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Serie D

Per la società di 102 anni è crisi nera con 6 ko di fila e i tifosi invocano la cessione: «Chi è interessato si faccia avanti»

Dopo l'ultima sconfitta nel post partita il presidente fa chiarezza sulle vicende societarie e apre la porta a possibili subentranti

IMPERIA SERIE D - PIETRO BUTTU

IMPERIA SERIE D - Il tecnico Pietro Buttu è i neroazzurri vivono una situazione difficile con 6 ko consecutivi e la contestazione dei tifosi

Quando il pallone smette di rotolare e le voci fuori dal campo diventano più assordanti delle urla dei tifosi, ci si chiede: quale futuro attende l'Imperia? La squadra ligure, intrappolata in una spirale di sconfitte, si trova a dover affrontare non solo la minaccia dei playout, ma anche una vicenda societaria intricata con i tifosi che invocano a gran voce un cambio ai vertici societari. Un tema ricorrente nella sua storia che però proprio in questo campionato si sta facendo sentire con insistenza e rischia di vanificare il ritorno in Serie D giunto appena la scorsa stagione. 



UN CAMPO DI BATTAGLIA CHIAMATO CLASSIFICA
L'Imperia, con soli 34 punti, si trova a un passo dalla zona playout, superata dall'Oltrepò e con la Vogherese che incalza a un solo punto di distanza. Due partite cruciali contro Cairese e i rossoneri lombardi sono l'unico baluardo tra la squadra e un finale di stagione che potrebbe avere il sapore amaro della retrocessione. Non depongono certo a favore della squadra di Pietro Buttu le 6 sconfitte consecutive dell'ultimo periodo, ma mai dire mai. Però mentre la squadra lotta per la salvezza, fuori dal campo si gioca una partita altrettanto importante.



GRAMONDO: PAROLE CHE VANNO A BERSAGLIO
Nel post-partita contro il Bra, il presidente dell'Imperia, Fabrizio Gramondo, ha deciso di rompere il silenzio con dichiarazioni che hanno fatto tremare le fondamenta del club. «Siamo interessati a cedere l'Imperia, chi vuole si faccia avanti» ha dichiarato senza mezzi termini, rispondendo alle pressioni della tifoseria organizzata che chiede a gran voce un cambiamento al vertice. Ma, come in una partita in cui la palla non vuole entrare in rete, Gramondo ha lamentato l'assenza di proposte concrete per l'acquisizione del club. «Chi è davvero interessato, si faccia avanti» ha sfidato, ma finora nessuno ha raccolto il guanto.



LA TIFOSERIA: UNA CURVA IN RIVOLTA
Gli ultras dell'Imperia non sono rimasti a guardare. Attraverso un comunicato infuocato, hanno manifestato il loro malcontento verso l'attuale proprietà, accusata di aver smarrito l'identità e la dignità del club. «Vendete subito a persone serie!» è stato l'appello perentorio lanciato dai tifosi, che non si limitano a criticare i risultati sportivi, ma puntano il dito contro una gestione che considerano inadeguata. Hanno persino chiamato in causa il sindaco Claudio Scajola, invocando il suo intervento a tutela della società e dello stadio.



UNA STORIA CHE MERITA RISPETTO
Fondata il 16 ottobre 1923, l'Imperia è più di una semplice squadra di calcio. È un simbolo per la città, un pezzo di storia che rischia di essere dimenticato tra le pieghe di una crisi che sembra non avere fine. Le parole di Gramondo, intrise di sarcasmo e frustrazione, alimentano un clima di incertezza e tensione. «Ne abbiamo viste tante, dal 'libanese' alle 'principesse arabe'... potremmo scrivere un libro» ha detto, sottolineando quanto le voci di cessione siano diventate una telenovela senza fine. L'Imperia quindi si trova a un bivio. Da un lato, la lotta per evitare i playout; dall'altro, la necessità di trovare una nuova guida societaria che possa riportare serenità e stabilità. 

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