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Kings League Italia

Sovrumano! Fa tre assist all'esordio, batte la capolista invincibile e fulmina tutta Italia

Prima scrive la storia di un club nato da 9 mesi, poi stupisce il paese: Dennis Cartella imprendibile pure in Kings League

Cartella Zeta

KINGS LEAGUE LOTTOMATICA.SPORT FC ZETA • Dennis Cartella

Panoramica a schiaffo da una villa al bordo della strada, primo piano di un'ape che vola all'ultrarallentatore su un fiore, ingresso sullo sfondo di un piede sfocato che sbuca a velocità normale, attacco di una musica inizialmente extradiegetica (ovvero l'iconica Sweet Dreams), panoramica verticale del protagonista della scena, soggettiva su una macchina decapottabile praticamente ferma, primo piano di spalle del personaggio con la villa sfocata sullo sfondo, dettaglio di un biglietto con l'indirizzo della villa e poi via a una delle scene più iconiche della storia della cinema. Quella in cui Quicksilver salva tutti dall'esplosione della scuola di Xavier in «X-Men: Apocalypse» sfoggiando la sua velocità supersonica, quella che nel multiverso chiamato Kings League appartiene a una e una sola persona: Dennis Cartella. Lui che all'esordio assoluto serve tre assist nella super vittoria sulla capolista imbattuta e riapre la corsa al Mondiale, il tutto viaggiando più veloce del tempo.

SOVRUMANO

Non c'è altro termine per descrivere la rapidità del classe 2000. Lui che con la divisa rossonera degli Zeta richiama forse più Flash, ma quando si parla di cinema e di messa in scena della supervelocità non c'è paragone con il Quicksilver della Marvel. Anche perché, come la scena in cui Pietro Maximoff fa il suo esordio nella pellicola del 2016, così Cartella lo fa nella competizione che sta rivoluzionando il mondo dell'intrattenimento sportivo in Italia. Quella Kings League nata in spagna dalla mente di Gerard Piqué che offre possibilità inimmaginabili per chi fa sport nei dilettanti, come condividere il campo con ex professionisti della Serie A quali Radja Nainggolan o Ciccio Caputo, come giocare al servizio di Luca Toni e Cristian Brocchi, o come giocare un Mondiale in Francia sotto gli occhi, tra gli altri, di Neymar e Agüero.

Una competizione di calcio a 7, sì, ma poco cambia, perché si tratta di qualcosa di paranormale, anche per chi i limiti dell'umano li supera a passo di supereroe, e lo fa capire al primo pallone toccato, o meglio, recuperato. Sì perché scoccato il primo minuto di gioco, l'uno contro uno iniziale diventa un due contro due grazie all'ingresso dalla panchina di un giocatore per squadra (una delle regole particolari della competizione), e quello di Dennis è subito decisivo: scatto fulminante, sfera soffiata all'avversario sorprendendolo alle spalle e lasciata nei piedi di diamante di Perrotti, che dalla sua metacampo fa 1-0.

È la rete che sblocca Stallions-Zeta, scontro al vertice tra la capolista mai sconfitta nei 40 minuti regolamentari e una delle sue principali inseguitrici, chiamata a vincere per riaprire il discorso primo posto. Una missione sicuramente non facile, lo dicono la classifica, i dati e un primo tempo chiuso sotto 3-2, ma nella ripresa cambia tutto. Incassato anche il poker, infatti, gli Zeta ribaltano il big match fino al 6-5 a favore, quello che apre a due minuti, gli ultimi, da giocare con la regola del gol doppio. Ergo, basta prenderne uno per veder sfumare ormai definitivamente l'accesso diretto al Mondiale. Sup-ergo, serve una spinta finale per blindare i tre punti più pesanti di tutto il torneo.

Quella che nel momento decisivo arriva direttamente dalla fascia sinistra, lì dove Cartella prima fa un controllo sensazionale al volo per servire Gulin e poi attiva i superpoteri: passo supersonico, due avversari bruciati in velocità, assist per Maddalena, il terzo di giornata, e tripudio rossonero. Sono le due reti che vogliono dire successo per 10-5 sugli invincibili Stallions, sono le due reti che vogliono dire -1 dal pass per il Mondiale per Club.

LA FAVOLA DI ROVATO, IL PASSATO A BRESCIA, IL FUTURO DA PERCORRERE

«È stata la mia prima partita e devo ringraziare il mister e i miei compagni perché mi hanno accolto in maniera fantastica. All'inizio è stato un po' difficile tra il campo e il pallone, però dopo andando avanti mi sono trovato bene. Son molto contento per la vittoria anche perché erano i primi in classifica. - analizza in maniera lineare Dennis, che sull'approdo in Kings League svela - Sono arrivato tramite mister Brocchi, che ha contattato una persona che conosco, Mura. Cercavano un esterno rapido, veloce, quando mi hanno contattato ho detto subito di sì, senza pensarci».

D'altronde se l'identikit è quello, inevitabile che a venire in mente sia l'esterno della RovatoVertovese, squadra dell'Eccellenza lombarda con cui Cartella sta bruciando altre tappe a velocità della luce. Nato nel luglio 2024 dalla fusione tra Rovato e Vertovese, il club sette mesi dopo la sua fondazione vince già il suo primo trofeo di sempre: la Coppa Lombardia. Un titolo guadagnato surclassando 4-0 i campioni in carica della Solbiatese, ma è solo l'inizio della favola biancoro. Sì, perché Dennis e compagni guadagnano così l'accesso alla fase nazionale della competizione, dove il grande sogno diventa realtà.

Superati i gironi con un altro 4-0, quello rifilato al Football Genova, la squadra di Bolis elimina 1-0 il Codroipo ai quarti di finale e accede alla semifinale con il Sansepolcro, dove succede di tutto: vittoria di misura all'andata in trasferta, sconfitta di misura al ritorno in casa, calci di rigore, doppio intervento decisivo di Gherardi e qualificazione alla finalissima. Qualcosa di bellissimo perché la finale mette in palio il salto diretto in Serie D alla sua vincitrice o, nel caso in cui quest'ultima sia già promossa per la vittoria del proprio campionato, all'altra finalista. Qualche ora dopo la propria semifinale, giocata di pomeriggio, la RovatoVertovese aspetta così di scoprire la sua avversaria nella sfida serale tra Giulianova e Barletta, quest'ultima già sicura del primo posto nell'Eccellenza pugliese.

Finita l'andata sull'1-1, il ritorno dell'altra semifinale è ancora più incredibile. Il Barletta va sotto 2-0, rimonta 2-2 e ai rigori scrive non solo la propria storia, ma anche e soprattutto quella della RovatoVertovese: nove mesi dopo la sua nascita è promozione in Serie D. Un traguardo raggiunto senza aver ancora vinto la Coppa Italia, la cui finale si disputerà il 10 maggio, o il proprio campionato, in cui la squadra di Cartella occupa il secondo posto in classifica a -6 dallo Scanzorosciate, ma con due partite da recuperare e altre due da giocare. «Prima cercheremo di vincere il campionato, poi a maggio ci aspetta la finale di Coppa Italia. - l'ordine dei focus di Dennis, arrivato nei dilettanti dopo essersi formato nel settore giovanile del Brescia, condividendo campo e spogliatoio con giocatori del calibro di Sandro Tonali - È stata un'esperienza bellissima perché incontri squadre forti, giocatori forti, che poi magari vanno in Serie A o Serie B facendo la loro carriera, però sono contento così perché nel mio piccolo con la RovatoVertovese siamo già saliti in D».

Ricordi quelli con le Rondinelle che segnano un assaggio di professionismo rivissuto in Kings League, dove sulla panchina degli Zeta siede non proprio una persona chiunque: «Com'è avere Brocchi come allenatore? Innanzitutto è una persona umile, fantastica, ti tratta come un amico diciamo, poi come allenatore cosa puoi dirgli? Ha allenato in Serie A, devo solo imparare dai suoi consigli e metterli in atto». E come se non bastasse in presidenza c'è un certo Luca Toni, a cui Dennis ricapita un messaggio: «Speriamo che con i suoi rigori ci faccia vincere. È un campione del mondo, da lui devo imparare a fare gol». Dopotutto, stupita l'Italia a suon di assist, il prossimo passo è per forza quello, anche perché a due giornate dalla fine il tempo corre, ma Cartella di più.

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