Eccellenza
15 Giugno 2025
ECCELLENZA LEON • Federico Pelle e Mattia Bonseri
La bandiera piantata sulla vetta della montagna, la caduta negli abissi dell'oceano, l'emersione in una spiaggia deserta, la ricerca della lampada magica per esaudire quel desiderio e, alla fine, il suo ritrovamento nella savana. L'habitat del re degli animali per eccellenza, o forse non più. Sì, perché sfregandola si apre un portale interdimensionale, quello che riporta proprio lassù: sulla cima innevata, più in alto dei sogni. Quelli di chi quattro anni fa toccava il paradiso per la prima volta nella sua storia, gustandolo solo per una stagione, retrocedendo subito e cercando fino all'ultima goccia di sudore un modo per tornarci. Una ricerca che 1457 giorni dopo arriva alla sua fine, perché la Leon è di nuovo lassù, in Serie D. Lo è non più vincendo uno spareggio per il primo posto, come fu a Ponte San Pietro con il Lumezzane, ma dominando una finale playoff mai in discussione: 4-1 all'andata, 2-0 al ritorno (gol di Pelle e Bonseri) e storia riscritta.
Quattro, come i gol della partita d'andata, come gli anni passati dal quel 19 giugno 2025, come i giorni d'anticipo sull'anniversario, con la speranza che di anniversario si tratti. Esatto, perché 1457 giorni più tardi la Leon torna a giocarsi l'accesso diretto alla Serie D, questa volta senza passare dallo spareggio campionato, ma da una finale playoff stravinta in casa del Sandonà (4-1), ospitato a Vimercate per completare il lavoro davanti ai propri tifosi. Quello iniziato da Comelli, Bonseri, Vassallo e Aldegani, loro che mettono in discesa un duello definitivamente chiuso dopo poco più di un quarto d'ora.
Gli uomini di Ghidelli, infatti, approcciano con ordine, si distendono subito in ripartenza con l'apertura di Ferrè per Gervasoni e l'appoggio centrale per Comelli, il cui mancino tagliato sul primo palo esce di pochissimo (11'), poi vanno ancora al tiro col numero 11 su imbucata di Pelle, ma il tiro viene respinto da una scivolata (17'). Poco male, il segnale è comunque ricevuto: la Leon vuole prendere la partita in mano, e lo fa subito. Tempo un minuto, infatti, e i brianzoli insegnano calcio: anticipo di Fiorin, scambio in mezzo di prima, apertura di Bonseri a sinistra, stop perfetto ancora di Fiorin, appoggio in mezzo e piattone sul primo palo di Pelle (18').
È il gol dell'1-0, ma anche la potenziale mazzata per la squadra di Pordenone, che nel titolo si ritrova sotto 5-1 e si ritrova a dover rimontare pure la singola sfida. Nonostante ciò, i biancocelesti non gettano la spugna, anzi, cercano con insistenza la rete del pareggio. È così che il tiro di Destito finisce sull'esterno della rete (25'), il cross di Di Sopra da sinistra viene tolto dalla linea da Foresti (26'), bravo in tuffo sulla conclusione da fuori di De Stefani (29') e attento sulla deviazione di tacco di Crivaro sul tentativo di Andrea Teso (36'). L'ultimo di marca veneta prima del pallonetto alto di Bonseri su verticale di Vassallo, a ricordare che quando c'è spazio, la Leon ha mille modi per affondare il colpo (49').
A ribadire la grandezza del potenziale offensivo ci pensa allora Vassallo, che a inizio ripresa calcia però altissimo da fuori (9'), mentre Andrea Teso prova a scuotere l'orgoglio veneto con un tiro deviato da un difensore e respinto con un bel riflesso da Foresti (11'). Una piccola scintilla, prima della vera scossa che fa venire la pelle d'oca a tutta Vimercate. Non per la paura, però, per l'emozione. Sì, perché è un flusso d'energia comune quello che si scatena 120 secondi più tardi, quando la storia in persona incide il suo nome nella leggenda, o meglio, lo ricalca per l'ennesima volta. È il contropiede di Comelli, è l'appoggio per Bonseri, sono lo stop e il destro all'angolino del capitano, lui che 4 anni fa firmava l'1-0 nello spareggio col Lumezzane e manda la Leon in Serie D per la prima volta nella sua storia.
È anche il timbro del 2-0, sinonimo di dominio ormai indiscutibile dei brianzoli, pericolosi anche con un tiro di Gervasoni parato in tuffo da Gianmarco Teso (18'). L'ultimo brivido, però, porta il nome del Sandonà, con la punizione di Fortunato respinta benissimo da Foresti in slancio (30'), difendendo un risultato che diventa storia. Esatto, perché il triplice fischio è la realizzazione di un desiderio cullato per tre anni, da quell'immediata retrocessione ai playoff del Girone B persi nella scorsa stagione col Mapello, visto andare direttamente in Serie D dominando il campionato, ma raggiunto facendo altrettanto nella giungla nazionale. Quella dove la Leon di Ghidelli è regina indiscussa, batte due volte su due il Sandonà e riscrive la sua storia: 3 anni dopo è di nuovo Serie D.
AC LEON-SANDONÀ 2-0
RETI: 18' Pelle (A), 13' st Bonseri (A).
AC LEON (4-2-3-1): Foresti 7.5, Fiorin 9 (20' st Marzullo 7), Gervasoni 8 (32' st Saino sv), Brambilla A. 7.5, Bonalumi 7.5, Gerevini 7.5, Vassallo 7.5, Ferrè 8, Bonseri 10 (40' st Galimberti sv), Pelle 10 (20' st Delle Fave 7), Comelli 8.5 (26' st Aldegani 7). A disp. Bassi, Bonora, Zaccaria, El Kadiri. All. Ghidelli 9.
SANDONÀ (3-5-2): Teso G. 6.5, Di Sopra 6, Crescente 5.5, Granzotto 5.5, Fortunato 6.5, Mohamed 6, Teso A. 6.5, Scroccaro 6 (33' st Casonato sv), Destito 5.5 (6' st Brichese 6), De Stefani 5.5 (28' st Cassia 6), Crivaro 5.5 (18' st Ruffato 6). A disp. Veronese, Rocchetto, Mazzon, Battaiotto. All. Siciliano 5.5.
ARBITRO: Pasqualini di Macerata 7.
ASSISTENTI: Bara di Macerata e Silvestri di Ascoli Piceno.
QUARTO UOMO: Kovacevic di Arco Riva.
AMMONITI: Mohamed (S), De Stefani (S).
Foresti 7.5 Mantenere la porta inviolata in una finale playoff nazionale non è per tutti, lui lo fa con un paio di buoni interventi. Recupera sulla linea su un cross da sinistra, è sempre attento a parare in tuffo da fuori e sfodera pure un buon riflesso nella ripresa, quando si avventura anche in mezzo alle due punte palla al piede. Personalità.
Fiorin 9 Anticipi, contrasti, gestione, affondi e poi quell'azione lì, che è la summa di una partita e di una stagione straordinaria. La avvia lui rubando il tempo all'avversario, la continua lui affidando la sfera ai compagni e proponendosi sull'out di sinistra, la chiude lui con uno stop perfetto e l'assist preciso per la rete del vantaggio. Padre Fato gli sta restituendo quanto tolto all'Atalanta, o meglio, se lo stai riprendendo lui alzando ancora una volta il volume quando conta di più. Lui che è un classe 2006, giusto per ricordarlo.
20' st Marzullo 7 Non ha grandissimi compiti perché entra a partita ormai chiusa, ma porta a termine l'opera come solo un simbolo del suo calibro sa fare. Lui che per la Leon c'è sempre stato, che il mondo dei grandi ha iniziato a viverlo a Vimercate e che lì festeggia la seconda promozione in Serie D in maglia orange.
Gervasoni 8 Ormai fa sembrare normale ciò che normale non è. Si è calato perfettamente nel ruolo di terzino, migliorando tantissimo in una fase difensiva che lo vede vincere duelli pesanti in area e coprire alla grande su eventuali ribattute, aggiungendo poi un paio di cavalcate sulla fascia destra che lo vedono arrivare pure al tiro. Come per Fiorin, poi, vale il dettaglio: 2005 sulla carta d'identità. (32' st Saino sv).
Brambilla 7.5 Se è l'idolo indiscusso della curva un motivo ci sarà. Lì a centrocampo sa sempre come rendersi utile alla squadra, che sia per dirigere l'azione con cura o, ancora meglio, intercettare le linee di passaggio degli avversari.
Bonalumi 7.5 Vince praticamente ogni duello sulle palle alte e spicca per la saggia gestione rasoterra del pallone. Ha quasi più compiti da impostatore del gioco che da difensore centrale.
Gerevini 7.5 A lui è affidata la gestione della linea, guidata sempre in maniera precisa se bisogna alzare il baricentro per mandare gli ospiti in fuorigioco. A volte, invece, la rompe per andare in contrasto e recuperare dei preziosi palloni.
Vassallo 7.5 Il «Falco» quando apre le ali e parte sulla fascia sinistra diventa di difficile gestione. Lo si capisce nel primo tempo, quando taglia il campo per vie centrali e arriva a un passo dalla conclusione, negatagli solo da una grande scivolata difensiva. Mancano gol o assist per chiudere in bellezza l'anno, però gli artigli li sfodera.
Ferrè 8 F di Fondamentale. Fondamentale se c'è da ripiegare in area di rigore, fondamentale quando bisogna impostare l'azione, fondamentale se bisogna mettere il gambone per chiudere le trame del Sandonà. Fondamentale avere nella parte nevralgica del campo chi a Ponte San Pietro non aveva avuto l'occasione per brillare, ma che è innegabilmente storia della Leon.
Bonseri 10 Più che timeless, ormai, è limitless. Sì perché i limiti ormai li ha superati tutti, è semplicemente fuori scala per il calcio dilettantistico lombardo, e probabilmente italiano. La sua non è solo, tra infinite virgolette, una partita in cui avvia l'azione dell'1-0 con un'apertura perfetta per Fiorin, dribbla avversari alla Kakà combinando sombrero e tocco di testa per sgusciare tra due avversari e segna la rete del definitivo 2-0, ma l'ennesima dimostrazione di cosa voglia dire essere capitano e simbolo di una squadra riportata in Serie D a 4 anni di distanza da quell'1-0 col Lumezzane. Quello deciso ovviamente da lui, che fa gol sia all'andata sia al ritorno con il Sandonà, chiudendo un altro cerchio di una storia da brividi.
Pelle 10 Sì, alle spalle c'era il 4-1 dell'andata che già sapeva di vittoria, ma con quel gol nel primo tempo allontana le ansie anche dei più scaramantici. Una rete significativa in una finale playoff nazionale, culmine di una prestazione in cui il 10 corrisponde anche al numero sulle spalle, onorato con classe e giocate da vero diez. È la celebrazione di una stagione bellissima, valorizzata dal dettaglio di essere il più giovane nell'atomico attacco dei brianzoli.
20' st Delle Fave 7 Subentra quando pure il match di ritorno è ormai nel taschino, però battaglia e difende dei palloni utili per rifiatare.
Comelli 8.5 Mister costanza, il giocatore che forse più di tutti nell'annata degli orange ha mantenuto altissimo il livello delle sue prestazioni, e lo fa pure nella finalissima. È il più pericoloso nel corso del primo tempo, merito di qualità come rapidità e dribbling che ormai non fanno più notizia, è perfetto nella conduzione e nella gestione del pallone sull'assist per la rete del 2-0.
26' st Aldegani 7 Questa volta niente sombreri, nonostante le richieste della curva, ma la classe la fa intravedere pure nei 20 minuti a disposizione.
All. Ghidelli 9 Inizia la stagione da vice di Joelson, poi, nel momento in cui la Leon si ritrova senza tecnico e fuori dalla zona playoff, fa il salto, nel vero senso della parola. Diventa lui il timoniere della squadra, la porta al secondo posto in classifica e domina senza discussione i playoff. Lo dicono la vittoria con porta blindata con il Codogno, i tre poker rifilati tra Trevigliese, Tamai e Sandonà, con cui completa l'opera: clean sheet in casa, 2-0, 6-1 totale e storia riscritta. Quella che lo ricorderà come il secondo allenatore in grado di portare la Leon in Serie D, ritoccandone la fase difensiva, ma senza togliere i cannoni là davanti, anzi. La macchina da gol raggiunge con lui la perfezione e la dimensione che le spetta.