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Prima Categoria

È il bomber dell'impresa più grande! Fa 18 gol e aggiorna la storia dopo 8 anni

Nicolò Bonalumi sulla vittoria del campionato: «È stato qualcosa di straordinario»

Suo fratello era una bandiera della Giana in C, lui ha segnato 18 reti e trascinato a suon di gol la sua squadra in Promozione dopo 8 anni

PRIMA CATEGORIA DI.PO. • Nicolò Bonalumi, implacabile bomber biancoverde

Ha girato tutto l'hinterland milanese e la provincia di Monza per inseguire la sua passione più grande. Sempre sorridente, perennemente accompagnato da un pallone sotto braccio e dalla voglia di lasciare un segno in qualunque società lo abbia accolto. Nell'ormai lontano 2006, quando l'Italia si apprestava ad alzare il suo quarto Mondiale sotto il cielo di Berlino, il protagonista della nostra storia inizia a muovere i primi passi nella natìa Brugherio, difesa con onore e dedizione nel corso degli anni tra gol e giocate da cineteca. 19 anni dopo, anche Nicolò Bonalumi si sarebbe laureato campione: un titolo di Prima Categoria con la Di Po Vimercatese, società ambiziosa ma a cui è da sempre mancato quello step tecnico e mentale per poter uscire dal purgatorio e ritornare dopo 8 anni in Promozione. E al di là dello scudetto e del potenziale del bomber, quello che colpisce maggiormente sono la sua genuinità e la commozione con cui ripercorre ogni momento della sua carriera e dell'impresa appena compiuta: e se come diceva Andy Warhol «Ognuno sarà famoso nel mondo per quindici minuti», la storia di Nicolò Bonalumi pensa di essere raccontata ad ogni amante di calcio, scavando in profondità, riportando alla luce le sue radici e facendo brillare anche fuori dal campo la stella più luminosa del cielo brianzolo.

LA CARRIERA

Una famiglia da sempre appassionata di calcio che già contava un calciatore di assoluto livello: stiamo parlando di Simone Bonalumi, oggi baluardo insostituibile della difesa di un'altra formazione vimercatese, l'Ac Leon, oggi militante nel campionato d'Eccellenza. Un tempo, però, Simone era titolare in Serie C con la Giana Erminio ed è chiaro che crescere con uno sportivo di tale spessore abbia infuso sin da piccolino in Nicolò la passione per il calcio«Mi sono sempre ispirato a lui, ha fatto 8 anni di professionismo in biancoazzurro. Io ho iniziato a 5 anni a giocare a Brugherio, poi mi sono trasferito negli anni successivi a Carugate, Cimiano per due anni sino ad approdare poi a Cinisello». 

Quando la carriera di Nicolò sembrava in ascesa, ecco che un infortunio rimediato con la maglia rossoblù sembra porre un freno al suo percorso. Un momento certamente difficile, ma dopo il quale non ha mai perso la consapevolezza delle proprie qualità e quella forza mentale che gli ha sempre permesso di andare avanti: «Dopo che mi sono fatto male sono stato un anno fermo tra operazione e riabilitazione, terminato l'iter ho scelto di ritornare a Brugherio, dove ho giocato per 4 anni». Diverse sono le reti che Bonalumi ha messo a segno con la maglia della Polisportiva Cgb: già a Brugherio, infatti, il bomber biancoverde ha cominciato a diventare sempre più decisivo sottorete, dimostrando quel feeling con la porta che quest'anno lo ha portato a compiere la migliore stagione a livello personale. Perché è anche grazie alle cadute e ai momenti in cui giocava meno che Nicolò è diventato quello che è oggi: «Mi porto dietro gli insegnamenti di tutti i mister che ho avuto, col tempo ho imparato a capire le loro scelte. Era soprattutto quando mi sedevo in panchina che ho appreso cose fondamentali per migliorare».

IL BENZEMA DELLA BRIANZA

Come abbiamo scritto prima, non si può non far prescindere la straordinaria cavalcata della Di.Po. Vimercatese dalle prodezze di Bonalumi, autentico trascinatore della formazione monzese con ben 18 reti che gli sono valse il titolo di secondo miglior marcatore del girone, superato dal solo Stefano Cei della Dominante, autore di 20 gol. Attaccante letale in area di rigore, dotato di grande fiuto del gol e senso della posizione, ma anche capace di svolgere un ruolo di prim'ordine nella costruzione del gioco, partecipando attivamente alla manovra e contribuendo all'inserimento a rete dei compagni.

Una serie di caratteristiche tecnico-tattiche che lo rendono a pieno titolo un giocatore moderno e che, soprattutto, gli sono valse il simpatico accostamento con un alcuni big del calcio europeo: «Oggi ci sono tanti giocatori a cui mi ispiro. Spesso sono stato scherzosamente accostato a Benzema, ma anche a Kane e Lewandowski recentemente: tutti giocatori che fanno gol ma che giocano anche con la squadra, cosa che ritengo fondamentale nel calcio odierno».

FORCISI: LA CARTA VINCENTE PER IL TITOLO

Quattro anni di alto livello a Brugherio, da giocate da fenomeno e reti decisive: quella del 2024 si rivela un'estate di tante offerte per Bonalumi, cercato da diverse società intenzionate ad assicurarsi i suoi gol e il suo talento per ambire al salto di categoria. Nicolò, però, ha le idee chiare sin da subito e tra tutte le società che si mettono sulle sue tracce ci mette ben poco a scegliere quella in cui sa di poter fare la differenza«L'anno scorso sono stato contattato dal direttore sportivo Marco Russo che già da tempo mi voleva con sé: mi seguiva da due anni e ho accettato subito la sua offerta. Oggi ci tengo a ringraziarlo per la fiducia che ha avuto in me». 

I primi mesi, però, saranno caratterizzati dalle numerose di difficoltà che la squadra incontrerà sotto il profilo del gioco e dei risultati: Nicolò ha subito un buon impatto sulla realtà biancoverde, segnando subito 7 reti nelle prime 10 uscite stagionali; tuttavia, la squadra faticherà notevolmente a trovare solidità difensiva (come dimostrato dalle debacle interne arrivate contro Revolutional Carvico e Dominante) e l'arrivo di Forcisi al posto del dimissionario Bassignani, con il quale la squadra navigava al dodicesimo posto, appena sopra la zona play-out, si è rivelato la carta vincente per imprimere una svolta radicale su una stagione fin lì anonima, come riconosciuto dallo stesso Bonalumi. «Penso che l'arrivo del mister abbia portato nell'ambiente grande tranquillità e poi ha deciso di utilizzare il modulo che si addicesse meglio alle caratteristiche dei giocatori in rosa, dandoci concetti semplici. Inoltre, abbiamo anche variato lo stile di gioco a seconda se il campo fosse in erba o sintetico e anche questo è stato fondamentale».

Duro lavoro e cura dei dettagli: sono questi i piccoli aspetti, spesso trascurati, che se approfonditi al meglio sanno trasformare una buona squadra in un'autentica corazzata, imbattibile per chiunque. I numeri, d'altronde, parlano chiaro: da quando Forcisi si è seduto sulla panchina della formazione monzese, la Di Po è riuscita a mettere insieme 46 punti, frutto di 14 vittorie e 4 pareggi; in altre parole, un filotto di 18 risultati utili, l'ennesima dimostrazione del valore e dello spessore tecnico e umano dei tesserati biancoverdi, che anche quando si trovavano risucchiati nella lotta per non retrocedere hanno saputo ritrovare entusiasmo e regalare gioie indescrivibili ai propri tifosi.

E tra le tappe fondamentali per raggiungere questo successo non ci sono tanto le vittorie contro Lissone o Isola Bergamasca, quanto piuttosto due pareggi arrivati in extremis, a testimonianza di come la mentalità vincente e la voglia di portare a casa il risultato siano qualità e valori capaci di farci superare anche ostacoli all'apparenza insormontabili«Mi piacerebbe ricordare la partita contro il Missaglia, stavamo perdendo ma non abbiamo mai mollato e a 5 minuti dalla fine Riccardo Ronchi ci ha regalato un punto. Era all'esordio dopo un lungo infortunio e penso che quel momento abbia accesso in noi una scintilla, ci ha fatto capire che eravamo davvero forti. Anche con il BM SPORTING siamo riusciti a riprenderla allo scadere: sono momenti importanti, non eravamo partiti con l'obiettivo di vincere il titolo, ma quando il distacco dalla Dominante si assottigliava sempre più ci siamo detti che dovevamo provarci».

UNA GRANDE FAMIGLIA

Puoi essere l'attaccante più forte del campionato, quello che con 18 reti è riuscito a far saltare ogni difesa e a trascinare la sua squadra verso una storica promozione: ma oltre agli indiscutibili valori tecnici, Nicolò è anche con una persona umile, di cuore e di grandi valori, il primo a riconoscere che dietro ai successi personali e di squadra c'è qualcosa di ancora più grande, bello e profondo: «Si è trattata di un'esperienza bellissima, ci terrei a ringraziare tutti, soprattutto il direttore sportivo che ha creduto in me sin dall'inizio. A dicembre eravamo a -12 dal primo posto, poi siamo riusciti a vincere il titolo addirittura con una giornata di anticipo. Non so in quanti abbiano avuto la fortuna di provare questa sensazione, è stato qualcosa di unico e veramente bello». 

E anche ora che ha vinto un campionato da assoluto protagonista, Nicolò continua a a mantenere i piedi per terra e guardare al futuro con razionalità senza farsi prendere da euforia ed eccessivi proclami, come spesso può accadere in questi momenti: «Adesso siamo impegnati a festeggiare, ci penseremo con calma il prossimo anno».

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