEAGUE LOTTOMATICA.SPORT STALLIONS • Ferdinando Pannuti
Lasciare casa, parenti, amici, abitudini: insomma, tutto. Lasciare ogni cosa e fare quasi 1500 chilometri senza sapere se sia la scelta giusta oppure no perché la sfera di cristallo non esiste, e se anche fosse, a volte, credere a ciò che si vede nel proprio cammino è impensabile. Come la storia di chi molla veramente tutto, risale l'Italia per cambiare totalmente vita e diventa eroe a sorpresa in uno dei derby più sensazionali di sempre. Quello deciso da Ferdinando Pannuti, lui che a 22 anni lascia casa, parenti, amici e abitudini per raggiungere un sogno talmente grande da non poter essere rinchiuso in una palla di vetro.
1487, a voler essere precisi, i chilometri da percorrere in macchina per ricostruire il viaggio di Pannuti, cresciuto a Reggio Calabria e calcisticamente nato nella sua Pellarese. La tappa iniziale di un percorso che lo vede passare presto alla Segato, una delle Juventus Academy, per poi formarsi presso importanti settori giovanili come quelli di Perugia e della Reggina, prima di affrontare l'Eccellenza con la maglia della ReggioRavagnese. Un ritorno in Calabria simbolo del forte legame con casa, quella, però, che viene lasciata per vivere un'esperienza completamente nuova.
Fine 2024 segna infatti l'inizio di qualcosa di imprevedibile, sia a priori sia a posteriori. I 1347 chilometri di macchina, giusto 12 ore di viaggio, portano infatti Ferdinando in quel di Torino, lì dove, superati alcuni provini, viene scelto per partecipare a un torneo che promette di rivoluzionare il mondo dell'intrattenimento sportivo in Italia: la Kings League. Una competizione nata dalla mente di Gerard Piqué, seguitissima in Spagna e sempre più in tutto il mondo, che offre la possibilità di condividere il campo o di affrontarvi stelle del calibro di Pirlo, Totti, Hazard, Agüero e Ronaldinho, o ex professionisti come Bonucci e Nainggolan.
Opportunità fuori dal normale per chi gioca sui campi di provincia, anche se si tratta di calcio a 7, perché le emozioni restano le stesse, anzi, a volte vanno ben oltre. Lo sa benissimo Pannuti, lui che partecipa al campionato vestendo la maglia degli Stallions, ovvero la squadra che a maggio 2024 ha partecipato al primo Mondiale per Club nella storia della Kings, facendo appassionare centinaia di migliaia di persone alla competizione. Un pubblico catalizzato dalla figura di Gianmarco Tocco, aka Blur, nonché uno dei volti più importanti del web in Italia e presidente degli «Stalloni», ma in campo i protagonisti sono altri: i calciatori, in particolare i dilettanti, e nella partita più sentita di tutte ce n'è uno che entra nella storia.
È lo scontro al vertice con i TRM secondi in classifica, è il Derby dell'Aura tra Blur e Francesco Marzano, presidente dei rivali, secondo più grande content creator della Kings League Italia e, soprattutto, amico di una vita del suo avversario. Una sfida sentitissima in cui succede di tutto, tra rimonte, controrimonte, gol fenomenali, rigori iconici e un infortunio che tiene tutti con il fiato sospeso per qualche minuto, lo stesso trattenuto in gola a fine partita, quando il risultato di 4-4 porta a una serie di 5 shootout (uno contro uno col portiere partendo da centrocampo) a testa per decretare il vincitore.
Lì, dove lo spettacolo non finisce mai, anzi, va fuori controllo. Gli Stallions passano infatti in vantaggio proprio grazie a Pannuti, bravo a guadagnare un rigore che costa il secondo giallo a Vagge, portiere titolare dei TRM, e a realizzarlo. Destino vuole, però, che proprio il sostituto del numero 1, Grimaldi, ribalti tutto parando due shootout decisivi ai biancoblù e segnando l'ultimo della sua squadra. Dal potenziale 3-1 della vittoria, la squadra di Blur va così sotto 3-2 all'ultimo tiro disponibilie, quello di cui si incarica l'altro portiere, Bressan, che spara un destro scheggiato dalla traversa oltre la linea: è parità infinita, ergo, si va a oltranza.
Il simbolo di una sfida pazzesca, capace di girarsi e rigirarsi in mille sensi tra mille protagonisti, finché non arriva quel momento lì. Quello in cui Colombo, stella dei TRM, calcia fuori e concede la terza palla della vittoria agli Stallions, quella che viene affidata proprio a chi ha lasciato tutto per prendersi quell'attimo. Ferdinando parte da centrocampo, va sul sinistro e con un tocco sotto all'ultimo istante disponibile per calciare supera il portiere avversario, decide il derby più matto di sempre e avvicina un sogno chiamato Mondiale.
Sì, perché il primo posto in classifica vale l'accesso al Mondiale per Club che si disputerà a inizio giugno in Francia, un altro millino di chilometri da aggiungere a una storia nata lontanissimo. «Sono felice di essere qua, spero di esserci anche nei prossimi anni perché credo di potermelo meritare, e sono felice di rappresentare un pezzo di Reggio Calabria in giro per l'Italia. - racconta Pannuti, che sulle emozioni di quel doppio shootout aggiunge - Ho pensato che dovevamo vincere la partita perché siamo più forti, più squadra, siamo una famiglia e quindi era giusto per il bene di tutti che vincessimo la partita perché puntiamo al massimo. Battere anche il secondo shootout? È stato scelto un po' alla fine perché comunque non ti aspetti di andare a oltranza, io però mi faccio sempre trovare pronto e cerco di fare il massimo per la squadra. Anche se durante la partita ho avuto poco minutaggio so quando c'è bisogno e faccio il mio meglio nel momento in cui conta».
Uno di quelli che nella scala delle emozioni calcistiche va «al primo posto. È un'esperienza unica, la sto vivendo a 360 gradi e spero che non finisca più. Questi mesi sono volati, ormai mancano solo tre/quattro partite, però spero di andare pure in palcoscenici più importanti insieme a questi ragazzi». Quelli conosciuti facendo le valigie da Reggio Calabria fino a Torino per poi aggiungere gli ultimi 140 chilometri in direzione Milano, mettendo nei bagagli la maglia più desiderata, da tutti, ma in particolare da Ferdinando: «Mi sono appassionato alla Kings perché sono un fan di Blur. Il format in Messico mi era piaciuto, mi ero interessato e ho mandato la domanda così, per gioco, al massimo non mi avrebbero contattato. Poi in realtà è andata bene, ho trovato un gruppo fantastico, tra nell'altro nella squadra di Gianmo, quindi sono felicissimo».
Una realtà diversa da quella in cui è cresciuto, soprattutto a livello giovanile. «A Perugia e con la Reggina ho conosciuto sempre brave persone, con cui ho legato dei rapporti che tuttora vanno avanti e dove ho vissuto grandi esperienze, come giocare a Trigoria o contro società importanti come Lazio, Roma e Napoli, che porterò sempre con me», racconta Pannuti, ora devoto ai colori biancoblù degli Stallions e già uno dei suoi simboli. Se infatti in campo il minutaggio è ristretto, quei due shootout segnati, e segnati così in un derby di quel tipo, sono l'emblema di chi è totalmente dedicato alla causa e sembra aver trovato un nuovo luogo da chiamare casa.
Emotivamente, ma anche fisicamente, perché fuori dal terreno di gioco Ferdinando è il classico elemento chiave all'interno di un gruppo, rafforzato dalla condivisione della Stallions House: «Facciamo tutto noi, in particolare io e Alessandro Curcio, che siamo lì fissi. A girare poi vengono un po' tutti i ragazzi e diciamo che grazie alla casa riusciamo a unirci ancor di più, a passare più momenti insieme e a rafforzare il nostro rapporto, cosa che poi si vede in campo e penso sia sotto gli occhi di tutti. Siamo un gruppo incredibile, e lo vedrà tutta l'Italia». O meglio, lo sta vedendo. Chi deve ancora scoprirlo è il resto del mondo, ma per quello ci sono ancora tempo e chilometri da macinare.