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Torneo delle Regioni • Under 19

La maledizione è finita! Gol dopo un minuto, un regista glaciale e la storia riscritta 6 anni dopo

Alessi non sa cosa sia la pressione, «Radio» Fiorin va on air: le pagelle della Lombardia nei quarti vinti con Trento

Rappresentativa Lombardia Under 19 Alessi Fiorin

TORNEO DELLE REGIONI UNDER 19 LOMBARDIA • Mirko Alessi e Niccolò Fiorin

Ora lo si può dire: la maledizione è rotta. Quella che per due anni consecutivi ha infranto sogni e storie stupende nel nord Italia, tra Liguria e Piemonte, quella che a mille chilometri di distanza, nel pieno di un'Odissea fin qui epica, trova la sua fine. Sì, perché la Lombardia batte 2-1 il Trento e salpa finalmente verso una semifinale del Torneo delle Regioni che mancava da 6 anni. Merito di un Belingheri inafferrabile, a segno dopo un minuto e protagonista di una gran partita, merito di un Kabori che da buon «Mago» rompe l'incantesimo, merito di un Alessi che a centrocampo non sa cosa sia l'ansia, merito di una squadra che gioca bene, lotta e riscrive la storia.

LE PAGELLE DELLA LOMBARDIA

6.5Bello e importante, quel tuffo dopo appena cinque minuti dall'inizio partita è così: un gran intervento per evitare l'immediato pareggio del Trento. Il resto della partita, invece, è fatta di uscite basse sempre puntuali o addirittura con i piedi fuori dall'area di rigore, lì dove guida sapientemente la linea difensiva.

6 • Nonostante il riposo di un'ora nell'ultima partita della fase a gironi, la sfortuna non lo risparmia: infortunio dopo 29 minuti e cambio forzato. Una mezzora in cui si conferma preciso nei passaggi e terzino di personalità, talmente tanta da cercare pure il tiro dalla distanza.

Dal 29'6.5 • Entra praticamente senza potersi scaldare, e infatti ha bisogno di quel quarto d'ora del primo tempo per trovare il giusto ritmo e le misure sull'avversario. Quando entra in partita, però, fa rivedere ciò che lo caratterizza: marcatura stretta sull'attaccante, ottimo lavoro alle sue spalle e qualche uscita palla al piede per sgasare, e gasare.

7 • Un pungiball per ogni attaccante, non perché riceve colpi su colpi, ma perché chiunque provi ad andargli addosso viene rimbalzato via. Vince duelli su duelli, contrasti su constrasti e fa molto bene in copertura. Un muro di gomma, con il bonus di una gestione impeccabile del pallone.

7.5«On air» in tutti i sensi. Quelli di una radio sintonizzata sulla frequenza giusta, ma anche quello più letterale dell'aria, elemento in cui domina su chiunque. Di testa vince praticamente ogni duello (statistiche non ufficiali parlano di un 99%), cercando anche il gol in area avversaria, lì dove poi si incunea da terzino sinistro servendo l'assist per la rete decisiva. La ciliegina sulla torta di una prestazione in cui aggiunge anche la solità qualità nei passaggi e nelle conduzioni nella metacampo nemica.

7 • Gli occhi li ha decisamente aperti. Sono quelli con cui scannerizza il campo per infuocarlo palla al piede portandosi dietro tre avversari nell'azione da cui nasce l'1-0, ma anche quelli per respingere sul primo palo un pericoloso cross avversario nel cuore della ripresa. È importante anche a livello comunicativo: è lui infatti a tenere sul pezzo la squadra alzando la voce. 

7 • Appare e scompare come Nightcrawler. Non dal gioco però, quanto più dalle spalle degli avversari, a cui va a soffiare tanti palloni, soprattutto nel primo tempo. Un teletrasporto che applica anche quando si fa trovare negli spazi vuoti del campo per ricevere palla e velocizzare l'azione. Velocità, poi, è quella che incorpora correndo come un dannato per tutto il campo, aggiungendoci anche la solita qualità, come quando pressa alto e supera un difensore con il trucco «palla da una parte, corsa dall'altra». A proposito di giocate, infine, nella ripresa decide di piazzare quattro colpi di tacco volante come se nulla fosse.

7.5 • Capello abbastanza lungo e geometrico, maglietta dentro i pantaloncini e, soprattutto, un tocco dannatamente delicato. È l'identikit alla Pirlo, e difatti è lui la mente dietro tutte le manovre della Rapp. Quelle che avvia offrendosi sempre per l'appoggio, pure abbassandosi nelle retrovie, e che giostra con precisione maniacale. Di statistiche «alla Fiorin» non ce ne sono, però la sensazione è che non abbia sbagliato nemmeno un passaggio.

8 • Se dovesse chiudere il TDR con più gol che esultanze fatte molto probabilmente sarebbe il capocannoniere assoluto della competizione. Dopo la rete che decide il quarto di finale fa di tutto, dall'«estoy aqui» alla dedica per la mamma, ma il di tutto lo fa pure in campo: offre spesso una mano nel recupero del possesso o per impostare, e aggiunge il solito tocco di qualità che lo contraddistingue. Forse era destino che a rompere la maledizione fosse proprio il «Mago».

7 • Praticamente primo pallone toccato, finta di cross a tagliare col mancino, scatto sul fondo e assist di destro nel cuore dell'area di rigore per Belingheri: in un minuto sblocca così un quarto di finale. L'inizio di una prestazione meno pungente del solito in zona gol, ma in cui con la suola fa semplicemente quello che vuole, sacrificandosi anche in un paio di recuperi a centrocampo.

6.5 • Si sbatte tantissimo lungo il fronte offensivo per pressare la linea avversaria o per provare a legare il gioco con i compagni. Tanto movimento, qualche fallo preso e un paio di conclusioni che cerca di costruirsi spalle alla porta, come quando prova una rovesciata non troppo lontana dalla porta. Per la «Belva» è un turno di digiuno solo in termini di reti, per il resto spende tante energie a servizio della squadra.

Dal 25' st6.5 • Venti minuti da giocare sul cronometro, una buona occasione per lasciare il segno, ma il suo destro su assist di Belingheri viene murato in area piccola. Lo spunto principale di un'ultima fase in cui riesce a rubare e gestire dei buoni palloni, sinonimo di un ingresso fatto con la giusta mentalità.

8 • Va talmente veloce che non lascia neanche il tempo a chi è in tribuna di sedersi: taglio da sinistra verso il centro dell'area di rigore, destro forte teso sul primo palo e secondo gol del suo TDR, ma primo per importanza. Sì perché è quello che sblocca un quarto di finale, uno giocato elettrizzando la fascia sinistra a suon di scatti e dribbling e animando così un paio di situazioni pericolose.

7.5 • Sì, un 2-1 con Trento non è forse un risultato roboante, ma la prestazione c'è. Una partita sempre in totale controllo in cui i suoi ragazzi concedono solo due tiri agli avversari, prendendo un gol subito in controtempo mentre la linea difensiva si organizza. Mancano forse delle occasioni in più per giustificare un bellissimo possesso palla, fatto con picchi di qualità fin qui forse mai raggiunti, però poca importa. Sì, perché la maledizione dei quarti di finale è finalmente rotta.

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