Kings World Cup Clubs
10 Giugno 2025
KINGS WORLD CUP CLUBS GEAR 7 • Foto Kings League
I tamburi continuano a suonare, e la melodia è di quelle da brividi. Una pelle d'oca che pervade tutto il corpo dinanzi a ciò che era già storia, ma che è diventato qualcosa di più. Merito di due squadre fenomenali, capaci di dar vita a una delle partite più belle di tutto il Mondiale, forse la più bella di tutte. Una sfida da 13 gol, un derby di rimonte, episodi, stelle brillanti e protagonisti inaspettati, una partita che consegna i Gear 7 alla storia: i ragazzi di Manuuxo e Pol Font sono i primi italiani qualificati ai quarti di finale di una Coppa del Mondo targata Kings League. Lo sono grazie alle parate di un felino Chironi, grazie al primo rigore perfetto di Gelsi, grazie al poker di un Rossi che deve aver mangiato sul serio qualche Frutto del Diavolo, grazie alla doppietta di un Cosenza straordinario sotto ogni punto di vista, grazie a una prestazione di squadra fondamentale per abbattere i vice-campioni d'Italia e continuare a scrivere il proprio fumetto, pezzo dopo pezzo, verso il Grande Sogno.
La storia che prende vita: un derby italiano in un ottavo di finale di un Mondiale per Club. Quello targato Kings League (clicca qui per saperne di più), quello che vede sfidarsi gli Zeta di ZW Jackson, Luca Toni e Cristian Brocchi, vice-campioni d'Italia, e i Gear 7 di Manuuxo e Pol Font, quello che dopo 8 minuti prende già una direzione ben precisa. Sì, perché i «Pirati», qualificati giusto 24 ore prima facendo l'impresa con i Jijantes (Spagna), approcciano benissimo il match, con Buono che para due volte sul collega Chironi e Perrotti che salva tutto proprio sul portiere della Varesina (1'). Segnali che il gol è dietro l'angolo, e arriva subito dopo, quando Rossi trova lo spazio sul primo palo e fa 1-0 Gear 7 (2').
È solo l'inizio, però, perché superato uno scavetto alto di Buono (2'), la squadra di Manuuxo raddoppia subito: destro di De La Cruz, parata del numero 1 rossonero, Rossi scatta in mezzo a due e guadagna un rigore che Gelsi spara alla perfezione sotto la traversa (3'). Il 2-0 che sembra accendere la luce degli Zeta, con Chironi costretto a mettere il piede su Perrotti (4'), poi le mani sul dribbling dal fondo proprio del 10 (4') e infine a deviare sul palo il tiro di Di Mauro, tolto dalla linea da De La Cruz (8'). In mezzo, tuttavia, serve la manona di Buono per togliere dall'incrocio il destro di Rossi al limite dell'area (7'), ma l'estremo difensore non può niente poco dopo, quando Folla va in contropiede e appoggia per Gelsi, bravissimo a servire Cosenza, che si ritaglia il destro del 3-0 in 8 minuti (8').
L'avvio perfetto per Pol Font e i suoi, però dall'altra parte non c'è una squadra qualunque, ci sono i vice-campioni d'Italia. Loro che riscaldano Chironi con un tiro da fuori di Perrotti (11') e uno dal fondo di Chiricò (11'), prima di cambiare la partita. Esatto, perché in 60 secondi i ragazzi di Brocchi ne fanno due: Perrotti trasforma con potenza un rigore conquistato da Chiricò su combo con Bernardi, mentre proprio Chiricò mette nell'angolino il recupero altissimo di Di Mauro per fare 3-2 (13'). È l'uno-due che dà la scarica giusta ai rossoneri, a caccia del pari con un tiro di Bernardi da fuori respinto da Chironi e uno di Chiricò a lato (17').
Il tempo del 3-3, però, arriva durante il dado, che sancisce un uno contro uno in cui succede qualsiasi cosa, tutte bellissime. Come il doppio dribbling e mancino incrociato di Perrotti (19'), la fucilata di sinistro sotto la traversa di Rossi (19'), il taglio di Chiricò da destra verso la porta (20'), l'incrocio perfetto dal dischetto ancora di Rossi (21') e l'episodio che potrebbe cambiare tutto: Chironi lancia per Gelsi, colpo di testa del centrocampista dei Gear 7, gamba alta di Perrotti sul volto dell'avversario, fallo, ammonizione del 10 rossonero e shootout. Un duro colpo per gli Zeta, che in pochi secondi diventa durissimo, perché il controllo del var cambia il colore del cartellino: è rosso per Perrotti, che lascia così i suoi con l'uomo in meno per i primi 5 minuti della ripresa e salterà l'eventuale quarto di finale. Una punizione forse eccessiva, ma il fallo c'è, lo shootout anche e Rossi pure, lui che si inventa un cucchiaio spettacolare per il 6-4 dei «Pirati» (22'), protetto dal palo sul mancino finale di Chiricò (22').
Sotto di due reti, senza la propria stella e in inferiorità numerica per 5 minuti, il destino degli Zeta sembra segnato, ma è solo la metà di una partita stupenda. Già, perché i Gear 7 non approfittano dell'uomo in più creando solo un mancino incrociato di Gelsi che Buono para in tuffo (21'), affidandosi invece al miracolo di Chironi per togliere dall'incrocio il gran piazzato di destro di Kanis (26'). Il segnale che gli Zeta ci sono e attivano la carta del gol doppio (attiva per 4 minuti) per sfruttare l'onda positiva, fomentata dall'errore dal dischetto (carta speciale) di Gelsi (27'). Il classico episodio che può capovolgere un ottavo di finale, perché alla palla successiva Manzoni pesca il tracciante rasoterra da fuori area che vuol dire 6-6 (28'). Rimesso tutto in parità, i vice-campioni d'Italia sfiorano addirittura il secondo gol doppio quando Chiricò inventa un filtrante perfetto per Gulin e solo uno straordinario riflesso centrale di Chironi tiene a galla la ciurma di Manuuxo (29').
La stessa, però, non si scompone, accetta il momento no, rimette la testa fuori dalla coperta e ricarica i cannoni: cross teso di De La Cruz da destra, mancino di Cosenza sul secondo palo, traversa, gol e 7-6 (30'). L'inizio di 8 minuti giocati a ritmi spaziali, dove gli Zeta vanno di nuovo a caccia del pari con un tentativo di punta in caduta di Montagna dal fondo parato da Chironi (32'), un mancino sopra la traversa di Di Mauro su assist di Maddalena (34'), un altro a lato sempre sulla catena di sinistra (36') e uno da centrocampo di Chiricò respinto dal portiere dei Gear 7 (37'), in zona gol con due tentativi fuori sul primo palo di Folla (32') e Cosenza (36'). Forse qualcosa in meno degli avversari, ma è normale, perché il tempo scorre e alla formazione di Brocchi serve la giocata decisiva per dare l'ultima sterzata a un ottavo di finale bellissimo.
Quella, però, che non arriva nemmeno negli ultimi due minuti da giocare con il gol doppio, solo sfiorato sia da Chiricò, con una finta di mancino e destro a lato sul secondo palo (40'), sia da Montagna, sul cui siluro in contropiede di poco fuori si spengono le speranze degli Zeta (41'). Loro che salutano così il Mondiale, recriminando per quell'espulsione forse generosa che li priva del «Goat» Perrotti, loro che cadono sotto i colpi dei Gear 7, nella storia della competizione. Fatta l'impresa con i Jijantes, infatti, i ragazzi di Manuuxo diventano la prima squadra italiana a qualificarsi un quarto di finale di un Mondiale per Club, superando il record stabilito dagli Stallions di Blur un anno fa in Messico. Storia della Kings, storia d'Italia.