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Torneo delle Regioni • Under 19

Un minuto speciale! Segna il gol più veloce di tutti e lo dedica al nonno scomparso

2 reti in 3 gare e il sogno Scudetto riacceso dopo due anni: Karol Belingheri sorprende al Torneo delle Regioni

Rappresentativa Belingheri

TORNEO DELLE REGIONI UNDER 19 LOMBARDIA • Karol Belingheri

Un minuto, quello che chiedi all'amico che ti aspetta sotto casa anche se ti stai ancora preparando, o ai tuoi genitori quando ti chiamano a tavola mentre stai facendo altro. 60 secondi che sono spesso sinonimo di attesa, e di silenzio, come se bastassero per ricordare tutti i momenti passati con chi non c'è più. Decisamente no, però in un minuto si può fare qualcosa in loro memoria, qualcosa di eternamente grande. Lo sa bene Karol Belingheri, lui che allo scoccare del primo minuto di gioco segna uno dei gol più importanti della sua vita, quello che vale il vantaggio nei quarti di finale del Torneo delle Regioni, quello dedicato a una persona speciale.

DA OLGINATE A OLGINATE, PASSANDO PER IL TITOLO REGIONALE

Con due tappe di mezzo, prima a NibionnOggiono tra Under 14 e 15, poi alla Folgore Caratese in Under 19 Nazionale, ma solo per una stagione, perché il richiamo di casa si fa sempre sentire. Quell'Olginatese dove Belingheri muove i primi passi fino ad arrivare nel 2022/23 a togliersi una soddisfazione immensa. Vinto il campionato Under 17 Élite con 9 punti di vantaggio sull'Enotria, i bianconeri passano indenni i quarti di finale per il titolo regionale superando 2-0 il Brusaporto e strappando così il pass per la semifinale, dove le strade con i rivali rossoblù si incrociano nuovamente. Ancora una volta, però, non c'è storia: 4-1 in trasferta, con gol di Karol su rigore dopo 8 minuti, 3-2 in casa e doppio successo che vuol dire finalissima.

Quella che Belingheri gioca come sempre da titolare, quella che certifica definitivamente il dominio dell'Olginatese sull'intera Lombardia: 3-0 secco al Villa Valle e titolo regionale vinto. Il primo della carriera per il centrocampista, che insieme ai compagni di squadra si prepara alla fase nazionale, dove, però, il sogno chiamato Scudetto svanisce presto. Sì perché se il «K» travolge i sardi del Ferrini con una stupenda tripletta nel 4-0 all'esordio nel girone, lo stesso risultato torna indietro come un boomerang di ferro nel momento decisivo: poker del Lascaris ed eliminazione. «Eravamo una squadra devastante, allenata da un mister fuori categoria che ha saputo portarci fin lì: Nicolò Conca. - racconta il classe 2006, che aggiunge - Ci siamo rimasti male all'uscita con il Lascaris perché avevamo le carte in regola per vincere il titolo nazionale».

Uno Scudetto rimasto nel cassetto per due anni, l'ultimo vissuto di nuovo a Olginate dopo la parentesi di Carate Brianza, ma questa volta completando il proprio percorso in bianconero con l'esordio nel mondo dei grandi, e che esordio: 30 presenze e due reti in Eccellenza, frutto delle sue solite sgroppate sulla fascia sinistra, che siano da esterno o da mezzala. Una rapidità di passo differente, arma letale nel dribbling e sintomo di un carisma forte, con cui aggredisce ogni avversario in pressing. Tutte qualità viste anche con la maglia della Rappresentativa Under 19, indossata a ogni raduno e a ogni amichevole, ma, soprattutto, onorata sul palcoscenico più importante.

UNA DEDICA SPECIALE

Sì perchè due anni dopo il lucchetto quel cassetto lì riappare nella scrivania bianconera: Belingheri viene convocato per il Torneo delle Regioni e il sogno Scudetto riprende forma, e non solo per lui. Insieme al centrocampista viene infatti scelto anche Filippo Duca, suo compagno a Olginate sia in Under 17 che in prima squadra: «Sono contento di essere qua con lui, è fortissimo. A Olginate ci sono diversi classe 2006 come Tironi, Brambilla e Vismara che sono molto forti e potevano partecipare con noi, però ovviamente non si possono prendere tutti». Un duo che sta scrivendo una nuova pagina a tinte bianconere del TDR, seguendo le orme dei vari Galbusera, Caldera, Vairani e Consoloni, tutti protagonisti con l'Olginatese e chiamati a rappresentare la Lombardia negli ultimi due anni della competizione. Il primo, inoltre, da capitano, e tuttora compagno di Karol: «È stato lui il mio punto di riferimento. Gli ho sempre chiesto che esperienza fosse e mi ha detto che l'ha fatto crescere tanto. Mi ha gasato, mi ha sempre dato stimoli e detto che è importante fare bene. Io mi sto trovando molto bene sia con la squadra, perché secondo me siamo un grandissimo gruppo, sia con lo staff».

Un messaggio quello di Galbusera preso e inciso sulla Sicilia, lì dove il centrocampista lecchese all'esordio da titolare mette subito in mostra una dannata voglia di dare qualsiasi cosa per la maglia verde. Quella con cui morde ogni zona del campo e ogni avversario, sempre sia da esterno che da mezzala: simbolo di sacrificio puro. Il «K», però, è anche qualità, tanta qualità, la stessa con cui nella sfida successiva, dopo averci creduto su un pallone morto sulla linea laterale, salta due avversari e guadagna un calcio di rigore. Atteggiamento e dribbling, manca il terzo ingrediente: glacialità. Esecuzione perfetta al centro della porta, raddoppio della Lombardia e punteggio pieno dopo due giornate.

Una rete che contribuisce ad avvicinare il passaggio ai quarti di finale, ufficializzato battendo pure la Sicilia in un terzo turno in cui Matteo Medici decide di far riposare Belingheri e averlo al meglio nel momento più delicato. Superati i gironi, infatti, c'è una maledizione da rompere, ovvero quella che negli ultimi due anni ha sempre visto i sogni della Lombardia spezzarsi ai quarti. Questa volta, però, basta un minuto per cambiare la storia: dribbling di Rapone a destra, cross rasoterra e lampo sul primo palo di Karol. È il gol del vantaggio, il più veloce dei quarti di finale (e molto probabilmente di tutto il TDR), il primo di un 2-1 finale che infrange l'arcano e fa salpare il vascello verde a una semifinale che mancava da 6 anni. «Più pesante questa rete o quella con la Basilicata? Direi questa perché arriva in un quarto di finale vinto 2-1. - risposta scontata del classe 2006, che sul rigore valido la sua prima rete nel TDR aggiunge invece - Non ho tanta pressione da questo punto di vista. Quando ho preso il fallo ho preso la palla e calciato il rigore, ed è andata bene».

Glacialità, sì, ma non fino in fondo, anzi. Quel cuore offerto ogni volta in campo per la causa lombarda batte in maniera differente dopo la rete che sblocca la sfida con Trento: «Questo gol lo dedico a mio nonno, che è venuto a mancare l'estate scorsa. È stato lui ad aver trasmesso a me, ai miei fratelli e ai miei cugini la passione per il calcio». Questione di famiglia, in particolare con il fratello maggiore Giona, suo rivale nel Girone B di Eccellenza in maglia AltaBrianza: «Com'è averlo come avversario? È importante, mi piace perché da bambino l'ho sempre visto come l'esempio più grande e ora giochiamo contro. Diciamo che è anche una soddisfazione». La stessa che si starà provando a quasi 1500 chilometri di distanza in provincia di Lecco, e forse anche qualche altro metro sopra il cielo. Lì, dove Belingheri punta ad avvicinarsi sempre più. Sì perché conquistata la Lombardia con la sua Olginatese c'è un cassetto tricolore che si può riprovare ad aprire.

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