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Serie D

Un italo-argentino per la città di 43mila abitanti che risale la scala del calcio, è un rinforzo di spessore

Grinta e tecnica per il centrocampo bianconero con l'arrivo di un volto ben noto sul territorio

BIELLESE SERIE D - FACUNDO ARIEL DI CESARE

BIELLESE SERIE D - Facundo Ariel Di Cesare, centrocampista classe 1996, nell'ultima stagione si è diviso tra Bulè Bellinzago (11 presenze e un gol) e Saluzzo (16 presenze e 2 gol))

Subito un arrivo significativo per una squadra neo promossa come la Biellese, quello di Facundo Di Cesare. Questo nome potrebbe non risuonare ancora tra i più noti del calcio italiano, ma la sua storia e il suo talento promettono di far parlare di sé. I lanieri, squadra che si appresta a vivere una nuova stagione sportiva 2025-2026, hanno messo a segno un colpo di mercato che potrebbe rivelarsi determinante: l'acquisto del centrocampista italo-argentino ex Saluzzo. Un innesto che promette di aggiungere grinta, tecnica e personalità al centrocampo bianconero.



UN VIAGGIO CALCISTICO TRA CONTINENTI
Nato a Buenos Aires il 25 giugno 1996, Di Cesare porta con sé un bagaglio di esperienze internazionali e un percorso formativo variegato. Dopo aver mosso i primi passi in Italia con il Real Vicenza, ha intrapreso brevi ma significative parentesi in Slovenia e Svizzera, ampliando il suo orizzonte calcistico. Dal 2021-2022, si è stabilito in Piemonte, militando nella Fulgor Ronco Valdengo, nel campionato di Eccellenza. Negli anni successivi, la Biellese lo ha affrontato da avversario in due occasioni: prima con l'Accademia Borgomanero nella stagione 2022-2023, sia in campionato che nei play off promozione, e poi con il Bulè Bellinzago. Negli ultimi mesi, ha debuttato con successo in Serie D, giocando 16 partite con il Saluzzo, dove ha realizzato 2 gol, dimostrando di sapersi affermare con personalità anche nella categoria superiore.



UN AMORE NATO SUI CAMPI DI CALCIO
Facundo Ariel Di Cesare si presenta ai suoi nuovi tifosi con parole cariche di passione e determinazione tramite il sito societario: «La mia passione per il calcio è nata in Argentina, dove da bambini si gioca solo a calcio a 5 fino ai 12 anni. È lì che ho capito quanto amassero davvero questo sport». Il centrocampista ricorda vividamente il suo arrivo a Vicenza, quando gli fu chiesto se volesse giocare a futsal: «Ho scelto il calcio a 11, perché la mia passione era troppo forte per ignorarla». Un aneddoto paterno rafforza il suo legame viscerale con il pallone: «Mio padre racconta sempre che da piccolo ero il primo ad arrivare al campo e l'ultimo ad andarmene». L'unico tra sei fratelli a essere così profondamente legato al calcio, per lui questo sport «è tutto», tanto da spingerlo a vedere partite di qualsiasi categoria, perché «ogni campo mi emoziona allo stesso modo».



UN GUERRIERO IN CAMPO
Descrivendo le sue caratteristiche in campo, Di Cesare mette in evidenza la sua aggressività agonistica: «Come giocatore mi piace avere la palla tra i piedi, ma vivo soprattutto per recuperarla. Metto sempre intensità, sono un calciatore 'cattivo' agonisticamente, e non mollo mai. Nemmeno in allenamento mi piace perdere. La mia grinta è il mio tratto distintivo». Parole che suonano come musica per le orecchie dei tifosi della Biellese, desiderosi di vedere in campo un giocatore che non si risparmia mai.



UN SOGNO CHE SI AVVERA
L'arrivo alla Biellese è per lui la realizzazione di un desiderio a lungo covato: «È almeno da tre anni che dico di voler giocare a Biella». La sua conoscenza dell'ambiente è profonda: «Quando ero alla Fulgor, se giocavamo al sabato, la domenica andavo a vedere la Biellese. Ho vissuto un anno in città, la sento vicina, è una piazza che mi piace e mi esalta». La chiamata del direttore sportivo Massimo Varini è stata inattesa, ma la risposta è stata immediata: «Quando mi ha chiamato Varini ho detto subito di sì, attraverso il mio procuratore: venire qui per me è un passo avanti, il passo giusto». Con Facundo Ariel Di Cesare, la Biellese non solo acquisisce un centrocampista dalle comprovate qualità tecniche e agonistiche, ma anche un giocatore profondamente motivato e legato al territorio, pronto a dare il massimo per i colori bianconeri.

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