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Under 18

L'idolo della città! Segna più di 20 gol e decide una finale Scudetto leggendaria

Carlo Di Tomaso fa impazzire tutta Rozzano e indirizza la partita dei sogni dopo 160 secondi

Carlo Di Tomaso

UNDER 18 ROZZANO • Carlo Di Tomaso

Alcuni si sono seduti da poco, altri ancora sono lì da più di un'ora. Eppure, quando dopo 160 secondi quel sinistro ad incrociare supera la linea di porta nessuno riesce a resistere o a controllarsi. La reazione è la stessa. L'euforia collettiva invade lo stadio Bozzi di Firenze. Quel gol di Carlo Di Tomaso lo hanno festeggiato tutti come se fosse il primo di sempre, con il capocannoniere biancoverde che si erige ad idolo della città. In quel di Monte Amiata è ormai un classico, ma è tutto vero. Rozzano è Campione d'Italia e lo fa da Rozzano per Rozzano.

IO! IO!

«Basta fare una chiamata a mio cugino Carletto». A Rozzano è bastato questo, una chiamata al suo capocannoniere della stagione. Di Tomaso passa in mezzo a due ex Modena come Thomas Moio e Marco Panfilo, entra in area e incrocia con il sinistro. Golazo magistrale per il centravanti classe 2007«Innanzitutto sono molto contento della prestazione e di come ho giocato di oggi. Non mi aspettavo di segnare - spiega Di Tomaso - e di sbloccarla subito, ma ce l'ho fatta». La palla supera la linea di porta e qualsiasi lombardo sugli spalti impazzisce. Il bomber biancoverde corre verso il settore occupato dai suoi tifosi battendosi la mano sul petto. «Io! Io!». Sì, è proprio lui l'uomo del destino.

Tutto comincia in quella doppietta firmata nel 9-1 con la Baggese. Nel mezzo ci sono l'Oltrepò, la Virtus Lomellina, l'Orione, il Varzi, il Pavia e l'Opera. C'è l'Ospitaletto in semifinale e, dulcis in fundo, c'è il gioiello che apre la finale Scudetto. Per il capocannoniere del Rozzano Under 18 si chiude un stagione da 22 gol in 1908 minuti giocati. Il tutto, fra campionato a fasi finali. Era dalla semifinale regionale che non bagnava la rete e, per il suo ritorno, ha scelto il palcoscenico più grande e prestigioso. Quello della finale Nazionale, quello del primo Scudetto nella storia del Rozzano, un traguardo che per lo stesso Di Tomaso appariva come «inimmaginabile».

DA ROZZANO PER ROZZANO

Un mantra che ormai appare quasi ripetitivo, ma quando sei una realtà dilettantistica così fortemente radicata nel tuo territorio, nulla è scontato. «Ho cominciato a giocare a calcio con il Rozzano, - spiega Di Tomaso - sono andato per un po' all'Alcione, ma poi sono tornato qua». Tornato a casa. Tornato per entrare nella storia della sua città, erigendosi come idolo e come eroe di un Rozzano Calcio sul tetto d'Italia: «Io sono di qua e veramente, da piccolino non avrei mai immaginato qualcosa di simile. Rozzano è Campione d'Italia. Incredibile» Il classe 2007 quasi non trova le parole per descrivere l'emozione.

Quella di Carlo in finale non è soltanto la storia di un gol, ma è una performance imperante. A scegliere una singola azione che possa rappresentarne il riflesso si fa fatica, ma ci si prova. Minuto 3:28 della ripresa. Merja intercetta un passaggio rivale e, resistendo a una prima trattenuta apre per Di Tomaso largo a sinistra. Questi salta subito Baccarani, lasciandolo sul posto. Regala un tunnel a Roveri e continua la sua corsa sulla fascia, arrivando sul fondo dopo aver vanificato anche la scivolata di Panfilo. Tre uomini saltati come coni del traffico. Come ogni vero baller chiude con un «GRAZIE A ME», ma non dimentica chi gli è stato vicino. «Decido questa vittoria prima di tutto a me stesso per tutta la carriera e ovviamente alla mia famiglia».

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