Cerca

Serie D

È l'eroe dell'anno! L'ex Fiorentina segna 22 gol e salva la sua squadra

Dalla Serie B con il Cesena alla telefonata che ha cambiato la sua carriera: le tappe di Franklyn Akammadu

 Franklyn Akammadu

SERIE D CREMA • Franklyn Akammadu, trascinatore della formazione di Vullo

Ci troviamo a Bottrighe, paesino in provincia di Rovigo, situato non lontano dalla foce del fiume Po: in quella zona del Veneto oggi nota come la terra dei grappoli una ventina di anni fa un bambino si aggirava per le vie del paese sempre accompagnato dal suo inseparabile pallone. «Chiedevo a tutti di giocare con me e se nessuno veniva non c'era problema, mi divertivo da solo». E se oggi cerca di fare gol in una porta di calcio, all'inizio del nuovo millennio i bersagli da colpire erano muri, porte, finestre e tutto ciò che si trovava davanti a lui. Un modo di giocare libero, spensierato, fatto di grande allegria: un giocatore che sa come trasmettere passione ed emozioni in campo, facendo sorridere e gioire anche per una semplice giocata o un dribbling in velocità. Un predestinato, un rapporto speciale col pallone che lo ha portato in breve tempo a Firenze a ripercorrere le orme di Kurt Hamrin e Batistuta, sino alla gioia di una presenza coi professionisti, ottenuta nel 2017 quando vestiva la maglia del Cesena: una carriera all'insegna dei record e delle imprese, come le 22 reti con le quali ha contribuito alla salvezza del Crema, trasformando un semplice sogno in realtà concreta. La metafora e il significato profondo di una favola cominciata anni fa, di cui Franklyn Akammadu continua a scrivere pagine sempre più belle.

LE GIOVANILI ALLA FIORENTINA E L'ESORDIO IN SERIE B: LA STORIA DI UN PREDESTINATO

Proprio nelle formazioni giovanili del suo paese di residenza Franklyn Akammadu comincerà a muovere i primi passi nel mondo del calcio, sempre divertendosi e gonfiando la rete con le sue conclusioni. Già allora, infatti, il centravanti nigeriano mostrava sprazzi di quel talento che gli avrebbe permesso di spiccare il volo sin da giovanissimo, con la possibilità di giocare e continuare a crescere nei migliori settori giovanili italiani. Dopo due anni nel settore giovanile della prestigiosa Spal di Ferrara, in un biennio di soddisfazioni, per Franklyn si apriranno le porte del settore giovanile della Fiorentina«È stata un'esperienza stupenda, sono stati tre anni bellissimi». Un ricordo indelebile, un triennio capace di forgiarlo e di renderlo il cecchino implacabile che è oggi: e se a Firenze Akammadu è riuscito a timbrare il cartellino in ben 12 occasioni, nelle due stagioni successive a Cesena l'attuale centravanti del Crema riuscirà a fare ancora meglio, raggiungendo quota 21 reti: «Sono stati due anni importanti, culminati con l'esordio in Serie B contro il Verona, squadra che quell'anno vincerà poi il campionato: penso che sia questo il momento più significativo della mia carriera, ho debuttato davanti a 10000 persone ed è stata la ciliegina sulla torta dopo una grande annata con la Primavera».

Nonostante le enormi potenzialità e la grande continuità di rendimento offerta nel corso della stagione, Franklyn non riuscirà a guadagnarsi la riconferma con la maglia emiliana: la sua carriera professionistica proseguirà infatti altrove, tra Fermana, e Alessandria. Nel mezzo, anche un'esperienza in Inghilterra con la casacca dei Tranmere Rovers, formazione ai tempi militante nella League Two Inglese, vale a dire la quarta divisione della piramide calcistica d'Oltremanica. E sebbene Akammadu resterà in terra anglosassone per soli 6 mesi, il segno e ciò che si porta dietro dalla parentesi estera sembrano aver tuttavia avuto un valore profondo per lui: «Sono rimasto poco a causa di un infortunio, ma è stato qualcosa di indimenticabile».

TUTTI UNITI PER UN OBIETTIVO COMUNE

L'arrivo di Franklyn Akammadu a Crema è soltanto l'ultimo di una serie di grandi colpi che il DS bianconero Marco Della Frera è riuscito a piazzare nel corso di questi anni: la sua esperienza e la sua lungimiranza hanno infatti regalato a Vullo una pedina fondamentale per il suo scacchiere tattico, un talento assoluto che a fine anno si rivelerà l'uomo-simbolo del raggiungimento di questa salvezza. Prato, Forlì, Campodarsego, Montebelluna, Chieti e Sangiovannese sono solo alcune delle squadre in cui Franklyn ha militato, sempre portandosi dietro un bagaglio di nuove esperienze e conoscenze da sfruttare e mettere e a disposizione della sua futura squadra. Eppure, la scorsa estate, il bomber nigeriano era tutt'altro che certo di sposare la causa lombarda, tormentato com'era da dubbi e incertezze riguardo il suo avvenire calcistico: sarà infatti una telefonata a convincerlo definitivamente della bontà del progetto e a trascinarlo in quella che si rivelerà una delle più belle favole calcistiche di quest'anno, come raccontato dallo stesso Franklyn. «Un giorno ricevetti una telefonata da mister Vullo. Mi disse una cosa che mi colpì profondamente: "Voglio con me solo uomini che credono nel proprio futuro e che sono disposti a dare tutto nel presente per raggiungere obiettivi e sogni in cui nessuno crede." Quelle parole mi arrivarono subito e mi caricarono moltissimo: l'anno prima avevo fatto 9 gol con il Certaldo e quel giorno dissi a me stesso e al mio procuratore che in qualsiasi posto sarei andato avrei fatto 20 gol». 

Promessa mantenuta: Akammadu riuscirà infatti non soltanto a superare l'obiettivo che si era prefissato (saranno infatti ben 22 le marcature messe a segno tra Campionato e Coppa Lombardia) ma riuscirà a caricarsi una squadra intera sulle spalle, facendosi sempre trovare pronto nei momenti decisivi. Si pensi, per esempio, alla doppietta messa a segno la scorsa settimana contro l'Ospitaletto, in cui l'ex centravanti del Cesena guiderà i suoi ad una eroica rimonta contro la già promossa capolista con una doppietta e l'incornata finale che varrà la rete del definitivo 3-3 e permetterà di tenere il Magenta a distanza di otto punti. Un pareggio che sa dunque di salvezza, il giusto premio per una delle più belle sorprese di questo girone di ritorno: i 15 punti conquistati nella prima parte di stagione diventeranno 29 nel resto dell'annata, un impressionante ruolino di marcia che ha consentito alla formazione di Vullo di schiodarsi dalla zona retrocessione e spiccare il volo verso la permanenza in Serie D. Un obiettivo raggiunto anche alla forza e alla coesione di un gruppo solido e straordinario, composto da giocatori e uomini di valore«Nonostante tutte le difficoltà che abbiamo dovuto affrontare siamo rimasti sempre un gruppo molto unito, remando sempre nella stessa direzione. Abbiamo compiuto un'impresa come questa salvezza e ci tengo perciò a ringraziare i miei compagni di squadra, sia perché sono persone speciali, ormai degli amici, sia perché mi hanno aiutato a superare il traguardo dei 20 gol».

UN CECCHINO IMPLACABILE

Anche lo zampino di Vullo ha giocato un ruolo fondamentale nella stagione superlativa di Akammadu: il tecnico cremasco è infatti un allenatore di grande pragmatismo, capace di adattare modulo e giocatori a seconda dei momenti della stagione e delle caratteristiche dell'avversario: nei 9 sistemi di gioco che dati alla mano il tecnico del Crema ha variato nel corso della stagione, Akammadu ha dimostrato di potersi muovere sia da unica punta centrale che in tandem insieme a Longo, soluzione impiegata soprattutto nella seconda parte di stagione. Se, invece, come è talora capitato, Vullo optava per un 4-3-3, Akammadu ha provato a giocare come esterno offensivo sulla sinistra, grazie ad una rapidità notevole e capacità nel dribbling sopra la media che gli consentono di creare facilmente superiorità numerica in pressoché ogni zona del campo. Le doti del centravanti nigeriano sono sotto gli occhi di tutti, per il mix di qualità e potenza che ha saputo mostrare con grande continuità nel corso dell'anno: capace di svariare su tutto il fronte d'attacco, Akammadu è un giocatore che non dà mai punti di riferimento ai difensori avversari e che cerca di trovarsi sempre nel vivo del gioco, come lui stesso ha dichiarato. «Cerco sempre il pallone, ho bisogno di grande libertà di movimento: il mister lo sa bene ed è per questo che mi sono sempre trovato molto bene con tutti i suoi moduli».

Un'altra caratteristica emersa con costanza nel corso della stagione è la sua capacità di andare a segno anche e soprattutto nelle sfide cruciali per la classifica: Franklyn ha infatti timbrato il cartellino in quasi tutte le sfide decisive per il raggiungimento dell'obiettivo, risultando decisivo con Ciliverghe, Fanfulla, Vigasio, Arconatese e Sangiuliano tra le altre. Freddezza, lucidità sotto porta, carisma per tenere alta la concentrazione della squadra e trascinare tutti in attacco: queste sono soltanto alcune delle caratteristiche che tracciano il confine apparentemente sottile tra l'essere un buon giocatore e un calciatore di immenso spessore. E anche al termine di una stagione letteralmente da incorniciare, Franklyn preferisce restare con i piedi per terra e guardare al futuro con razionalità e grande obiettività: «Voglio dare continuità alle mie prestazioni e ai miei gol, ovunque andrò l'anno prossimo. Forse è presto oggi per aggiungere altro, vediamo cosa ci riserveranno i prossimi mesi». Oltre ai gol, a Franklyn non è infatti mai mancata la fame del campione, la voglia di tenere l'asticella sempre più alta e sfidare a pieno le potenzialità straordinarie di cui ha sempre disposto«Spero di crescere come giocatore ma soprattutto come persona, per questi sono aspetti fondamentali a prescindere da quale sia il tuo obiettivo e la categoria in cui militi».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Sprint e Sport

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter