Kings League Italia
02 Giugno 2025
KINGS LEAGUE LOTTOMATICA.SPORT TRM • Simone Scanferlato (Copyright Kings League)
Una diapositiva da custodire nel taschino, una piccola stampa da mettere nel portafoglio, un'immagine da conservare gelosamente nel proprio telefono, o, più semplicemente, un frammento di realtà talmente importante da volerlo cristallizzare per sempre nel tempo. Una foto, un'immagine, un oggetto concreto da inserire nell'album dei ricordi, qualcosa in grado di congelare un istante, come un'esultanza di gruppo, una di quelle speciali. Per tantissimi motivi, a partire dal fatto che, di solito, si cerca di stare nell'inquadratura, mentre questa volta il protagonista è alle spalle dell'obiettivo. Lui che davanti a 11mila persone gioca una finale perfetta, segna il gol per mettere il fiocco al primo trofeo della storia e ne entra a far parte.
Il titolo del secondo album solista di una leggenda del rap italiano quale Bassi Maestro, nonché dell'omonima traccia da molti ritenuti la miglior canzone della sua carriera. Una fotografia della vita di tutti, tra gioie e dolori, amori e amicizie, dal sapore un po' malinconico, lo stesso che magari Scanferlato sentirà riguardando il suo scatto tra anni e anni, ma per ora va preso, incorniciato e messo sulla scrivania, o sulla mensola sopra il letto, lì dove i sogni si siedono uscendo dalla testa. Quelli che il classe 2002 sta vivendo facendo ciò che più ama, in una nuova forma: giocare a calcio, farlo però in un campo a 7 in quella Kings League capace di portare un calciatore dilettante in un'arena con più di 10mila spettatori.
L'apice di un percorso che inizia con tre lettere: TRM, il nome della squadra che durante i provini di fine 2024 decide di puntare sull'ex Venezia. Un'avventura proseguita nel primo campionato di sempre targato Kings in Italia, vinto al fianco di un compagno come «Ciccio» Caputo, simbolo dell'illogicità della competizione. Un primo posto che vuol dire qualificazione diretta al Mondiale per Club in quel di Parigi, ma anche biglietto per la semifinale Scudetto, vinta nel derby con i Gear 7 superando il brivido degli shoutout. In finale, invece, la pelle d'oca è quella che viene all'intera Inalpi Arena, incantata dagli uomini di Marco Bertoni con un 10-2 sugli Zeta indiscutibile.
Una partita semplicemente perfetta, come perfetta è la prestazione di Simone, lui che quando c'è da ripiegare nelle retrovie aiuta a contenere su Bernardi, mentre quando c'è da colpire prima si vede negare un golazo al volo da Buono e poi manca il colpo vincente di mancino. Manca solo quella gioia lì, quello sfizio da togliersi, quel patto da rispettare: «Se segno dammi la fotocamera che faccio una foto agli altri». E alla fine, quella foto lì prende vita: passaggio di Colombo, destro perfetto aperto sul palo lontano, legno baciato, palla in rete e click.
La foto di gruppo (Copyright Kings League)
Con una piccola attesa in mezzo, ovvero il controllo del var per un presunto fuorigioco, ma che alla fine non c'è. «Mi hanno fatto prendere un po' paura, però è andata bene. - afferma Scanferlato, che sul gol aggiunge scherzando - Ringrazio Colombo perché di solito non me la passa mai, oggi invece l'ha fatto». Un assist per trovare quella rete prima negata e poi mancata nel primo tempo: «Davanti non sono Caputo, però ho avuto quell'occasione in cui ho tirato sotto le gambe del difensore e mi ha fatto una bella parata il portiere, poi per fortuna è arrivato il gol, secondo me anche bello».
Difficile dargli torto, come difficile è anche spiegare di aver vinto il primo titolo nella storia di una competizione giocando al fianco di un ex Serie A: «Le emozioni sono tante. In molti magari vedono questa esperienza come un passo indietro, invece oggi entrare in campo, sentire tutto il pubblico che urlava, o chi magari chiedeva una foto o un autografo, è qualcosa che non provi da altre parti. È una cosa speciale, una sensazione sottovalutata perché comunque in molti non la possono provare. A inizio anno prima di fare i provini non mi rendevo conto di quanto fosse grande il progetto, ora invece capisco che è qualcosa di speciale».
Un altro modo di vivere quel mondo e i suoi sogni cullati da piccolo, quando Scanferlato cresceva tra le fila del Venezia. «Ho fatto 10 anni, 3 di Primavera, poi quando è arrivato il momento di decidere se farmi un contratto o meno non me l'hanno fatto, quindi sono andato in Eccellenza al Noale. - racconta il classe 2002 sulla sua storia - Ho fatto anche un anno in America, senza pensare alle problematiche che potesse avere con il calcio qua perché, nonostante tu possa andare in un college importante, in Italia non è molto riconosciuto. Se tornassi indietro lo rifarei comunque, però è stata dura».
Da lì il ritorno nei dilettanti in Veneto, prima di iniziare un'avventura semplicemente impensabile in Kings League, ritrovando anche un vecchio compagno di squadra ai tempi del Venezia, ovvero Domenico Rossi, stella degli AlpaK: «Abbiamo fatto due anni insieme, ci siamo visti anche prima della finale e scherzando gli ho detto che è sceso dalla barca ed è andato ai Gear. Gli voglio bene, è uno dei più forti della Kings, speriamo magari un giorno di giocare assieme perché di solito ci trovavamo bene, ma vediamo». Anche perché il destino potrebbe addirittura metterli uno di fronte all'altro su un altro palcoscenico mozzafiato: il Mondiale per Club. L'ennesima cartolina da aggiungere a un'esperienza speciale, con il sogno di prendere un altro rullino da riempire di fotografie indimenticabili.