Promozione
27 Aprile 2025
PROMOZIONE VIS NOVA • Alberto Redaelli e Leonardo Piacenti
Il suono della minaccia incombente, della rivelazione inaspettata, un rombo in grado di spezzare in due il cielo e spaventare chiunque, oppure, per una volta, un'esplosione infinita di gioia. È la natura del tuono, un rumore fragoroso in grado di far vibrare testa, cuore e anima, tinti rigorosamente di neroverde. I colori della Vis Nova, di chi fulmina il Lissone grazie alla rete al 91' di Redaelli e rende realtà una storia mitologica. Sì, perché gli uomini di Gabriele Raspelli l'hanno fatto davvero: primi in classifica per 34 giornate di fila, tutte quelle di un campionato completamente folle, festeggiato davanti ai propri tifosi all'ultima partita. Quella che consegna la Lucertola al mito: un anno dopo la retrocessione è di nuovo Eccellenza.
Ultima giornata, ultimo big match, ultimo passo per completare l'impresa. Quella della Vis Nova, prima in classifica dal principio del campionato e arrivata alla sfida finale con un punto di vantaggio sulla corazzata Seregno. Dinanzi alla Lucertola, però, le scaglie biancoblù dell'ultimo avversario da affrontare sono quelle di un Lissone quarto, già sicuro dei playoff, ma con una piccola speranza di scavalcare l'Agrate al terzo posto. Per farlo servono una sconfitta dei rossoverdi in casa di un Biassono già retrocesso e una vittoria nelle mura di Giussano, dove il 3-5-2 di Iotti e il 3-4-2-1 di Raspelli impattano in un primo tempo di equilibrio.
Nessuna delle due formazioni si fa infatti prendere dalla fretta, ma neanche dal peso della partita. La Vis Nova si prende il pallino del gioco, senza però trovare buchi in un Lissone che quando recupera il possesso non butta mai via il pallone. il risultato sono così poche occasioni per rompere il ghiaccio, tra cui una conclusione volante (6') e una punizione alte (28') di Eguelfi per gli ospiti e una doppia chance più importante dei padroni di casa: prima Venturelli alza in corner il mancino a giro centrale sotto la traversa di Berton, poi Redaelli al volo sul successivo corner conclude non troppo fuori dal primo palo (23').
Spunti che nel finale i neroverdi cercano di alimentare sia a sinistra, dove Rigoni fa una gran giocata e mette però dentro un pallone catturato dal portiere (34'), sia per vie centrali, con Innocenti che suggerisce e accoglie la sponda di Schiavo, ma viene murato al limite dell'area (40'). L'ultimo brivido di 45 minuti che si concludono sullo 0-0, e il momentaneo sorpasso in vetta del Seregno, che qualche chilometro più in là va invece a riposo sul 3-1 in casa del Cavenago.
Nessun cambio, anche se qualcosa di più per sboccare la sfida serve a entrambe, principalmente alla Vis Nova. Lei che dopo aver tenuto il sospiro sul cioccolatino di Prato per Eugelfi, autore di un bellissimo controllo volante poi preda di Brambilla (4'), prende nuovamente il controllo della partita cercando di accelerare sulla catena di destra. Lì dove Berton recupera un pallone alto che Innocenti crossa addosso all'avversario (6'), o che Tranquillini imbocca sul portiere (11'), i primi segnali di un assalto che prende vita nella parte centrale della ripresa.
Quella in cui Rigoni trova in area Redaelli, che però non aggancia al meglio, provando a restituire il cross che il numero 3 non riesce a rigiocare all'indietro (21'), o dove Mantegazza si butta in area servito da De Ponti venendo però murato (22'), ma soprattutto dove Rigoni da solo davanti al portiere cerca l'appoggio in mezzo per Morotti venendo intercettato da Urso in una situazione di due contro uno (23'). L'occasione principale, il rammarico più grosso che la Vis Nova rischia di pagare poco dopo, quando Calderoni da due passi spedisce sopra la traversa un pallone da destra (25').
La scarica emotiva per tornare all'assalto, con Redaelli che conclude centralmente su assist di Innocenti (28') e Piacenti a lato sul primo palo su invenzione di Rigoni (28'). Mani in faccia per tutti, mani sul pallone per Brambilla, che devia in corner una punizione di Prato (31'), sopra la traversa come un destro di Andrei (20'). Gli ultimi spunti di un Lissone che nel finale accetta il forcing di una Vis Nova, a caccia di quel gol che vorrebbe dire storia. Quello che Innocenti cerca dal limite servito da Agosta, concludendo però alto (35'), quello che Rigoni incrocia a lato dopo una costruzione partita da Morotti e proseguita da Sperti e Redaelli (43'), quello che non sembra arrivare mai.
Sembra, perché all'inizio dei cinque minuti di recupero ecco la palla del destino: apertura sulla destra, Piacenti vince il rimpallo e pesca in mezzo Redaelli, che prima si vede parare il destro da Venturelli, poi di testa lo scavalca e fa impazzire Giussano. È la rete che vuol dire 1-0, è la rete che vuol dire primo posto in classifica, è la rete che vuol dire promozione in Eccellenza.
VIS NOVA-LISSONE 1-0
RETE: 46' st Redaelli (V).
VIS NOVA (3-4-2-1): Brambilla 7.5, Berton 8 (17' st Piacenti 9), Rigoni 8.5, De Ponti 8 (22' st Vian 8), Mantegazza 8.5, Agosta 9, Tranquillini 8 (24' st Barbaro 7.5), Innocenti 8.5, Schiavo 7.5 (12' st Morotti 8), Redaelli 10, Boccardo 8 (32' st Sperti sv). A disp. Scano, Fusco, De Toni, Servietti. All. Raspelli 10.
LISSONE (3-5-2): Venturelli 7.5, Schiavina 7, Chakhssi 6.5, Cavalcante 6.5 (12' st Andrei 6.5), Prato 7.5, Urso 7.5 (32' st Martini sv), Pollutri 7.5, Loew 6.5 (36' st Holloway sv), Catta 6.5, Eguelfi 7 (18' st Curia 6), Fossati 6.5 (18' st Calderoni 6). A disp. Trabattoni, Bucci, Pozzoli, Meggiarin. All. Iotti 6.5.
ARBITRO: Testa Isaia di Bergamo 7.5.
ASSISTENTI: Cappello di Lecco e Sechi di Crema.
AMMONITI: Redaelli (V), Boccardo (V), Morotti (V), Cavalcante (L), Urso (L), Eguelfi (L).
VIS NOVA
Brambilla 7.5 Il giocatore più impiegato di tutta la categoria, il portiere con più clean sheet di tutta la categoria (20), il primo simbolo dei campioni. Quelli che aiuta con i guantoni sulla punizione di Prato, l'unico intervento però di una partita vissuta come sempre al centro spirituale del campo. È la guida per eccellenza della squadra, sia in termini tattici quando c'è da richiamare un compagno sia in termini emotivi, cercando sempre di essere partecipe alla partita. La vive con così tanto cuore che si sdraia sulla trequarti dopo uno dei vari tentativi falliti in attacco, ma alla fine è il primo a salire sul cancello di bordocampo per toccare il cielo con un dito.
Berton 8 Un razzo trasformato in essere umano, una scarica elettrica che brucia la fascia destra costantemente. È stato questo per tutto l'anno, e lo è anche nella partita più importante di tutte. Talmente veloce che a inizio gara si lascia sfuggire il pallone su una grande ripartenza, poi però è lo stesso che lo tiene vivo sul fondo, che lo strappa con forza a chiunque e che crea i pericoli principali nel primo tempo.
17' st Piacenti 9 Venturelli gli nega l'assist, ma poco cambia: è lui a mettere dentro il pallone della vita. Quello appoggiato a Redaelli dopo aver saltato un avversario sulla fascia destra, l'ultimo dei guizzi di chi entra con una matta voglia di incidere il proprio nome nella storia. La sua, invece, è ancora tutta da scrivere, e questo dà ancora più valore all'annata del classe 2005, passato da pilastro dell'Under 19 campionessa nella scorsa stagione a eroe nel mondo dei grandi.
Rigoni 8.5 Lancio perfetto dalle retrovie, qualche altro metro di corsa, il gol di Redaelli, l'esultanza e il corpo che va in blackout, come Iron Man dopo aver sconfitto Thanos. O forse no, perché dopo essersi steso al suolo finita ogni singola goccia di energia si rialza e resta in campo per tutto il resto del recupero di una partita liberatoria per tutti, per lui forse un po' di più. Sì, perché il cross intercettato a metà ripresa nel due contro uno in area lissonese rischiava di restare inciso nella memoria, lì, invece, dove resterà la sventagliata finale per dare il via al gol della vittoria. L'apice di una sfida in cui ancora una volta fa a gara con Berton su chi sia il quinto più forte di tutto il campionato.
De Ponti 8 Pensare che sia arrivato a metà stagione fa strano per quanto sia immerso nel gioco della capolista. A centrocampo fa praticamente tutto: recupera palloni in scivolata, esce dalla gabbia con una serie di finte di corpo per non buttar mai via il pallone, mette ordine e si prende pure lo spazio per un paio di tiro da fuori. È come se ci fosse sempre stato.
22' st Vian 8 Quando la carta di identità recita 2007 sulla data di nascita e vieni scelto per dare una scossa nella partita che può decidere un campionato intero non è mai una coincidenza. Come non lo è stata la doppietta decisiva segnata per vincere il campionato Under 19 all'ultima giornata, così non è il suo ingresso a venti minuti dalla fine, quando strappa palloni pesanti e li gestisce come se avessi almeno 10 anni in più. L'avventura nel mondo dei grandi è appena iniziata, ma la strada sembra già quella giusta.
Mantegazza 8.5 Imponente e leggiardo, una combinazione unica per un braccetto unico. Nelle retrovie interviene sempre con il giusto tempismo, poi a volte si lancia da solo palla al piede sulla sinistra e lo fa con un'eleganza non da difensore. È così che si ritrova addirittura in area di rigore e per poco non si porta a casa un assist, da aggiungere vicino alla collezione dei 6 gol segnati che ne fanno il quarto miglior marcatore della squadra. Sì, da braccetto. Roba fuori dal normale.
Agosta 9 Trovare qualcosa che non sappia fare nelle retrovie è praticamente impossibile. Ci mette sempre la testa, gioca d'anticipo, recupera in scivolata, contrasta, lotta, imposta e stoppa palloni volanti con la coscia: è il cuore della difesa meno battuta di tutto il campionato, e forse qualche motivo c'è.
Tranquillini 8 Il più giovane della linea a tre a protezione di Brambilla, eppure la personalità non gli manca mai. Il diktat è chiaro: da là dietro si esce con la palla tra i piedi, per forza. È così che si allarga sempre per ricevere, controlla e imposta con precisione, avanzando pure con carisma quando ha metri.
24' st Barbaro 7.5 L'ennesimo giocatore formato nelle giovanili e lanciato nel mondo dei grandi, l'ennesimo cambio che non rispecchia il 2005 della nascita. Nei 20 minuti a disposizione, infatti, si sgancia a più riprese dal posto di braccetto destro per aiutare la squadra nel forcing finale con una sicurezza e un atteggiamento tutt'altro che da fuoriquota.
Innocenti 8.5 Il leader silenzioso della squadra, quello che difficilmente si sente parlare in campo perché preferisce usare i piedi. Gli stessi con cui fa strappi fondamentali a centrocampo, gli stessi con cui accarezza il pallone pure di suola, gli stessi con cui cerca di guidare la squadra verso quel fantomatico gol che cerca lui stesso in un paio di tentativi. La 13esima rete da centrocampista di una stagione folle non arriva, ma si conferma ancora una volta l'icona dei neroverdi.
Schiavo 7.5 Tra tutti gli undici titolari, anzi, subentrati compresi, è forse quello che si ritrova il compito più difficile di tutti: liberarsi dalla marcatura di un Urso che potrebbe essere tranquillamente suo padre. I 40 e passa anni del difensore avversario si fanno sentire tutti, al di là di un fisico imponente che tiene il classe 2004 nella morsa, eppure, da unica punta, lavora un paio di palloni molto importanti, di cui uno al limite dell'area di rigore per Innocenti.
12' st Morotti 8 La scarica che serviva. Il lampo giallo che rinnova le energie di tutta la squadra, che dopo il suo ingresso aumenta decisamente l'intensità offensiva. Merito del suo lavoro di raccordo, ma anche di una qualità importante negli ultimi metri, dove sguscia in mezzo a due avversari con una magia prima di cadere in area di rigore su un contatto che lascia ancora qualche dubbio. Quelli sul suo impatto sono invece zero, come i due che ne formano la data di nascita: 2006, e no, anche qui non si direbbe.
Redaelli 10 Il gol della vita con la maglia della vita. Sì, non c'è dubbio: la magia con il Lesmo resterà la più bella per difficoltà, ma niente è paragonabile al valore dell'1-0 che firma con il Lissone. È il colpo di testa che decide una stagione intera, per tutti significativa, per lui forse qualcosa di diverso. Cresce a Giussano, esordisce in Serie D con la Vis Nova, vive due retrocessioni con la maglia neroverde e al 91' dell'ultima partita di campionato le restituisce un sorriso splendente: sì, è il gol della vita. Non solo, però, perché 10 è anche il numero sulle spalle, e non lo riceve a caso. Volteggia sul pallone in maniera sublime, allarga il gioco di prima, fa tunnel in un fazzoletto a centrocampo e scrive il lieto fine a un anno indimenticabile.
Boccardo 8 È la Vis Nova dei giovani, lo è sempre stata e lo sarà sempre, e lui di questa storia ne è un tassello fondamentale a centrocampo. Classe 2005, a lui sono affidate un paio di aperture del fronte offensivo, da sommare a recuperi e passaggi con cui incolla il gioco dei neroverdi. Una pedina fondamentale nello scacchiere dei campioni.
All. Raspelli 10 Arriva a Giussano in una società retrocessa per due volte in tre anni, con una squadra praticamente rivoluzionata, con la rosa più giovane tra le big di inizio stagione e domina il campionato dall'inizio alla fine, con tanto di semifinale di Coppa Lombardia raggiunta: definizione di capolavoro.
LISSONE
Venturelli 7.5 Per 91 minuti uno degli incubi della Vis Nova. È attento sul mancino di Berton, poi non deve fare altri grandi interventi, ma legge sempre bene le palle alte e quelle in profondità, uscendo con tempismo giusto e dimostrandosi sicuro nelle prese. È reattivo anche sul gol di Redaelli, però alla fine il destino lo batte.
Schiavina 7 Paga lo scotto in velocità con Berton, ma anche lui quando sale sa come guadagnare metri con qualità.
Chakhssi 6.5 Se serve allontana, se serve gestisce: puntuale nelle retrovie quando viene chiamato in causa.
Cavalcante 6.5 Fa un ottimo lavoro in ripiego chiudendo un cross pericoloso da destra, mentre in mezzo è più presidio giussanese.
12' st Andrei 6.5 Dentro da pochi minuti si rende subito protagonista di un bello spunto: tunnel e destro alto da fuori.
Prato 7.5 L'uscita di stile dall'area di rigore, quando manda la palla da una parte e lui va dall'altra rispetto all'avversario, è il simbolo di una partita giocata con una qualità eccelsa. È un po' il Verratti della situazione: si abbassa a impostare ed è il fulcro delle geometrie biancoblù.
Urso 7.5 Gioco di parole troppo facile da fare, però è veramente un orso insormontabile nelle retrovie. Fisicamente vince ogni duello, ma sa anche come rompere la linea con personalità. Coincidenza vuole che il muro crolli dopo la sua uscita, o forse non si tratta di un caso. (32' st Martini sv).
Pollutri 7.5 Fa un bel lavoro a destra mettendo dentro un ben pallone tagliato. Spostato a sinistra l'equazione non cambia: è il migliore dei suoi dalla trequarti in suoi. Ha tanta qualità e lo fa vedere con un colpo di tacco volante sulla linea laterale per tenere dentro un pallone, però sa anche leggere il gioco, dribblare e scattare.
Loew 6.5 Tiene bene la posizione, in un centrocampo che concede un po' più il possesso risulta importante grazie alla sua esperienza. (36' st Holloway sv).
Catta 6.5 Si sacrifica tantissimo arrivando anche ad abbassarsi per schermare il possesso. È così che strappa dei buoni palloni, tra cui uno poi imbucato alla perfezione sulla sinistra. Non ha l'occasione per colpire, però a impegno e dedizione il capitano è indiscutibile.
Eguelfi 7 Anche lui ha una qualità differente, quella che fa vedere soprattutto a sinistra nel controllo e nel dribbling. Sul lato opposto, invece, viene bloccato di più, pur guadagnando un'ottima punizione che calcia non troppo sopra la traversa.
18' st Curia 6 Entra in una fase di pressing della Vis Nova. Concentrato, però ha poco spazio per lasciare il segno.
Fossati 6.5 Corsa e sacrificio per un'ora intera. Ha pochi palloni a disposizione, ma li gestisce praticamente tutti alla perfezione. Prova di fino per il classe 2005.
18' st Calderoni 6 Ha la palla dell'incubo per la Vis Nova, graziata con un mancino non facile in corsa che finisce sopra la traversa.
All. Iotti 6.5 Dopo il 2-2 dell'andata, subito sempre nei minuti finali, va vicino a rovinare la festa della capolista e a chiudere il campionato senza averci mai perso. Un'impresa sfiorata giocando una buona partita che fa ben sperare per i playoff, dove però servirà il solito atteggiamento offensivo per battere la Speranza Agrate e continuare a sognare.
ARBITRO
Testa di Bergamo 7.5 Indubbiamente autorevole nel rapporto con i giocatori, ma forse è proprio quello che serviva in una sfida così delicata, che non gli sfugge mai di mano. Lascia correre e rende godibile la sfida, con quell'unico dubbio sul rigore non fischiato a Morotti. La rete di Redaelli, però, spegne ogni possibile protesta.