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Il campionato è ancora aperto! Vincono soffrendo e la lotta al titolo è più viva che mai

Lucente prima, Papapicco poi: il Seregno batte l'Olimpic Trezzanese e sogna il primo posto

Papapicco e Lucente domano l'Olimpic Trezzanese

PROMOZIO SEREGNO • Papapicco e Lucente

Che rumore fa la felicità? Questo brusio armonioso: il pallone corre sotto occhi rigogliosi, spargendo sogni. Nel mezzo, la lotta. L'adrenalina della competizione. Il piede educato, l'idea, la ricerca estetica: a chi non piace? Ma, alla fine, vince chi ha più fame. E chi ha più cuore. Fame, cuore. Applicazione, organizzazione. Unione, forza. Quindi, maturità. Di conseguenza, crescita. Singola, corale. Così si impara a vincere: è solo per chi osa. Anzi: è solo per chi sa, di avere le idee, il coraggio e i valori che animano la bellezza. Seregno osa. Seregno sa: questa vittoria vale altri 90 minuti di desiderio. Ardente, come l'ambizione che divampa, propendendo verso un unico sentiero. Un'unica meta: l'Eccellenza. Una responsabilità, ancor prima che una categoria da conquistare. Seregno lo sa. Seregno osa. Consapevole del percorso, degli ostacoli sormontati e, soprattutto, della stabilità riacquisita attraverso il lavoro, la cura del dettaglio, la voglia di fare, di essere e di diventare. È risorto dalle proprie ceneri, ha sudato sette camicie, ha scalato otto montagne, ha ricostruito un passo alla volta i contorni della sua identità. E, adesso, è a un passo dall’appuntamento con la storia. Primo o secondo posto che sia.

Battendo l'Olimpic Trezzanese tra le mura amiche (2-1 il risultato finale), infatti, Avella resta a un punto dalla capolista Vis Nova, nel frattempo corsara sul campo dell'Ardita Cittadella. Tra due settimane dopo la sosta, la resa dei conti definitiva. Tutto in un pomeriggio: chi uscirà a rivedere le stelle? Lo scopriremo solo vivendo, canterebbe Battisti. I Negrita, invece, ci dicono che la felicità fa proprio questo rumore qui: il pallone che si insacca, mantenendo vivo il sogno di un intero territorio.

SEREGNO SCHIACCIANTE, MA L'OLIMPIC RESISTE

Il pomeriggio del Seregno inizia con un ricordo. Le squadre si uniscono nel silenzio di una lacrima e rendono omaggio a Renato Viganò, speaker del club biancoblù scomparso da pochi giorni. Una perdita che responsabilizza, ben presto cicatrizzata da un'insana sete di dominio che, sin dai primi istanti di gara, imperversa nei desideri di Avella e dei suoi ragazzi. Aggressivi in riconquista, veloci di pensiero, estremamente consapevoli con la palla tra i piedi. E ancora: dinamici, estrosi, solidi ed energici. Una sinfonia che confeziona incursioni, controlla il ritmo e tinge di due colori l'inerzia dell'incontro, imballando i buoni propositi dell'Olimpic Trezzanese. Relegato, dal canto suo, ad un primo tempo di continua sofferenza. La propensione all'offesa dei padroni di casa è avvolgente, coinvolgente, elettrica. Travolgente, come le combinazioni dei tre arcieri: Pontiggia, Ferrari, Lucente. Spina nel fianco, fantasista e bomber di razza. Simbiotica complicità, uguale: armonia e spettacolo. Dalla loro intesa nascono le occasioni più importanti: la prima è un cross del 10 per il 9, con quest'ultimo che non aggancia da posizione favorevole. Cari palati fini, è solo un piccolo assaggio che apparecchierà la tavola per l'imminente vantaggio seregnese.

Musica e testo dei tre moschettieri, innescati da un bel lancio di Giambrone. Su misura per il piattone di Pontiggia, che serve Ferrari, il cui destro trova la grande risposta dell'altro Ferrari, estremo difensore trezzanese. Sulla respinta, però, Lucente è lesto ad avventarsi sulla sfera e a confezionare il diciassettesimo sigillo del suo splendido campionato. Ma il Seregno non è sazio e, ancora spinto dai suoi big three, spinge l'Olimpic all'angolo, crea moli di gioco a profusione e impegna coralmente il portiere ospite, bravo a respingere altri due tentativi dello stesso Lucente nel giro di pochi minuti. Nel mezzo, un assedio assiduo e anche un pizzico di sfortuna, perché sarà la traversa a respingere il tentativo di Baldan sul calare dei 45 minuti.

Graziata, dunque, la truppa di D'addato. Che, pur mostrando sporadica distesa e sufficiente tenuta del campo, vede le proprie certezze sfaldarsi una ad una, senza diritto di replica, in regioni di spazio limitate da un Seregno attivo, proattivo ed estremamente organizzato. L'Olimpic, infatti, non impegna mai Bizzi e mai ci va vicino, nonostante i guizzi di Guerrini e gli inserimenti a tutta gamba di Tasca (tra le note positive). L'impressione, però, è che la partita abbia tanto da dirci e da darci. Scorrere per credere.

PRIMA LO SPAVENTO, POI LA GIOIA: SEREGNO C'È

Perché, come già constatato, Seregno ha più soluzioni, un vantaggio fisico notevole e una condizione atletica nel pieno dello sboccio. Ma non riesce a chiudere i conti, tenendo aperto ogni discorso. Una solfa che non cambia nemmeno ad inizio ripresa, perché i ragazzi di Avella ripartono seguendo a memoria lo spartito. Attaccano, lottano, duplicano e triplicano. Il punto è che le chances sprecate iniziano a formare montagne di insidie, che prendono forma, piede, campo. Concretizzandosi proprio nel momento topico della sfida: d'altronde, ''la dura legge del gol'' è infida e irreversibile. O forse solo infida.

Lucente sportella, Ferrari produce, Pontiggia toglie riferimenti. Sono sempre loro le micce che accendono il ''Ferruccio'', animando un'entusiasmante pomeriggio di calcio. Tra loro e l'obiettivo, però, c'è ancora Ferrari. L'estremo difensore trezzanese prima respinge il tentativo del 9, poi toglie dall'incrocio il tentativo del 10. I biancoblù attaccano a ciclo continuo e, chiaramente condizionati dalla voglia di raddoppio, si distraggono e concedono campo. Basta una scorribanda difensiva e l'Olimpic rialza la testa: Guerrini si incunea nell'eccessivamente esposta retroguardia avversaria, arriva sul fondo e scocca la freccia che innesca il piattone di Tasca. Indisturbato, il 7 di D'Addato spiazza Bizzi e ristabilisce, a sorpresa, la parità. Cala il gelo: è una doccia freddissima. Perché, nel frattempo, il Vis Nova sta vincendo sul campo dell'Ardita Cittadella, avvicinandosi esponenzialmente al titolo. Probabilmente, però, la voce è girata in fretta: Seregno incassa il colpo, assorbe la rabbia e la trasforma, prontamente, in energia positiva. Rigettandosi subito in avanti, per far capire chi comanda. 

Avella ruota: entra Papapicco. Non un nome qualunque: tenetelo bene a mente. Perché, di lì a poco, si prenderà la responsabilità di trasformare il calcio di rigore della gloria. Parte tutto, per l'ennesima volta, da un sussulto di Ferrari, che tenta di dissolvere la resistenza di Chieregato con una serie di finte. Il classe '97 si arresta, riflette una frazione di secondo, poi cerca l'imbucata. Cosa trova? La mano del difensore trezzanese in piena area. Risultato? Penalty. Sul dischetto, il neoentrato. Che non ha paura e spara: Ferrari intuisce, forse tocca, ma non basta. Il Seregno è di nuovo avanti.

E ci rimarrà fino alla fine, avanti. Nonostante un nuovo spavento tenga sulle spine gli appassionati sugli spalti. Il cartellino rosso di Lozza costringe il Seregno a rintanarsi nella propria metà campo, pur senza soffrire le scarne incursioni dell'Olimpic. Generoso, ma troppo prevedibile e poco coriaceo. Per assurdo saranno i padroni di casa a creare pericoli: il più importante, la clamorosa traversa dello stesso Papapicco su sviluppi di corner. Altri tentativi meno ricamati portano la firma dei subentrati, tra cui Buccini. Ma non c'è più tempo: con gestione resiliente seppur affannosa dell'inferiorità numerica, il Seregno conquista una vittoria di dimensioni cubiche. Gli ospiti restano, invece, ancorati ad un insipido decimo posto.

IL TABELLINO

SEREGNO O.TREZZANESE 2-1
RETI: 16' Lucente (S), 13' st Tasca (O), 18' st rig. Papapicco (S).
SEREGNO (4-3-3): Bizzi 6.5, Cofrancesco 7 (27' st Ferracane 6.5), Valtorta 7, Baldan 7, Lozza 6.5, Bianchi 7, Morello 6 (16' st Papapicco 8), Giambrone 7 (29' st Buccini 6.5), Lucente 8.5, Ferrari 7.5 (29' st Triveri 6.5), Pontiggia 7.5. A disp. Guida, Fumagalli, Curatolo, Dell'Occa, Gentile. All. Avella 7.5.
O.TREZZANESE (4-3-2-1): Ferrari 7.5, Marcantonio 6.5 (39' st Torri sv), Peraboni 6 (9' st Yamba 6.5), Galleani 6.5, Chieregato 6, Bai 7, Tasca 7 (30' st Pirola sv), D'Elia 7, Gualdi 6 (39' st Ciarallo sv), Guerrini 7, Scalcinati 6.5. A disp. Marcandalli, Codjo, Colombo, Ghezzi, Perego. All. D'Addato 6.5.
ARBITRO: Vetro di Bergamo 7.
COLLABORATORI: Rivetti di Brescia e Besozzi di Varese.
ESPULSO: 28' st Lozza (S).
AMMONITI: Lozza (S), Bianchi (S), Giambrone (S), Pontiggia (S), D'Elia (O).

LE PAGELLE

Seregno

Bizzi 6.5 Non è mai impegnato: di fatto, l'Olimpic non tira mai in porta. Non può nulla in occasione del pareggio ospite.
Cofrancesco 7 Aggressivo, non lascia respirare Guerrini. Corre tantissimo, aiuta in costruzione, viene dentro al campo: prova totale.
27' st Ferracane 6.5 Entra e contribuisce alla resistenza finale, mostrando impegno ed energia.
Valtorta 7 Spinge a tutto gas sulla sinistra, arrivando anche alla conclusione. Occupa bene le vie centrali e ha ottima struttura fisica.
Baldan 6.5 Prova ordinata. Nessuna sbavatura, nessun rischio, tanta sostanza e pochi fronzoli. Si inserisce, smista la sfera, cerca anche fortuna.
Lozza 7 Non rischia niente e commette davvero pochi errori. Uno di questi (il rosso), però, vale un finale di sospensione.
Bianchi 7 Intesa oramai consolidata con Lozza, conduce una partita tranquilla. Educato in costruzione e ordinato nello svolgere le sue mansioni difensive.
28' st Trivieri 6.5 Entra con il giusto piglio, mettendo in cassaforte qualche intervento importante.
Morello 6 Crea pochi problemi alla retroguardia Trezzanese, pur rendendosi protagonista di una buona partita di sacrificio
15' st Papapicco 8 Segna il rigore, prende una traversa, lotta fino all'ultimo. Vero mattatore del pomeriggio seregnese.
Giambrone 7 Ha tempi di gioco e di inserimento. Dà sostanza in mezzo al campo.
Lucente 8.5 S'illumina d'immenso. Sportella, detta la verticale, tenta più volte la conclusione. Ha strappi, senso della posizione, fiuto del gol. A proposito: ne ha trovato un altro.
Ferrari 7.5 Tecnicamente è limpido, a tratti uno spettacolo per gli occhi. Deve solo essere più cattivo negli ultimi metri.
28' st Buccini 6.5 Tenta un paio di conclusioni e ricarica le batterie dell'attacco.
Pontiggia 7.5 Scende a legare il gioco, risale il campo per concludere, inventa ed è letteralmente ovunque. Spina nel fianco, dicevamo.

All. Avella 7.5 Il Seregno, a tratti, ha mostrato un gioco talmente accattivante da annullare completamente l'iniziativa trezzanese. Una partita che è figlia del suo credo e della sua etica. Veri segreti di un gruppo costruito da zero e arrivato fino in cima, come nelle storie più belle.

Olimpic Trezzanese

Ferrari 7.5 Compie interventi importantissimi e permette ai suoi di rimanere in gara. Ma non può nulla sui due gol.
Marcantonio 6.5 Prova limitata da un Seregno iper aggressivo. Si fa apprezzare dietro.
Pieraboni 6 Il Seregno è estremamente dinamico e non dà punti di riferimento. Ma contiene bene Morello e, quando ha la possibilità, si distende sulla sinistra.
9' st Yamba 6.5 Entra con personalità, gettandosi spesso in avanti.
Galleani 6.5 Si muove tanto per il campo e mostra anche una buona tecnica. Ma niente più.
Chieregato 6 Parte a rilento, cresce alla distanza. Ma causa il rigore decisivo.
Bai 7 S'immola spesso, è l'ultimo a mollare. Molto solido.
Tasca 7 Il gol ne premia gli sforzi. Mostra gamba e strappi importanti, non premiati o ben contenuti.
D'Elia 7 Tra le note positive per senso della posizione, presenza e piede. Vede il gioco.
Gualdi 6 Inizia bene, con tanto movimento senza palla. Ma non crea insidie e fuoriesce gradualmente dalla partita.
Guerrini 7 Il migliore. Estroso, propositivo, guida le sporadiche iniziative dei suoi. Ottima tecnica e abilità nello stretto.
Scalcinati 6.5 I suoi tagli sulla destra sono sempre disinnescati. Non ha altre soluzioni.

All. D'addato 6.5 La squadra entra bene in partita, ma si sfalda progressivamente. La riprende, vero, però poi torna sotto con un'ingenuità. Eppure, le qualità ci sono: andrebbero indirizzate sulla strada della maturità.

ARBITRO

Vetro di Bergamo 7 Partita molto tranquilla e condotta con linearità. Non sbaglia nulla e non provoca alcun malcontento tra i 22 interpreti.

LE DICHIARAZIONI

D'addato non parla, Avella esprime tutto il suo orgoglio: di seguito, le dichiarazioni dell'allenatore del Seregno.

«Mancanza di concretezza? È una costante, perché creiamo tanto. Ma ultimamente avevamo comunque segnato di più, nonostante oggi abbiamo fatto più fatica sotto l'aspetto realizzativo. Sono fiero della squadra, dà sempre tutto. Ci sta affrontare una partita leggermente sottotono, comunque abbiamo affrontato una squadra dinamica. Nonostante questo, se il primo tempo fosse finito 3-0 non ci sarebbe stato niente da dire. La partita che ci ha fatto fare click? A Cantù. Avevamo vinto 1-0 su un campo impraticabile, in nove uomini e senza mai perdere il pallino del gioco. Quella partita ci ha dato consapevolezza: i grandi nomi vanno assemblati, ora siamo squadra vera e non abbiamo paura di nessuno. Sono orgoglioso, i ragazzi mi hanno sempre seguito e con le grandi abbiamo sempre fatto risultato. Probabilmente abbiamo peccato con squadre di medio-bassa classifica, ma non dimentichiamo che partivamo da zero e da zero abbiamo creato la rosa».

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