Prima Categoria
21 Maggio 2025
Denis Iannarella accostato al PSG, Marco Patti verso il Canelli, Nicola Lomanto lascia il Mezzaluna
Era il 1797, a poche settimane dalla discesa oltralpe dell'Imperatore Napoleone Bonaparte. La storia racconta che furono tanti i movimenti insurrezionali sorti per accompagnare la campagna d'Italia del famigerato Generale, e anche in Piemonte ci furono diversi episodi di opposizione alla monarchia sabauda. Tra questi, nel giugno di quell'anno si verificò l'esperienza della Repubblica Astese, un moto tumultuoso dalla breve durata di un paio di mesi che comunque segnò l'epoca. A segnare il corso degli eventi più recenti, sempre comunque prossimi alla stagione estiva, è invece una vera e propria rivoluzione sulle panchine del calcio dilettantistico astigiano e d'intorni, tutto partito da un passaggio di testimone emblematico nella società di vertice.
Tutto è cominciato ad inizio maggio, dal forte accostamento nel capoluogo di Camillo Cascino come allenatore dell'Asti in Serie D, allenatore UEFA A reduce dall'ultima stagione disputata a metà tra il San Domenico Savio in Eccellenza e la Primavera del Torino nello staff di Christian Fioratti. Da lì, dal cambio più prestigioso, è stato un susseguirsi di eventi che stanno stravolgendo le strategie tecnico-tattiche di un'intera provincia. Partendo dall'alto, in Eccellenza è attesa per conoscere l'esito dei dialoghi sull'asse Pro Villafranca-Bosticco, con la fumata bianca che sembra essere sempre più vicina per continuare un'intesa che perdura da 6 anni. Proprio diretta conseguenza di questa conferma potrebbe portare il suo Vice, Denis Iannarella, lontano da casa Villans per provare un'esperienza da primo allenatore, con l'accostamento al PSG retrocesso in Prima Categoria che sembrava potersi realizzare nei giorni scorsi. In Promozione, invece, la panchina più calda di questo periodo è quella del Canelli 1922, dove si è appena chiuso il ciclo quadriennale targato Fabio Amandola. Per prendere le redini degli Spumantieri sembra molto vicino l'identikit di Marco Patti - il cui destino s'incrocia paradossalmente con quello di Cascino - ma voci di corridoio vorrebbero anche l'accostamento con l'ex Santostefanese Alessandro Redento, che però non avrebbe ancora avuto colloqui con la proprietà. Chi invece non sembra intenzionato a cambiare sono proprio il Savio Asti, che ripartirà dall'uomo salvezza Mattia Pozzatello, e lo Spartak San Damiano, che si giura fedeltà con Francesco Camisola.
Scendendo in Prima Categoria i movimenti non si fermano e le sorprese fioccano. Nonostante la ferma conferma da parte della società, Nicola Lomanto ha scelto di non continuare sulla panchina del Mezzaluna, reduce da uno splendido biennio condito da promozione e agile salvezza. Il tecnico non sarebbe rimasto convinto dalla futuribilità del progetto villanovese, per cui avrebbe richiesto vanamente qualche investimento in più, e quindi le parti hanno reciprocamente deciso di separarsi molto serenamente. Chi invece è rimasto colto alla sprovvista è Luigi Mensio, che non sarà più l'allenatore della Buttiglierese: «Sono stato messo nelle condizioni di non continuare», annuncia un tecnico stupito, che resta alla finestra per nuove opportunità. La società ha scelto Giuseppe Lazzaro come condottiero, colui che dirigeva la formazione Under 19 quest'anno, e non è da escludere che possa verificarsi un rinnovamento dalla rosa, con molti giocatori costituenti il blocco storico che potrebbero accasarsi in altre rivali locali molto competitive. Tra queste mete non è da escludere anche il Don Bosco Asti chiaramente, seppure più delocalizzata rispetto alla valle chierese, dove a seguito di una piccola rivoluzione interna è stato incaricato come allenatore Matteo Cisternino, ex Asti subentrato a stagione in corsa nelle vesti di Vice di Rocco Calaciura. Per completare la questione Costigliole, di cui si è già approfondito il discorso dell'esonero di Baracco, la strada intrapresa è proprio quella del subentrato Andrea Vaccaneo, mentre le neopromosse Marentinese e Lenci Porino non dovrebbero avere problemi nel trovare continuità rispettivamente con Mauro Andreasi e Claudio Scanavino.