ROVATO VERTOVESE ECCELLENZA - Edoardo Messedaglia he realizzato la rete che nel pareggio 1-1 contro l'Offanenghese dell'ultimo turno ha significato la promozione per il suo club
Adesso è tutto chiaro: c'è una finale di Coppa Italia Dilettanti che ha sconvolto l'intero sistema di promozioni. Proprio ciò che è accaduto nella stagione 2024-2025, un'annata che passerà alla storia del calcio dilettantistico italiano. La serie D, il palcoscenico dove i sogni dei club dilettanti prendono forma, vedrà l'ingresso di 35 squadre dall'Eccellenza anziché le tradizionali 36. Un dettaglio? Tutt'altro. È un cambiamento che racconta molto più di quanto sembri a prima vista.
UN MECCANISMO CONSOLIDATO CHE SI INCEPPA Nel calcio, come nella vita, ci sono tradizioni che sembrano immutabili. Una di queste è il sistema di promozione dall'Eccellenza alla Serie D, un percorso ben tracciato che ogni anno vede 36 squadre guadagnarsi l'accesso alla quarta serie nazionale. Questo meccanismo, quasi sacro, prevede che le 28 vincitrici dei campionati regionali di Eccellenza, le 7 squadre che trionfano nei playoff nazionali e la vincitrice della Coppa Italia Dilettanti si aggiudichino un posto in Serie D. Ma quest'anno, qualcosa è andato storto. Proprio a livello di manifestazione coccardata.
LA FINALE CHE HA CAMBIATO LE CARTE IN TAVOLA La Coppa Italia Dilettanti 2024-2025 vedrà sfidarsi in finale due squadre, Rovato Vertovese e Barletta, sabato 10 alle 15.30 a Teramo, che hanno già ottenuto la promozione vincendo i rispettivi campionati regionali di Eccellenza in Lombardia e in Puglia. Una coincidenza che ha attivato una clausola regolamentare, un po' come un jolly nel mazzo, che prevede meccanismi alternativi per l'assegnazione del posto aggiuntivo in Serie D. Ma anche qui, il destino ha giocato un ruolo beffardo.
QUANDO TUTTE LE STRADE PORTANO A UN VICOLO CIECO Le regole federali, con la loro logica quasi matematica, prevedono che in casi del genere il diritto di promozione venga riservato secondo un ordine prestabilito: prima a uno spareggio tra le semifinaliste sconfitte della Coppa Italia, poi alla semifinalista soccombente, se l'altra ha già ottenuto la promozione. Tuttavia, quest'anno anche Giulianova e Sansepolcro, le due semifinaliste sconfitte, avevano già conquistato la promozione diretta vincendo l'Eccellenza. Un caso limite che ha esaurito tutte le opzioni previste dal regolamento, riducendo il numero di promozioni a 35.
RIPESCAGGI: UNA SPERANZA PER CHI NON MOLLA MAI Se da un lato questo scenario inusuale ha creato qualche malumore, dall'altro potrebbe rappresentare un'opportunità per le squadre che sperano nel ripescaggio. Con una promozione diretta in meno, si apre teoricamente uno spiraglio per chi ambisce a salire di categoria attraverso la procedura di ripescaggio. Ma attenzione: il sistema dei ripescaggi è una partita a scacchi, dove ogni mossa deve essere ponderata. E la Lega Nazionale Dilettanti ha già manifestato l'intenzione di ridurre l'organico della Serie D a 162 squadre, rispetto alle 168 attualmente iscritte. Anche la via del ripescaggio è dunque un rebus per la promozione dall'Eccellenza numero 36.
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