Torneo delle Regioni • Under 19
12 Aprile 2025
TORNEO DELLE REGIONI UNDER 19 LOMBARDIA • Giacomo Giuliani ed Emanuele Rapone
Una pennellata alla Van Gogh, un'incornata da bomber e poi tanta, tantissima, battaglia, fatta con il cuore tra i denti. Quello fatto battere forte dalla Rapp Under 19 della Lombardia, che stende 1-0 le Marche all'esordio nel Torneo delle Regioni e porta a casa i primi tre punti della sua avventura in Sicilia. Un successo targato Faye, belva dell'area di rigore, servito da un Rapone impeccabile col suo mancino, e protetto da un Fiorin insormontabile nelle retrovie, lì dove Leanza incendia la fascia destra.
6.5 • Non è la giornata in cui deve sporcarsi troppo i guantoni, ma quella in cui trasmette sicurezza alla squadra con i piedi e la tiene sul pezzo quando serve. Fondamentale, poi, è l'unico vero intervento della partita, ovvero la coraggiosa uscita bassa in area piccola su un pallone rimasto nel mucchio su calcio di punizione.
7.5 • Sarà forse il fattore Fucina, di sicuro però martella come un fabbro, in senso buono, anzi, buonissimo. Lì dietro a destra vince duelli su duelli palla a terra e brucia la fascia per sovrapporsi. Le fiamme dell'Inferno non le spegne, le costruisce.
7 • Lo Stige dell'Oltretomba, il fiume calmo, ma tenebroso. È il porto sicuro quando c'è bisogno di impostare dalle retrovie, però guai a provare a valicarlo: nell'uno contro uno si affonda.
8 • L'Ade degli attaccanti marchigiani. Un incubo, un'ombra gigante che si abbatte su chiunque provi ad avvicinarsi all'area di rigore lombarda. Duelli fisici? Vinti. Duelli palla a terra? Vinti. Duelli aerei? Stravinti. È semplicemente il sovrano indiscusso di quel rettangolo di campo.
7 • La scheggia, quella che di solito funge da arma aggiuntiva in fase offensiva, ma che questa volta sfrutta la sua rapidità più nelle retrovie o per non lasciar respirare gli avversari quando costruiscono. Uno spunto là davanti, nella ripresa, però non glielo toglie nessuno, e con Belingheri quasi la combina giusta.
Dal 31' st 6.5 • Un quarto d'ora di fuoco. Sì, gioca uno spicchio di partita, tuttavia quello più delicato, e lo fa con un'aura imponente. Dalle sue parti le Marche provano a passare in tre occasioni, due delle quali fermate con puntualità prendendosi la rimessa al fondo, l'ultima invece rischiando un intervento in area di rigore decisamente riuscito.
6.5 • L'equilibratore, il regista di un centrocampo che deve sì fare combattere, ma che può contare anche sul suo coraggio e su i suoi sprazzi di qualità. Ha talmente il controllo dalla sfera da non temere la discesa fino al bordo della propria area e il passaggio di prima intenzione, quasi a memoria. Quando serve, poi, si sgancia in pressing fino all'area opposta.
7 • Corsa, pressing, geometrie e inserimenti: porta a bordo il pacchetto completo e lo mette a servizio della squadra, anche con il peso di un giallo prematuro. Un'ammonizione ben gestita, anche se gli costa una sostituzione anticipata nel mezzo di una ripresa battagliera.
Dal 23' st 6.5 • Ha una ventina di minuti a disposizione, ma li fa moltiplicandosi un po' ovunque in campo. Non gestisce benissimo forse un pallone destinato a uscire, per il resto però pressa come una furia e crea la situazione più pericolosa del finale.
6.5 • Il doppio passo ormai sta diventando il suo marchio di fabbrica. Lo applica bene in un paio di situazioni sul vertice dell'area di rigore, poi si spende per fare la guerra in mezzo al campo.
Dal 26' st 6.5 • Entra con la mentalità giusta, quella di chi si fionda su ogni pallone e gestisce bene i pochi toccati, recuperando minuti importanti in una fase delicatissima della partita.
7.5 • Quel mancino lì sta iniziando a diventare un fattore importante. Lo si è visto più volte nel percorso di avvicinamento al TDR, ora lo sta imparando a conoscere tutto il resto d'Italia. Il calcio d'angolo per Faye è una pennellata d'alta scuola, ma lui subito dopo l'assist che decide la partita si gira verso la tribuna e fa spallucce, del tipo: «Lo faccio sempre». E pure questa volta, sì, l'ha rifatto, anzi, durante la sfida lo rifà più volte, ma l'assistenza non entra.
8 • Non lascia respirare nessuno da nessuna parte in nessun momento. È una belva che fa a sportellate con chiunque, guadagna falli, difende palloni, annusa la profondità e, soprattutto, segna. Un gol pesantissimo, quello che vale i tre punti all'esordio nel Torneo delle Regioni, e un gol tutt'altro che scontato, fatto staccandosi dalla marcatura sul secondo palo e incornando la palla della vittoria. Quella del raddoppio, invece, resta sulla linea, forse un po' oltre, ma forse non del tutto.
7 • Il simbolo della voglia di sacrificarsi di questa squadra. Inizia come ala sinistra, corre e contrasta come un dannato, costruendosi anche una bella combo con Duca, poi spostato a centrocampo fa lo stesso: suda pure le gocce del sopracitato Stige.
7 • La rotta è ancora lunga, lunghissima, quindi a un certo punto bisogno contenere l'entusiasmo, ma lo spirito meglio di no. Quello di un gruppo di ragazzi che sulle piccole cose fanno la differenza, ovvero falli fatti e duelli vinti in serie, mai come nelle altre edizioni. L'emblema di quel carisma intravisto nelle rimonte fatte in amichevole, poi si sa, il TDR è un'altra cosa, ed è anche qualità. La stessa vista in quell'azione di fine primo tempo, o sulle palle inattive sempre insidiose. I dettagli, sì, quelli però che fanno la differenza.