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Serie D

L'occasione della vita! Dalla Seconda Categoria alla Serie D: solo 90 chilometri per sognare

Fanno un salto di quattro categorie con una sola chiamata: Ferrario e Fierza sono della Vogherese

Ariel Fierza

ARIEL FIERZA, trequartista classe 2003 in forza alla Vogherese

Una chiamata folle, una risposta più che scontata e banale, se non fosse per un lungo tragitto da percorrere e ripercorrere circa 200 volte in una stagione calcistica. Elia Ferrario ed Ariel Fierza compiono uno dei grow-up più grandi di tutto il panorama lombardo. Uno alla soglia dei 24, l'altro a 21 anni, volano in Serie D alla Vogherese in seguito ad una memorabile stagione in seconda categoria con la divisa dei dragoni della Logex.

I TALENTI DI PIOLTELLO E BRESSO

Al confine tra l'agrum nostrum e il Piemonte si presenteranno due gioiellini provenienti da un livello sportivo che non gli si addice troppo. I classe 2001 e 2003 condividono lo spogliatoio da circa quattro anni, dai tempi della Città di Varese, per arrivare al triennio tra i bassi fondi del calcio provinciale milanese per poi risalire la china e firmare un contratto con la massima serie dilettantistica, ancora una volta. I talenti di Pioltello e Bresso però non sono gli stessi del 2022. Nessun vincolo all'Under 19, una maggiore consapevolezza dei propri mezzi e le cosiddette ossa divenute oramai granitiche tra spintoni, interventi al limite e contrasti ruvidi in campionati che hanno visto i due funamboli protagonisti indiscussi. Per Ferrario il counter delle reti all'attivo della stagione corrente è 20, per Fierza solamente 8, con una buona manciata di assist ai compagni di squadra. Per l'ex Inter, Novara, Renate e Piacenza la sfida è tanto abituale quanto succulenta. Cambiano i ritmi, mutano interpretazione e approccio alla gara, incrementano le rinunce. 87km non vengono percorsi per motivi futili, infatti la futura ala mancina sarà con molta probabilità un diamante dello scacchiere di Cavaliere. Discorso totalmente opposto è per Fierza. Il centrocampista albanese dal roseo passato tra le fila di Lombardia Uno e Varese raggiunge l'apice della propria carriera proprio con l'approdo in terra pavese. Con umiltà e dedizione giunge in territorio rossonero un ragazzo che è abituato ad indossare tali colori sociali, ma per la causa più importante della sua vita da atleta. «Siamo onorati di prendere parte a questo progetto fantastico. Speriamo di fare meglio a livello di organico rispetto alla passata stagione. Saremmo molto contenti se ci riuscissimo a ritagliare uno spazio da protagonisti. E' la nostra occasione per tornare ad alti livelli e rimanerci con fame e costanza». Il più grande anagraficamente vanta un'educazione del mancino fuori dal comune, rapidità nello stretto ed un estro da vero numero 7. Una via di mezzo tra Suso, Mahrez ed Antony. Il ''piccolo'' si muove con imprevedibilità tra le linee con un controllo della sfera sublime ed una visione periferica da professionista. Le sue movenze riconducono a Pedri.

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