Kings World Cup Clubs
13 Giugno 2025
KINGS WORLD CUP CLUBS PORCINOS • Nadir Louah (credits manuel queimadelos)
Mistica, mistica pura. Non c'è nessuna spiegazione razionale, è qualcosa che va veramente oltre il senso dello scibile. È successo ai quarti di finale, quando i Campioni del Mondo sembravano vicinissimi a un'eliminazione inaspettata, è successo di nuovo nella partita dell'anno, quella che chiunque aspettava dall'inizio della Coppa del Mondo, ma che nessuno poteva immaginare sarebbe finita così. Così, con un altro gol decisivo del «Pallone d'oro» Nadir in pieno recupero per ribaltare tutto: la semifinale, i Furia di Neymar, il destino. Quello che sorride ancora una volta ai Porcinos, loro che non bisogna mai, mai e poi mai dare per morti. Loro che dopo aver vinto il primo Mondiale per Club nella storia della Kings League tornano in finale per confermarsi sulla cima del pianeta, pronti ad affrontare chi una medaglia d'argento l'ha già appesa al collo e vuole strapparla via: i Los Troncos, capaci di battere gli altri brasiliani, quelli del Fluxo, e preparare la Terra a una finale mondiale tutta spagnola.
A casa Los Troncos è festa assoluta. Lo è prima grazie alla squadra femminile, che vince la Finalissima con il Peluche Caligari, poi grazie a quella maschile, che sul tetto del mondo non ci è ancora salita, ma può ancora lottare per farlo. Sì, perché i biancoverdi vincono il primo duello targato Spagna-Brasile battendo i Fluxo in una semifinale bellissima. Quella che vede i «Tronchi», mattatori sia dei TRM Campioni d'Italia sia dei Gear 7 ai quarti di finale, passare in vantaggio, essere ripresi, andare sul 3-1 e chiudere il primo tempo sul 3-3. Merito del dado (una delle regole della competizione) ben giocato dai sudamericani, che nella ripresa sbagliano subito il proprio rigore presidenziale e restano pure con l'uomo in meno per due minuti per un cartellino giallo.
Il pareggio, tuttavia, resiste, finché i Los Troncos giocano l'artiglieria pesante: prima il penalty del presidente Perxitaa spedito all'incrocio dei pali con tanto di bacio alla traversa (il miglior rigore di tutto il Mondiale), poi la rete di Boada e infine la carta shootout trasformata da Ferres. Sono tre gol in tre minuti, con tre marcatori diversi, per andare sul +3 al 38', quando iniziano gli ultimi 120 secondi, da giocare con la regola della rete doppia. L'ultima speranza dei Fluxo, chiamati però a fare due gol di fila in pochissimo tempo per cambiare la propria storia. La tattica, allora, è da tutto per tutto: in possesso palla via il portiere, dentro un giocatore di movimento in più e tutti all'attacco. E il risultato arriva, perché al 40' «Boolt» mette la zampata del 6-5, ma la clessidra è contro i viola.
Il tempo scorre rapidissimo, e il Mondiale dei Fluxo finisce al triplice fischio, quello che invece vuol dire finale Mondiale per i Los Troncos, nonché un piccolo motivo d'orgoglio per l'Italia e i Gear 7, capaci di portare i biancoverdi fino al golden gol nel turno precedente. L'ennesima testimonianza che i vice-campioni di Spagna vogliono togliersi quel prefisso dal nome e mettere in maiuscolo la «c», come quella di Coppa del Mondo, da contendere a La Défense Arena.
Contro chi? Contro chi una finale Mondiale non solo l'ha già giocata, ma l'ha anche già vinta. Sì, perché dall'altra parte del tabellone è successo di nuovo: i Porcinos, Campioni del Mondo in carica, vincono in rimonta nei minuti di recupero e sono pronti a difendere il titolo nella battaglia definitiva. Un derby tutto spagnolo che prende forma nella sfida più attesa di tutte, ovvero quella con i Furia, Campioni del Brasile e squadra del co-presidente Neymar. L'altra grande favorita, lei che lo dimostra con un primo tempo chiuso sul 4-1, giocando un dado perfetto grazie alla coppia da sogno Leleti-Lipão, semplicemente i più forti della Coppa del Mondo.
Nella ripresa, però, entra in gioco una forza sovrannaturale, qualcosa che ormai è mistica pura. Già, perché se Nadir, «Pallone d'Oro» in carica, si divora un gol che sarebbe stato doppio (merito della carta star player), il co-presidente dei brasiliani Cris Guedes, pochissimi secondi dopo, sbaglia il rigore presidenziale, mentre Ibai, collega spagnolo, no. E allora cambia tutto, l'inerzia del destino inizia a scorrere nelle vene dei Porcinos, che grazie al loro simbolo di questo Mondiale, ovvero Gilles Vidal, si portano a -1 dai Furia. Proprio come nella quarti con i Dendele, vice-campioni del Brasile sconfitti al secondo minuto di recupero dal gol doppio di un fin lì ectoplasmatico Nadir, invisibile anche nella semifinale con i numeri 1 verdeoro, fino a quel momento lì.
Quello difficile da spiegare, perché per tutto il tempo la partita scorre in direzione Furia, tranne per quei due minuti tra il rigore presidenziale e la rete di Vidal, e per quel cross lì. Quello che parte dalla fascia destra al primo minuto di recupero, quello che Lima sfiora soltanto in scivolata sul secondo palo, quello che proprio Nadir spedisce in rete ribaltando la storia della gara e la storia di un Mondiale intero. È qualcosa di mistico per davvero, è il gesto della corona portata con prepotenza al capo per ribadire che la «Corona de oro» poggia ancora lì, e che quella di Campioni del Mondo è incollata alla testa dei Porcinos. Loro che vincono così 6-5 e raggiungono i Los Troncos alla finale di Kings World Cup Clubs, dove sarà derby spagnolo per la cima del pianeta.
Perché sarà derby di Spagna, perché i Los Troncos possono diventare Campioni e fare doblete dopo il successo del femminile, perché i Porcinos possono vincere due Mondiali di fila, ma anche perché sabato 14 giugno la finale non sarà una semplice partita, sarà un vero e proprio evento. Il programma di giornata prevede infatti una partita tra i content creator francesi e i colleghi del resto del mondo alle ore 19:30, seguita da un contest di uno contro uno targato Adidas alle 20:30 e dallo show musicale di GIMS, rapper da disco di diamante famosissimo per la hit «Est-ce que tu m'aimes?». Alle 21:00, invece, il piatto forte: la partita che consegnerà a uno dei due club il secondo titolo di Campioni del Mondo nella spettacolare Défense Arena di Parigi.