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Era destino! Segna al 91' dell'ultima partita e vince il campionato con la squadra della sua vita

13 anni insieme e un colpo di testa indimenticabile: Alberto Redaelli riporta la Vis Nova in Eccellenza

Redaelli Vis Nova

UNDER 19 ÉLITE VIS NOVA • Alberto Redaelli

A volte le cose non si spiegano, si vivono e basta, e pure viverle non è abbastanza per capirle. A volte servono ore, giorni, settimane per comprenderle, altre invece restano un mistero fino alla fine del tempo. Perché quel pallone lì, al 91' dell'ultima giornata di campionato, è finito proprio sulla sua testa? Non si sa e non lo si saprà mai, ma forse il «perché» neanche esiste, è semplicemente successo. Qualcuno, invece, potrebbe parlare di destino, quello intorno a cui ruota tutto, quello che fa dannare la mente quando si cerca di trovare una spiegazione a ogni cosa. Un interrogativo su cui, a volte, è inutile arrovellarsi, meglio godersi il momento. Uno di quelli che Alberto Redaelli non scorderà mai, perché quel pallone lì, al 91' dell'ultima giornata di campionato, finisce sulla sua testa e poi in rete, riscrivendo la storia della sua squadra. Sua in ogni senso: quella Vis Nova con cui ha sempre giocato, crescendo, festeggiando, affrontando periodi difficili e spazzandoli via con quel colpo di testa. Quello che vuol dire campionato vinto all'ultimo dopo un dominio iniziato dal primo weekend, ritorno immediato in Eccellenza e apoteosi di una stagione assurda.

DALL'INIZIO ALLA FINE

«Devo baciarlo, è come mio figlio». Si racchiude lì, in quelle parole e in quell'abbraccio con Giovanna Terrenghi, Responsabile Organizzativo dei giussanesi, il rapporto tra Alberto e la Vis Nova. Una favola iniziata ormai più di 10 anni fa nelle settore giovanile dei brianzoli, dai Giovanissimi fino alla prima squadra, toccando vette come la salvezza alla prima stagione di Serie D, con tanto di primo gol tra i grandi nella sfida con la Casatese a 18 anni. Una storia proseguita con la con altre 17 presenze nell'annata successiva, la prima però della discesa del club da quel picco alle due retrocessioni patite in tre stagioni, tutte vissute sul campo da Redaelli.

Colpi abbastanza duri, soprattutto per chi non si è mai scucito lo stemma del club di Giussano dal petto. Lì dove il cuore neroverde continua a pulsare anche in questa stagione, la prima per lui in Promozione e quella dei cambiamenti in casa Vis Nova. Nuovo direttore sportivo, nuovo allenatore, nuovo gruppo squadra, al solito tra i più giovani di un Girone B di platino, con tante società candidate a un ruolo tra protagonista insieme ai rinnovati brianzoli. Loro, però, che, dopo essersi spalleggiati con il Lissone per le prime 5 giornate, dalla sesta iniziano un dominio incontrastato in vetta alla classifica.

Arrivano così 9 vittorie nelle prime 9 partite, il titolo di campioni d'inverno con 4 punti di vantaggio sul Lesmo e sulla corazzata Seregno, ricostruita da zero dopo il fallimento, ma comunque con un blasone differente e una rosa ben più esperta, e un gap che arriva pure a quote di +12 sulle inseguitrici. Fino al mese di marzo, quando Redaelli e compagni devono giocare 8 partite in 30 giorni, tra cui una serie di pesanti scontri diretti e una doppia semifinale di Coppa Lombardia che potrebbe tagliare le gambe a chiunque. Sì, perché dopo lo 0-0 dell'andata, a Pianico gli uomini di Raspelli vengono ribaltati da 2-0 a 3-2, salutano il sogno finale e quattro giorni più tardi perdono il faccia a faccia proprio con il Seregno.

La via verso l'Eccellenza si fa dunque più incandescente nel giro di pochissime settimane, arrivando a tal punto che all'ultima giornata c'è una sola lunghezza a separare la Vis Nova dalla seconda piazza, e un ultimo big match da giocare. Quello in casa con il Lissone, in grado di tenere il passo della Lucertola a inizio stagione, quello che fino al 90' resta inchiodato sullo 0-0 facendo riaffiorare i fantasmi dello psicodramma, quello che solo il destino poteva decidere: cross di Piacenti, destro di Redaelli, tiro parato, palla che torna perfettamente sulla testa del numero 10 e arcobaleno che illumina Giussano. È la firma dell'1-0, è il colpo dell'ultima vittoria, è il gol che vale il campionato, vinto indossando quella maglia cucita dall'inizio alla fine, ancora tutta da scrivere.

IL GOL DELLA VITA

«È il gol più importante della mia vita? Non lo so, ma penso di sì. Sì, è stato incredibile, un'emozione che non si prova tutti giorni. - una delle tante vissute da Alberto in quell'attimo prima della rete decisiva - Quando è arrivata la palla ho pensato solo a buttarla dentro. È un gol che ci meritiamo tutti, è stata una stagione incredibile. Dalla prima giornata che siamo primi in classifica, difendiamo il nostro primato, e questo credo sia la coronazione di una stagione incredibile. Ci meritiamo tutto».

Parola di chi ha deciso di intrecciare la propria storia con quella della Vis Nova: «Ormai sono qua da 13 anni, è una società incredibile, che mette a proprio agio tutti, a partire dal settore giovanile. Finalmente è stato un anno in cui la prima squadra era molto coinvolta, e lo testimonia tutto l'ambiente che c'era oggi, tutto il tifo. Grazie a tutti». Un ringraziamento sicuramente ricambiato dall'altro lato, da un club che nella stagione della muta ha visto Redaelli raggiungere il suo apice realizzativo toccando la doppia cifra tra Coppa (una firma agli ottavi di finale) e campionato, lì dove con 9 reti è, da centrocampista, il secondo miglior marcatore della squadra

In totale sono 10 gol, come il suo numero di maglia e come il voto alla stagione neroverde. L'ennesima coincidenza che non ha un perché? Sì, l'unica certezza è che l'ultimo di questi avrà per sempre un posto speciale nel cuore e nella mente dei giussanesi.

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