Cerca

Under 19 Élite

È una muraglia insuperabile! Para due rigori nella stessa partita e blinda il terzo posto

Christian Marascio fa le fortuna della Tritium e non si pone limiti: «Voglio continuare a migliorare»

Christian Marascio, Tritium

UNDER 19 ÉLITE TRITIUM • Christian Marascio, saracinesca dei biancoazzurri

In un'intervista di qualche giorno fa Mattia Perin ha rivelato che Gonzalo Higuain, ai tempi della sua permanenza in bianconero, fosse solito dire agli estremi difensori juventini che i portieri non erano giocatori come gli altri. E, forse, il bomber argentino in fondo ha ragione. Essere portieri significa molto di più: caricarsi la squadra sulle spalle, essere l'ultimo baluardo da cui dipendono le sorti di una partita, avere quel pizzico di ordinaria follia ed eccentricità che ci distinguono dalla massa e ci rendono a nostro modo unici. L'amore per la sfida, che ti porta a fronteggiare gli attaccanti avversari in uno contro uno, che sia in uscita bassa o dal dischetto; gli sguardi penetranti di pubblico e avversari, da cui puoi proteggerti con una corazza fatta non dai guantoni o dalla divisa ma dalla personalità e la forza d'animo. Carismatico, leader silenzioso, capace di infondere presenza al suo reparto arretrato anche soltanto attraverso uno sguardo o, semplicemente, la sua presenza: sabato scorso Christian Marascio è riuscito a entrare anche lui nel cerchio ristretto di portieri capaci di parare due rigori nella stessa partita, con una doppia prodezza su Comensoli e Locatelli, più altre parate prodigiose che hanno regalato la vittoria alla Tritium. E poco importa se gli scontri diretti condanno la formazione trezzese alla piazza d'onore senza poter disputare i play-off regionali: la luce negli occhi di Christian nel post-partita, l'abbraccio con i compagni e l'ovazione regalatagli dalla tribuna valgono più di qualsiasi qualificazione.

IL PERCORSO

Non si può parlare di Christian Marascio se non si capisce ciò che il calcio rappresenta per lui: più di un semplice sport, qualcosa capace di permeare la sua mente, di arrivare in brevissimo tempo alle corde del suo cuore. Un qualcosa di irrazionale, una «connessione profonda e inspiegabile», come da lui stesso dichiarato. Sono passati ormai 14 anni da quella soleggiata primavera del 2011 in cui Christian si apprestava a muovere i suoi primi passi nel mondo del calcio svolgendo un provino con la Città di Segrate: una vita fa, una lunghissima distanza colmabile solo attraverso il potere della mente e dell'immaginazione. Riavvolgendo il nastro, Christian, un tempo attaccante, può ricordare con nostalgia e un sorriso il giorno in cui la sua carriera e la sua vita hanno preso la piega che lo hanno reso quello che è oggi: «Un giorno mancava il portiere e ho chiesto al mister se potevo sostituirlo. Da quel giorno ho scoperto una vera passione per questo ruolo, che ho deciso di occupare stabilmente». Da attaccante implacabile capace di gonfiare la rete a primo nemico dei centravanti: per Christian non è cambiato nulla, in mente solo la voglia di fare la differenza e risultare protagonista in campo. E a staff tecnico e osservatori è bastano ben poco per comprendere che quel ragazzo che volava da un palo all'altro aveva già allora delle doti superiore alla media.

Dall'hinterland milanese comincia dunque l'ascesa di Marascio: un passato tra i settori giovanili milanesi più blasonati come Scarioni e Ausonia, un trascorso di 6 mesi all'Atalanta e alcuni gettoni con la Primavera 3 della Pro Patria, dopo i trascorsi con l'Under 15 e l'Under 16 dello storico club di Busto Arsizio. Nonostante la giovane età, Christian può infatti già vantare trascorsi ed esperienze significative anche grazie all'incontro con tecnici di spessore e caratura: «Un grazie particolare va a Massimo Amadori e Mark Mundija, mio allenatore ai tempi della Pro Patria. Due mister con la "M" maiuscola che hanno contribuito in maniera determinante alla mia crescita».

TRITIUM: LA PIAZZA PERFETTA PER CRESCERE E DIVERTIRSI

Approdato questa estate a Trezzo per difendere i pali della formazione Under 19, Marascio ci ha messo pochissimo per entrare stabilmente nelle gerarchie biancoazzurre:, l'ex Pro Patria ha avuto subito le idee chiare quando questa estate è stato contattato dal direttore sportivo Giuseppe Pardeo, anch'egli tra i massimi artefici delle grandi stagioni disputate dalle varie formazioni giovanili trezzesi«Ho scelto di venire qui perché la ho ritenuta sin da subito una società valida, sia per la solidità e la coesione del gruppo che per la qualità del gioco espresso. Ho avuto anche la possibilità di essere aggregato sin da subito alla prima squadra anche se non ho ancora giocato». Dopo qualche difficoltà accusata tra novembre e gennaio, infatti, la Tritium non si è più fermata e ha disputato un girone di ritorno quasi perfetto: una serie di vittorie e risultati utili inanellati a suon di prestazioni roboanti e un gioco tanto spumeggiante quanto efficace e senza fronzoli, un mix di ingredienti che ha condotto la società di Enrico Ortelli al secondo posto in coabitazione con l'ARS Rovagnate, riuscito tuttavia a prevalere e ad accedere conseguentemente ai play-off regionali in virtù degli scontri diretti favorevoli. Resta comunque una stagione memorabile e per Christian è impossibile non menzionare chi più di tutti ha creduto in lui quest'anno: «Voglio ringraziare mister D'Antuono e Morris Giusti, che hanno sempre avuto grande stima di me e infuso sin da subito la loro fiducia».

LAVORO, SACRIFICIO E UMILTÀ

«Non amo giudicarmi, preferisco che siano i fatti a parlare per me». In questa frase è racchiuso il senso di ciò che è Christian Marascio. Umile, con la testa sulle spalle, il primo ad arrivare agli allenamenti: abnegazione e spirito di sacrificio fanno da sempre parte del suo DNA e, nonostante nel corso degli anni sia riuscito a raggiungere diversi traguardi importanti sia a livello individuale che sportivo, l'estremo difensore di Segrate non ha mai perso quei basilari fondamenti per essere persone prima ancora che calciatori di successo. Da un punto di vista tecnico, parliamo indubbiamente di un portiere dotato di grande esplosività, dote che gli permette di avere un'ottima elevazione nonché una notevole sicurezza nelle uscite alte, malgrado un altezza inferiore alle media dei portieri di oggi. Il suo senso della posizione gli garantisce sempre la possibilità di compiere la scelta migliore e leggere al meglio tutte le fasi della partita: rapido, abile a leggere anche gli uno contro uno palla a terra con gli attaccanti avversari, Christian ha mostrato inoltre grandi miglioramenti nell'impostazione dal basso: capita infatti che durante la partita sia lui a smarcare i suoi attaccanti in profondità con millimetrici palloni, altra caratteristica che certifica il suo essere un portiere moderno e solido in ogni fondamentale.

«Ho sempre ammirato molto Gianluigi Buffon, è un portiere a cui mi ispiro». Dalla leggenda bianconera, assoluto interprete a livello mondiale di questo ruolo, Christian ha ereditato la dote di saper ipnotizzare gli avversari dal dischetto: se l'oggi capo delegazione della Nazionale azzurra aveva una media di circa un rigore su 3 in carriera, contrariamente alle dicerie di molti che sembrano dimenticare che Buffon era anche un efficace pararigori, Marascio è riuscito a neutralizzarne due nella stessa partita. Comensoli e Locatelli sono infatti sbattuti entrambi contro il muro eretto dall'ex Pro Patria, lucido, tranquillo, quasi impassibile mentre assisteva all'incedere dei tiratori ospiti verso il dischetto: «È stato uno dei momenti più emozionanti della mia carriera. Sono riuscito a parare non uno, ma ben due rigori: una sensazione indescrivibile che mi ha fatto sentire un supereroe». E anche ora che è riuscito a toccare il cielo con un dito e ha lasciato la sua firma indelebile su questa stagione Christian sceglie di mantenere i piedi per terra«L'obiettivo è semplice: voglio giocare il più possibile e continuare a migliorare».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Sprint e Sport

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter