Kings World Cup Clubs
07 Giugno 2025
KINGS WORLD CUP CLUBS TRM • Alessandro Colombo (Foto Kings League)
Crudele, molto crudele, però a volte il calcio è così: non perdona veramente niente. Non perdona 4 minuti di apnea, non perdona le occasioni lasciate lì, in area di rigore, non perdona una distrazione nel finale, non perdona i Campioni d'Italia. Loro che dopo aver perso al debutto si arrendono anche ai Campioni delle Americhe e salutano subito il Mondiale per Club. Gli unici già eliminati tra le quattro squadre chiamate a rappresentare l'Italia, proprio loro che ne hanno conquistato il trono per la prima volta nella storia. Quella che non toglierà mai dalla loro memoria il 22 maggio 2025, ma che probabilmente lascerà un ricordo crudele del 7 giugno, il giorno in cui i TRM perdono 5-3 con i venezuelani del Los Chamos e lasciano Parigi.
Vincere o andare a casa, questa volta non ci sono altre opzioni. Vincere per guadagnarsi un'altra possibilità di andare agli ottavi di finale del Mondiale per Club, perdere e dire addio al sogno. Quello dei TRM, dei Campioni d'Italia, sfortunati nel pescare i vice-campioni di Spagna dei Los Troncos al primo turno (sconfitta 3-2) e obbligati a prendersi la sfida del Round 2 con i venezualini del Los Chamos, Campioni delle Americhe. L'ennesimo sorteggio non proprio agevole, e lo si capisce dopo appena 4 minuti, specchio di un avvio da incubo.
Sì, perché nell'uno contro uno iniziale (una delle regole della competizione) Colombo parte in anticipo rispetto al cronometro consegnando il possesso agli avversari, che colpiscono subito con Mejía (1'). Il numero 10 prova a rifarsi con un destro alto (1') e uno centrale (3'), intervallati da quello incrociato di poco a lato ancora da Mejía (2'), impersonificazione della paura. Al 4', infatti, i gialloneri restano statici su un calcio d'angolo battuto corto e spedito in rete dall'inserimento senza palla proprio del numero 19, che fa doppietta e 2-0. Un colpo duro, ma che sembra finalmente suonare la sveglia, perché le gambe si sciolgono, Colombo cerca di prendere ancora confidenza con la porta (destro altissimo da fuori, 5') e si sbrina anche Caputo, deviato in corner sullo scavetto di Salvaterra (10') e in versione assistman da corner per il colpo di testa a lato di Filippi (12').
Segnali che la paura sta scomparendo, ma serve un gol al più presto, quello che finalmente arriva: ripartenza di Colombo, palla per Caputo, piattone destro all'angolino e 2-1 (13'). È l'iniezione di fiducia, la ricompensa per un primo tempo che nel sette contro sette vede la squadra di Bertoni dominare i venezuali, schiacciandoli ancora con un destro a giro alto di Colombo (15'), la progressione di Scanferlato con tanto di tunnel chiusa solo dalla parata di piede in uscita di Mateos (17') e, soprattutto, il mancino fuori da due passi di Filippi, che non sfrutta la combo Muscas-Scanferlato sulla destra (18'). L'occasione principale per pareggiare, poco dopo il mancino alto del solito Mejía su inserimento centrale (18'), e poco prima del lancio del dado, che obbliga a due minuti da giocare in tre contro tre.
Il momento in cui gli uomini di punta dei TRM sono chiamati a far la differenza, ma la palla non entra mai. Colombo chiama Mateos prima a una parata di piede incrociando rasoterra e poi a un miracolo all'angolino accentrandosi sul mancino (19'), mentre Vagge a croce risponde su Castillo, aprendo la strada alla ripartenza di Filippi, che però da centrocampo non trova la porta lasciata vuota dai sudamericani (20'). L'ennesimo tentativo da mangiarsi le mani, quello che il Dio del calcio non perdona mai: Vagge col mancino calcia alto, Cisneros a un secondo dalla fine lo supera sul primo palo e fa 3-1 (22').
Un altro colpo difficile da accettare, perché passata la paura il primo tempo è nettamente di marca TRM, loro che però non si lasciano affossare, anzi, rientrano in campo con la carica giusta. Merito anche di Vagge, che para subito il rigore presidenziale avversario e cambia l'inerzia emotiva della partita (21'). Tempo pochi secondi, infatti, Colombo crossa da sinistra, Caputo di testa chiama il portiere alla parata, ma Scanferlato aggiusta la palla nel mancino (21'). È 3-2, per pochissimo, perché due minuti dopo è già parità, ristabilita da Colombo saltando Mateos sul rigore presidenziale trasformato in shootout da Marza (23').
La giocata del 3-3, la conferma che i TRM ne hanno di più dei Los Chamos, però manca sempre quel qualcosa per andare in vantaggio. Quello che coincide con il mancino prima parato a Filippi e poi spazzato in area piccola sull'assist con tunnel di Caputo (24'), quello che negli ultimi 10 minuti, invece, non si vede. Ripresa la partita, cala la spinta, forse naturale visto il ritmo fin lì tenuto, e forse anche merito dei venezuelani, che dopo essersi costantemente difesi trovano con un tiro al volo di Cisneros parato da Vagge (30') e un colpo di testa di Castillo, migliore in campo, a lato (34'), due tentativi per spaventare i Campioni d'Italia.
Loro che sbattono sulla faccia di Mateos in uscita sul mancino al volo di Caputo (34'), loro che crollano nel finale: Cárdenas sfugge dalla marcatura e di destro fa 4-3 su un filtrante da posizione centrale (36'), mentre Cisneros non sbaglia il rigore conquistato tramite carta speciale (37'). Sotto di due e con 120 secondi da giocare con la regola del gol doppio, ne basterebbe uno per pareggiare la sfida, ma Caputo è in fuorigioco sulla trivela di Colombo (39'), l'unica chance creata prima della fine di tutto. Al triplice fischio, infatti, il verdetto è inequivocabile: i TRM, Campioni d'Italia, sono i primi azzurri a salutare il Mondiale per Club.
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