Prima Categoria
13 Giugno 2025
PRIMA CATEGORIA PIEMONTE - Dopo 7 stagioni e tante battaglie Antonio Caprì non sarà più l'allenatore del Mirafiori
Dopo sette anni è tempo di saluti. Si profila una vera rivoluzione in casa Mirafiori, dove la squadra dell’omonimo quartiere torinese si separa dal suo allenatore. Dalla prossima stagione il tecnico Antonio Caprì non guiderà la panchina gialloblù. Quella tra Caprì e il Mirafiori è stata una vera e propria storia d’amore, iniziata nella stagione 2018/19 in Promozione. Sette anni di partite, battaglie, emozioni e anche sofferenze, culminati con la mancata qualificazione ai Playoff nell'ultima stagione. Si chiude così un ciclo importante, segnato da un legame profondo tra tecnico e società. Una svolta significativa per il club di quartiere guidato dalla presidente Giovanna Corbo, che dopo sette stagioni non avrà più la stessa figura sulla panchina.
«Lui è un perfezionista. Tutti conoscono le sue qualità da allenatore, è una grande forza per tutti noi. Avere una figura come lui negli spogliatoi è fondamentale: è un tecnico di categoria superiore». Non ci sono parole migliori di quelle del suo capitano, il bomber Gianluca Palmieri, per descrivere la personalità di Antonio Caprì. Dal Cenisia al Mirafiori, una carriera lunga vent’anni, con il matrimonio in gialloblù iniziato il 9 settembre 2018, proprio contro il suo ex Cenisia. Tutto ebbe inizio con una sconfitta, e in gol andò proprio Palmieri, uno dei pochi giocatori ad aver accompagnato il tecnico per l’intera avventura sulla panchina del Mirafiori. Dopo diverse stagioni in Promozione, la retrocessione arrivò alla prima stagione post-pandemia, con la dolorosa sconfitta ai Playout contro i rivali del Pozzomaina.
Successivamente sono arrivate tre stagioni in Prima Categoria, con l’obiettivo dichiarato di tornare in Promozione il prima possibile. Dopo i 50 punti conquistati nella prima annata, il Mirafiori è salito a quota 60 nella stagione successiva, chiudendo al terzo posto. Proprio in quella stagione, in cui più di ogni altra il Mirafiori avrebbe meritato una chance per il salto di categoria, a spegnere il sogno gialloblù è stato lo strapotere della coppia Torinese–BSR Grugliasco. L’ultima stagione, segnata da numerosi infortuni, si è chiusa con un sesto posto e con l’amaro in bocca per la mancata qualificazione ai Playoff, sfumata nello scontro diretto all’ultima giornata contro il Villarbasse.
Sette stagioni di rapporto e di affetto, che il tecnico ha voluto racchiudere in un lungo post di addio pubblicato sui suoi profili social. «Tutto ha un inizio e una fine, e non bisogna mai perdere questa consapevolezza. Allenare la prima squadra del è stato un onore, un’avventura fatta di emozioni, sfide, legami forti e tanti ricordi che porterò sempre con me».
«Un pensiero pieno di riconoscenza va a tutti i giocatori: a chi è rimasto per anni e a chi ha condiviso solo un tratto di questo cammino. Grazie per avermi sopportato, seguito, ascoltato (anche quando non era facile). A tutti auguro di continuare a crescere, con passione e determinazione. Spero di essere stato alla vostra altezza e di aver lasciato qualcosa di buono, soprattutto dal punto di vista umano, prima ancora che calcistico».
Parole di commiato forti, cariche di emozione, per il Ferguson della categoria: un allenatore che ha scritto una pagina importante della storia recente del club di quartiere.