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Ben 230mila euro di multa a una società, la Riforma dello Sport continua a fare vittime

Ciò che doveva portare ordine e trasparenza per molte ASD si sta rivelando una Spada di Damocle

MULTA 230MILA EURO ASD PARMA

Cosa succede quando una riforma pensata per garantire trasparenza e legalità (almeno così si è blaterato ai tempi della sua approvazione) nel mondo dello sport dilettantistico si trasforma in un incubo per le associazioni sportive? È il caso di un'associazione storica di Parma, che si è vista recapitare una multa salatissima di circa 230mila euro a seguito di un controllo «aggressivo» degli organi ispettivi nei giorni scorsi. Un fulmine a ciel sereno che rischia di mettere in ginocchio il club nei prossimi anni.



IL PESO DELLA RIFORMA
La riforma dello Sport, entrata in vigore nel 2023, aveva l'obiettivo di portare ordine e trasparenza, ma per molte ASD si è rivelata una spada di Damocle. L'associazione parmense, pur non essendo di piccole dimensioni, si trova ora con le spalle al muro a causa di 3 mancanze amministrative: l'assenza delle indicazioni «riservato ai soci» nei locali, lacune nel libro soci e irregolarità nei moduli d'iscrizione. Tre dettagli che, messi insieme, hanno portato alla revoca dello status di no-profit e alla conseguente, pesante sanzione.



UN SISTEMA CHE NON PERDONA
Ma perché queste mancanze sono costate così care? La legge è chiara: i controlli si concentrano sull'amministrazione delle associazioni, non sulla contabilità fiscale, spesso delegata ai commercialisti. Tuttavia, molte ASD non si occupano direttamente della propria amministrazione, rimanendo esposte a rischi enormi in caso di controlli. E così quella che sembra un'operazione da manuale per sconfiggere un disegno criminoso diventa in realtà una mazzata per una società che come unica colpa ha quella di non conoscere bene le norme, dal momento che nessuna delle sue istituzioni calcistiche di riferimento glie le ha spiegate.



LA LEGA NAZIONALE DILETTANTI E IL SUO RUOLO
E la Lega Nazionale Dilettanti? Cosa fa per proteggere le sue società? Alcuni dirigenti sostengono che la legge sia stata imposta dall'alto e che si sia fatto il possibile per mitigarne gli effetti, ma alla fine è andata così. Altri preferiscono ignorare il problema, concentrandosi su questioni di vitale importanza per la sopravvivenza delle società, come ad esempio l numero di fuoriquota da utilizzare nella stagione successiva. Nel frattempo, chi ci rimette sono sempre coloro che sgobbano ogni giorno sul campo.



UN FUTURO INCERTO
La situazione è critica: l'associazione parmense può tentare di ridurre l'importo della multa, ma il margine di manovra è ridotto. Il rischio è che la riforma, nata sulla carta con buone intenzioni ma ideata da chi sa poco o nulla di calcio dilettantistico, finisca per danneggiare proprio quelle realtà che dovrebbe tutelare. E viene da chiedere (almeno, dovrebbe venire da chiedere): a chi verrà a bussare la prossima volta il controllo di routine degli organi ispettivi preposti? 

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