Serie D
22 Agosto 2025
Stefano Samaden, figlio d'arte: suo papà, Roberto, è il responsabile del Settore Giovanile dell'Atalanta
Chi ha detto che per svoltare serva sempre l’acquisto altisonante? A volte la partita si vince già nello spogliatoio, scegliendo i profili giusti per il progetto tecnico, prima ancora che sul campo. La Pro Sesto ha piazzato un colpo da intenditori: Stefano Samaden, difensore classe 2006, uno di quelli che hanno la carta d’identità leggera ma le idee chiare. Un innesto “under” che non è soltanto una mossa di calciomercato, ma una dichiarazione d’intenti: costruire con pazienza, investire sui giovani, spingere sull’acceleratore della crescita.
UN COLPO UNDER CON LA TESTA AL FUTURO
La società biancoceleste ha annunciato l’acquisizione di Stefano Samaden, puntellando il reparto arretrato con un profilo che porta in dote fame, gamba e prospettiva. Il club non fa giri di parole: si lavora per una squadra solida e proiettata al futuro, quella che sa difendere con ordine e attaccare con coraggio, miscelando esperienza e frizzantezza giovanile. In Serie D, dove i dettagli fanno la differenza come nelle partite a scacchi, la gestione degli “under” è spesso l’ago della bilancia. E puntare su un 2006 con un percorso giovanile nitido non è un azzardo, è una scelta di campo.
DALL’ENOTRIA ALL’HINTERLAND: L’OFFICINA DEL TALENTO
Samaden affonda le radici tecniche in Lombardia, nell’hinterland milanese, terra che mastica calcio a tutte le ore. Cresciuto nel vivaio dell’Enotria, una scuola che forgia calciatori abituati a pensare e a correre, ha compiuto step progressivi senza salti nel buio. Ogni allenamento, un mattone; ogni stagione, un piano di costruzione. È passato dalla cura dei fondamentali alla gestione dei duelli, dall’anticipo puro alla lettura del gioco: il bagaglio che ti ritrovi quando il pallone scotta.
LA PRIMAVERA DELLA PRO PATRIA: PREPARAZIONE AL SALTO DEI “GRANDI”
L’approdo nella Primavera della Pro Patria è stato un passaggio chiave, il primo test vero con il ritmo che inizia ad assomigliare a quello dei grandi. Qui le marcature si stringono, i tempi di giocata si accorciano e il margine d’errore si assottiglia come il filo di una lama. Nei vivai di alto livello capisci una cosa: o imposti l’azione con la testa alta, o verrai pressato fino a perdere la bussola. Samaden ci è passato, si è temprato, ha misurato i propri limiti e ha alzato l’asticella. È il genere di apprendistato che rende il salto in Serie D meno vertiginoso e più naturale.
IL PASSAGGIO AL COMO UNDER 17: NUMERI E SEGNALI
Tra le tappe significative del suo percorso, c’è la parentesi al Como, nella formazione Under 16 e Under 17 nazionale. 23 presenze e due assist in Under 17, con 1281 minuti giocati: numeri che, per un difensore, sono molto più che una nota a piè di pagina. Dicono che il ragazzo non teme la metà campo avversaria, che legge l’ampiezza, che sa quando sganciarsi per innescare la catena offensiva. In un calcio che chiede ai difensori di essere registi aggiunti e non solo muratori dell’area, questa è una credenziale pesante. Perché un assist, spesso, è il riflesso di una scelta di tempo giusta come una diagonale difensiva.