Promozione
13 Maggio 2025
PROMOZIONE ARCA • Tommaso Giavarini
Toc toc. Qualcuno sta bussando alle porte del paradiso. «Siamo partiti con la consapevolezza che avremmo avuto tutto da dimostrare». E alla fine lo hanno dimostrato. Senza un centro sportivo e al primo anno di Promozione l'Arca scrive forse la pagina più grande della propria storia: 5° posto in classifica.
«Ogni domenica per noi era fondamentale avere un certo atteggiamento», spiega Tommaso Giavarini, perno del centrocampo arancioblù. Ogni domenica l'Arca scende in campo e si mostra come una delle formazioni più tignose del campionato. In quel di via Olivieri non c'è nulla di regalato. Se si vogliono i punti, c'è da sudarseli. «Quando abbiamo cominciato il campionato ci guardavano tutti dall'alto verso il basso. Siamo partiti con la consapevolezza che avremmo avuto tutto da dimostrare. Ogni weekend affrontavamo squadre fortissime e non ci potevamo mai permettere un calo dell'intensità o dell'attenzione».
«Il mister - Giavarini parla di Marco Resca, allenatore degli arancioblù da ormai 3 anni - ha fatto in questi anni un lavoro straordinario. All'inizio di quest'anno aveva fatto un'indagine prima della preparazione ed era arrivato alla conclusione che per salvarci ci sarebbero serviti 35 punti». Bene, l'Arca va oltre, chiudendo a quota 42 punti al 5° posto in classifica, a pari merito con l'Union, società navigata all'interno del dilettantismo lombardo. «Quando abbiamo capito che avremmo raggiunto quota 35 ci siamo resi conto che serviva qualcosa di più per chiudere il campionato, quindi ci siamo detti: "Ok, proviamo ad arrivare fra le prime 5" ed effettivamente così è stato. Davvero, il percorso è stato bellissimo».
Uno degli aspetti più incredibili della salvezza arancioblù è senz'altro il dettaglio meno trascurabile di tutti: l'Arca non ha un centro sportivo proprio. La prima salvezza in Promozione assume quindi un tratto ancora più storico. «Di acqua sotto i ponti, in questi, n'è passata. Io sono dentro da 10 anni e ti posso assicurare che ne ho viste di ogni. In questi ultimi 3 anni abbiamo mosso dei passi importanti. Ci alleniamo un centro datoci in concessione dal Comune e noi siamo profondamente orgogliosi di tutto ciò, perché c'è un forte senso identitario qui».
««Da noi c'è un nucleo molto forte, che sa fare calcio. Tre anni fa siamo stati vicini a sciogliere tutto; alla fine di quella stagione non c'erano più giovani, non c'era il mister, mancavano persino i portieri. Fortunatamente non è mai mancata la nostra passione e la voglia di competere. Ci siamo organizzati e siamo riusciti a puntellare il tutto. Al primo anno in Prima Categoria abbiamo chiuso a 49 punti. L'anno successivo siamo arrivati secondi in classifica, vincendo i play-off e salendo di categoria. Quest'anno poi c'è proprio stata l'apoteosi»». Un gruppo unito, quello di Giavarini e compagnia, che tra le proprie 13 vittorie si porta a casa scalpi importanti come quelli di Union e Vighignolo.
In tutti i discorsi che affronta, nelle parole di Giavarini ce n'è sempre una che ritorna come un mantra: lavoro. Tutto ciò che l'Arca ha ottenuto in questa stagione è stato frutto del lavoro: «Per noi è stato fondamentale lavorare su determinati aspetti della partita, sulle pieghe della partita. Sappiamo di avere meno qualità rispetto ad altre formazioni, ma sappiamo bene come sfruttare le nostre caratteristiche». Il futuro per l'Arca ora è tutto da scrivere. Le basi poste quest'anno sono raggianti e ora sono attese solo le prime conferme ufficiali.