Torneo delle Regioni • Under 19
15 Aprile 2025
TORNEO DELLE REGIONI UNDER 19 LOMBARDIA • Alex Di Noi
Una saetta nella tempesta, uno di quei fenomeni naturali spaventosi, ma affascinanti. Una scarica di elettricità e di adrenalina, quella di chi da mesi aveva qualcosa da dimostrare a se stesso e agli altri, e che per mesi l'ha fatto, toccando però ora un apice da sogno. Una stagione di passaggio che in molti casi può abbattere un po' chi la vive, ma con la giusta testa si può superare anche l'onda più alta, e sì, Alex Di Noi ce l'ha, ma non solo. Sì, perché per surfarci sopra e scaraventare la Folgore in grado di abbattere Scilla e Cariddi serve un mare di qualità, e Alex Di Noi ce l'ha: punizione dalla linea sinistra dell'area di rigore, destro elettrico sopra la barriera, 1-0 sulla Sicilia, primo gol al Torneo delle Regioni e Lombardia qualificata ai quarti di finale. Il primo lampo per navigare verso una rivincita da sogno.
Cinque anni alla Pro Sesto, dall'Under 14 alla Primavera 3, passando per una finale Scudetto in Under 16 Serie C, poi il cambio di mondo, quello che non tutti vivono allo stesso modo: l'approdo nei dilettanti. Nello specifico in Promozione, alla Concorezzese, dove Alex non solo affronta la prima esperienza in una prima squadra, ma diventa uno dei protagonisti della stagione biancorossa. Lo dicono i 2342 minuti giocati in 32 presenze, più di qualsiasi altro 2006 nel suo campionato e meno solo di altri due (Saravalli e Fornaro, portiere e difensore della Castanese) in tutta la categoria. Numeri che testimoniano l'importanza e l'affidabilità del centrocampista, a cui si aggiungono la rete del 3-1 finale nel derby con la Speranza Agrate e quella della vittoria in casa dell'Ars Rovagnate.
Un totale di assoluto livello nella stagione di debutto nel mondo dei grandi, dopo aver lasciato quello dei professionisti, ma senza aver perso la bussola, perché testa e timone sono ben direzionati. «Io sono ripartito con tanta voglia perché l'ultimo anno alla Pro Sesto non è andato come speravo. - racconta l'esterno, all'occorrenza mezzala - Non ho giocato tanto, quindi ho iniziato subito dal 16 agosto con una voglia incredibile di fare bene. A Concorezzo ho trovato un direttore molto competente, una brava persona, oltre a un gruppo fantastico. Secondo me potevamo fare molto meglio, sia come squadra sia personalmente, però l'obiettivo principale era salvarsi e ci siamo arrivati in anticipo, quindi sono contento del campionato e della stagione. Ora spero che finisca nel migliore dei modi».
Sì perché l'anno di un «Dino» sempre a caccia della perfezione non poteva passare inosservato, non agli occhi di Matteo Medici e della Rappresentativa Under 19, che lo convoca per il Torneo delle Regioni, la competizione più importante del calcio dilettantistico, dopo averlo visto all'opera nei primi raduni e in tutte le amichevoli, quelle in cui Alex ritrova subito il suo passato. Al primo test ufficiale, infatti, la Lombardia sfida e schianta 4-0 la Pro Sesto, colpita anche da un suo gol: «È stata una grande emozione perché ho vissuto 5 anni stupendi, nonostante tutti gli alti e bassi, però è stato anche un segno di rivincita. È stata una rete veramente importante per me».
L'incipit di un viaggio in cui spicca partita dopo partita per il modo in cui accarezza la sfera e la smista in maniera intelligente ai compagni, per i dribbling sulla fascia sinistra, per la corsa, per la lettura del gioco e per un tasso di qualità che lo distinguono a più riprese. Un pacchetto completo di cui Medici non si priva per la missione Sicilia, dove Alex cresce sempre più. Prima l'esordio positivo da subentrato nella guerra con le Marche, poi la prima titolarità onorata facendo impazzire la Basilicata tra una ruleta e un'imbucata magnifica, infine il picco fin qui della sua stagione.
Sì perché a marchiare la sfida decisiva per il passaggio del turno con i padroni di casa della Sicilia ci pensa proprio lui, e in modo non proprio comune: calcio di punizione defilato sulla linea sinistra, saetta sopra la barriera e palla folgorata sotto la traversa. È la prima rete ufficiale del suo TDR, è quella che sancisce l'1-0 e la qualificazione della Lombardia ai quarti di finale. «È stata un'emozione fortissima perché lo cercavo e sono contento sia arrivato un gol così bello perché ci meritavamo questa vittoria. - racconta Di Noi, che aggiunge un'altra perla al tesoro biancoverde dopo la magia da calcio d'angolo di Rapone, anche se l'esterno riconosce che - È lui il maestro dei calci piazzati».
Un gol che permette all'Under 19 di entrare nel giro delle 8 squadre migliori d'Italia, anche se i sogni corrono rapidi come lui nella mente: «Questa esperienza la sto vivendo in maniera spensierata. Mi sto godendo giorno per giorno, partita per partita, perché penso che l'elemento più importante nella carriera di un calciatore sia restare concentrati sul presente, però un occhio sulla finale c'è sempre perché siamo un grandissimo gruppo, abbiamo fame e voglia di vincere questo torneo». Un team in cui Di Noi ritrova anche una piccola parte del suo passato: «La squadra è fantastica, e per fortuna ho ritrovato un compagno come Osnato, un personaggio che auguro a tutti di avere nello spogliatoio perché è una bravissima persona e un ragazzo che mi fa veramente morire dal ridere. Avere un gruppo coeso come il nostro è la cosa più importante per uno spogliatoio».
In campo, invece, oltre a quell'unione d'intenti fin qui vista dalla Rapp, servono anche gol come quello di Alex, o potenziali assist come il filtrante geniale e bellissimo per Yao. «La punizione? È la più importante che abbia mai fatto. Non è la prima in carriera, ma la prima di quest'anno, però perché non farne un'altra nelle prossime partite? - commenta Di Noi, voglioso di far esultare di nuovo un gruppo di persone a un migliaio di chilometri più su in Italia - «L'esultanza? La facevo quando giocavo nel Ges Monza, alcuni miei amici mi avevano detto di farla per loro se avessi segnato».
L'ennesimo richiamo al passato dopo il timbro in amichevole con la Pro Sesto e la riunione con Osnato, sperando ora di chiudere un terzo cerchio. Già, perché il sogno Scudetto acceso dalla sua punizione rievoca i ricordi del 22 giugno 2022 e del 2-0 subito ai tempi supplementari con la Virtus Entella nella finale per il Tricolore in Under 16 Serie C: «Da quel momento ho sempre aspettato un'altra finale per rifarmi e godermi una bella vittoria». Un desiderio da cullare un'onda alla volta, usando sempre quella testa e quei piedi lì, quelli in grado di scatenare fulmini imprendibili, da ricaricare in vista del prossimo impegno: arriva il Trento, è tempo di quarti di finale e di continuare a sognare un'altra rivincita.