Under 19 Élite
19 Giugno 2025
UNDER 19 ÉLITE RHODENSE • Davide Basilico
Non tutte le storie di successo finiscono con un trofeo luccicante, ma alcune brillano comunque per la perseveranza e la dedizione. Quella di Davide Basilico è una di queste. Dopo 22 anni di militanza nell’OSL Garbagnate, squadra di cui è stato calciatore, capitano, allenatore e bandiera a tutto tondo, nella scorsa estate ha scelto di sposare il progetto della Rhodense, sfiorando l'impresa di una vita: il titolo regionale, perso in finale per una questione di centimetri. Un'illusione che non ha intaccato né la sua visione né quella della società, fugando ogni dubbio sul suo futuro: sarà ancora il classe 1996 l’allenatore della formazione orange nella prossima stagione.
Nato e cresciuto nella sua Garbagnate, Davide Basilico è diventato ben presto una bandiera dell’OSL. Prima, seguendo tutte le tappe da calciatore, dai Primi Calci alla Prima Squadra, indossandone anche la fascia da capitano per qualche stagione; poi – o meglio, contemporaneamente, a partire dall’età di 16 anni – scalandone le gerarchie in veste di allenatore. Basilico crea così un legame profondo da sembrare quasi viscerale: la maglia rossoblù è stata per lui una vera e propria seconda pelle, un simbolo inscindibile della sua identità: «La mia carriera da calciatore è legata a doppia mandata dai due colori, il rosso e il blu, che ho sempre tifato fin da bambino. È sempre stato un desiderio e un obiettivo personale».
L’esordio in Prima Squadra, datato 2014/2015, manifesta le caratteristiche tecniche del ragazzo: difensore roccioso, di grinta e con il vizio del gol alla Sergio Ramos. Il primo di una lunga serie arriva il 6 aprile 2015 a Bregnano, alla vigilia dei playoff che riporteranno l’OSL Garbagnate in Promozione: «I ricordi più belli? Sicuramente aver riportato il Garbagnate in una categoria prestigiosa, ma anche l’esordio in Promozione a Cairate». I rossoblù conquistano una storica salvezza al termine del 2015/2016, a cui segue la retrocessione l’anno seguente. A differenza di altri calciatori, Basilico manifesta tutto il suo amore per l’OSL: «Nel corso della mia carriera, e soprattutto in quel periodo, ho rifiutato tante offerte per diventare capitano del Garbagnate. La categoria non contava: l’unica cosa che volevo era continuare a indossare quella maglia che per me conta tantissimo».
Parallelamente all’attività di calciatore, Davide Basilico inizia a intraprendere la strada da allenatore. Nel 2013, a soli 16 anni, Basilico diventa viceallenatore in diverse categorie; quattro anni più tardi viene nominato allenatore dei Giovanissimi Provinciali e vive una stagione da predestinato. Al primo tentativo vince il campionato provinciale di Legnano. Terminata la pandemia, il difensore prende in mano la juniores, con cui comincia la rapida scalata al calcio lombardo.
Tra il 2022 e il 2024, infatti Basilico conquista altri due promozioni: prima trionfa nel provinciale di Legnano, vinto con 15 punti di vantaggio sull’Amor Saronno; l’anno seguente si piazza al terzo posto del Girone L del Regionale B, dietro la Viscontini e la Baranzatese di Lucio Monaco, contro cui perderà la semifinale playoff. Tuttavia, i rossoblù risultano tra le migliori classificate nella graduatoria per accedere in Élite e ottengono il pass per raggiungere la massima categoria dell’Under 19, per la prima volta nella loro storia. Al tempo stesso, le priorità di Basilico non sono più le stesse e perfeziona una doppia decisione che cambierà la sua vita: appendere gli scarpini al chiodo e lasciare l’OSL Garbagnate, il luogo che l’ha visto crescere, maturare e diventare uomo, dopo essere diventato uno dei calciatori con più presenze nella storia del club.
A spiegare i motivi dell’addio è lo stesso Basilico: «A 28 anni una persona deve saper scegliere cosa fare della propria vita. La scorsa estate ho ricevuto una chiamata dalla dirigenza della Rhodense per propormi la panchina dell’Under 19: era l’occasione della vita per coltivare le mie ambizioni, un’opportunità imperdibile, seppur ero consapevole di dover abbandonare casa mia. Ho accettato il nuovo incarico, nonostante all’inizio mi sentivo male per il fatto che non potevo più toccare il pallone come ai vecchi tempi».
L’incertezza del «salto nel vuoto» è stata fugata in pochi allenamenti, il pericolo di saudade svanito in un battibaleno: «L’approccio con la Rhodense è stato migliore del previsto. La dirigenza ha saputo costruire un ambiente sereno e costruttivo, appoggiandomi sempre in qualsiasi decisione presa. A inizio stagione siamo partiti con grande leggerezza e poche pressioni: gli obiettivi iniziali erano raggiungere una salvezza tranquilla e far crescere i ragazzi. Inoltre, ho la fortuna di lavorare con uno staff affiatato e competente». Il riferimento è a papà Sergio e Ledian Cakollari, suoi uomini di fiducia fin dai tempi degli esordi a Garbagnate, e Roberto Comin, l’allenatore che fece esordire Basilico in Prima Squadra all’OSL.
Nonostante un esordio in sordina – un 1-1 contro il Torino Club – la Rhodense non demorde e dall’8-0 contro il Villa Cassano apre una striscia di risultati decisiva per la risalita in classifica. In particolare, sono le quattro vittorie consecutive al termine del girone d’andata, contro Besnatese, Universal, Morazzone e FBC Saronno, a proiettare la Rhodense tra le candidate per la qualificazione alla fase finale: «Abbiamo sempre lavorato con la massima fiducia, libertà, tranquillità, in sinergia con la Prima Squadra. Questa collaborazione ha permesso sia a noi sia a loro di raggiungere risultati strepitosi». Un esempio è la vittoria casalinga 3-1 sulla Solbiatese di fine gennaio, il terzo indizio che fa una prova: la prova che la Rhodense ha le carte in regola per puntare al titolo regionale.
Il percorso degli orange può considerarsi un prototipo di “crescendo rossiniano”: la certezza di figurare tra le otto migliori squadre della Lombardia arriva con il pareggio 2-2 di Besnate. Poi, succede l'impensabile: successo ai quarti contro la Cisanese dei marziani e folle passaggio del turno contro il Rozzano dopo 40 calci di rigori tirati e 13 match point in favore degli avversari. Un viaggio che conduce la Rhodense a Trezzo sull’Adda: in palio il titolo regionale, di fronte il BSV Garda. La partenza contratta della Rhodense permette a Daoudi di realizzare la rete del vantaggio, a cui segue la rete di Monfredini del 2-0. Un colpo di testa che chiude virtualmente la sfida.
La Rhodense non demorde e, in meno di 180 secondi, accorcia con una bordata di Comelli. Gli orange spingono forsennatamente alla ricerca della rete del 2-2 che arriva nel momento più dolce: nell’ultimo minuto di recupero Marchisio illumina di arancio il manto erboso di Trezzo. Tuttavia, a bordo campo si nota un movimento surreale: la bandierina dell’assistente si alza per una posizione di fuorigioco, che getta nello sconforto un gruppo giunto a un passo dall’impresa: «Se preferirei rigiocare il primo tempo o veder convalidato il gol del 2-2? Una finale è sempre partita tesa e abbottonata. Certamente passare subito in svantaggio ti porta sconforto e sfiducia; quell’errore difensivo ha pesato ma può capitare. Siamo partiti contratti ma la reazione d’orgoglio dei ragazzi è stata immensa. Se vogliamo crescere dobbiamo pensare a migliorare e limare i nostri errori. È normale avere l’amaro in bocca dopo questa partita, perché sappiamo di non averla giocata al massimo delle nostre possibilità, ma arrivare a giocare quei novanta minuti certifica la bontà del lavoro di tutta la società, che parte dalle basi della Scuola Calcio: 20 dei 22 ragazzi di questo gruppo provengono dal nostro settore giovanile».
Smaltita la delusione di Trezzo e terminati gli impegni della Prima Squadra, la Rhodense si è messa subito al lavoro per programmare il lavoro della prossima stagione: «La mia permanenza non è mai stata in dubbio: la società, tra cui il direttore sportivo Allodi, ha voluto proseguire con me e io sono sempre stato convinto di questo progetto. Purtroppo, come spesso accade, in Under 19 dobbiamo quasi ripartire quasi da 0. Cosa ci servirà a settembre? L’umiltà di chi rimane e la fame dei nuovi. Noi dovremo ricominciare in punta di piedi, perché sappiamo che la concorrenza si sta rinforzando: basti pensare al ritorno di Dallo a Morazzone o agli Under 18 dell’FBC Saronno che saliranno».
Il focus principale di Basilico rimane comunque quello di lavorare intensamente e mettersi a disposizione della Prima Squadra: «Il mio compito primario è formare i ragazzi per permettere loro di fare una grande carriera. Sono molto contento che la Rhodense avrà 6/7 fuori quota in pianta stabile in Eccellenza: è il nostro trionfo principale». Chi sono questi ragazzi? L’allenatore glissa su questo quesito, ma secondo quanto raccolto dalla redazione, i principali indiziati sarebbero Filippo Renner, Filippo Mercurio e Lorenzo Moro – già inseriti nelle rotazioni dell’ex allenatore Roberto Gatti – con Christian Comelli, Tommaso Torri e Thomas Bentivegna pronti a effettuare il grande salto con i grandi. Ancora incerta la situazione di altri protagonisti della magica annata appena conclusa, tra cui Simone Cazzalini, Riccardo Torini e Tommaso Del Pesce.