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Serie D

Classe 2007, mancino e Campione d'Italia: tutto pronto per la sua prima avventura con i grandi

Il giovane difensore comincia dalla quarta serie il suo cammino in prima squadra: arriva dal Renate e ha vinto uno Scudetto in Under 17

Alessandro Oleoni

Alessandro Oleoni, Campione d'Italia con l'Under 17 del Renate nella stagione 2023-2024

Sei un allenatore e ti dicono che puoi scegliere un difensore mancino, duttile, con gamba e personalità? Lo prendi al volo, giusto? La Castellanzese l’ha fatto, e non per caso: ha annunciato l’arrivo di Alessandro Oleoni, classe 2007, un profilo che somiglia a quei jolly capaci di spostare gli equilibri silenziosamente, con letture intelligenti e tempi d’uscita da manuale.

CHI È ALESSANDRO OLEONI: CARTA D’IDENTITÀ E PRIMO IMPATTO
Alessandro Oleoni nasce a Desio il 22 gennaio. È un difensore di piede sinistro, qualità che nel calcio moderno vale come l’oro quando si costruisce l’azione dal basso e si cerca simmetria tra i reparti. Arriva dal Renate e porta con sé un bagaglio importante per la sua età: ha già collezionato diverse presenze nella prestigiosa Rappresentativa Lega Pro, vetrina che spesso separa i prospetti qualsiasi dai giovani davvero pronti al salto. Il messaggio è chiaro: non parliamo di un semplice riempitivo di organico, ma di un innesto pensato per dare sostanza e futuro al reparto arretrato.

UN MANCINO CHE APRE IL CAMPO: PERCHÉ CONTA
Nel calcio contemporaneo, avere un difensore mancino che sappia uscire palla al piede è come avere il playmaker difensivo sempre al posto giusto. Oleoni, per profilo, incastra alla perfezione questa esigenza. Il piede forte gli consente linee di passaggio naturali verso il lato debole, cambi gioco rapidi e aperture che alleggeriscono la pressione sul primo possesso. Non è solo una questione di estetica: è geometria applicata alla tattica. Quante volte un’uscita pulita dalla sinistra ha cambiato l’inerzia di una gara? Ecco, l’idea è proprio questa.

DUTTILITÀ COME VALORE AGGIUNTO: CENTRALE O ESTERNO
La sua scheda tecnica racconta di un calciatore capace di interpretare non soltanto il ruolo di difensore centrale, ma anche quello di esterno. Tradotto in lavagna tattica: può essere utile tanto in una linea a quattro, quanto in un sistema che prevede il braccetto o l’esterno a tutta fascia. Questa capacità di gestire entrambe le fasi – difensiva e offensiva – è ossigeno puro per un allenatore: puoi cambiare modulo in corsa senza dover ricorrere a sostituzioni, puoi alzare o abbassare il baricentro a seconda della partita, puoi chiudere un lato e nello stesso tempo ripartire con una corsa verticale. È la famosa coperta che, con lui, sembra allungarsi qualche centimetro in più.

LA VOCE DEL PROTAGONISTA: ENTUSIASMO E TESTA GIUSTA
Oleoni non si nasconde e abbraccia il progetto con parole semplici ma pesanti. «Sono davvero felice di aver ricevuto la chiamata della Castellanzese», ha dichiarato subito dopo la firma del contratto. L’entusiasmo è benzina, certo, ma da solo non basta; serve metodo, serve fame. E qui arriva la seconda frase chiave: «Voglio mettermi a disposizione dello staff e dei miei compagni e iniziare subito a lavorare sodo per farmi trovare pronto». Poche parole, idee chiarissime: umiltà operosa e mentalità competitiva. Il mix preferito di qualsiasi spogliatoio.



COSA CAMBIA PER LA CASTELLANZESE: EQUILIBRIO, PROFONDITÀ, PROIEZIONE
L’arrivo di Alessandro Oleoni alza immediatamente l’asticella della concorrenza interna e offre alla Castellanzese una carta in più per leggere le partite. In uscita bassa, un mancino naturale consente di evitare forzature sul piede debole e di trovare linee diagonali pulite verso il centrocampo. In fase difensiva, un centrale con gamba e tempi può anticipare, scivolare in copertura e accompagnare la squadra nel recupero immediato. Se impiegato esterno di centrocampo, può garantire ampiezza in possesso e raddoppi in non possesso, il classico lavoro sporco che vale punti quando il cronometro corre e gli spazi si stringono.

IL CONTESTO CHE LO ESALTA: FIDUCIA, MINUTAGGIO, RESPONSABILITÀ
Qual è l’ingrediente che fa lievitare davvero un talento? Il minutaggio, certamente, ma soprattutto la fiducia calibrata. La Castellanzese, accogliendolo, mostra di credere nelle sue doti e di voler costruire, non soltanto tappare un buco. Questo cambia il modo in cui un giovane vive l’allenamento quotidiano: lavori con l’idea di scalare le gerarchie, di guadagnarti il campo, di migliorare dettaglio dopo dettaglio. E quando l’occasione arriva, il piede non trema: la distanza tra potenziale e prestazione, spesso, la colmi proprio in quei novanta minuti.



L’ORIZZONTE TECNICO: LETTURE, TRANSIZIONI, TEMPI DI GIOCO
Oleoni porta un toolkit moderno: piede mancino per la prima costruzione, versatilità per i cambi di sistema, attitudine bidirezionale per transizioni più pulite. In parole povere, la possibilità di trasformare una fase difensiva attenta in attacco verticale appena recuperata palla. È la catena perfetta: intercetto, controllo orientato, primo passaggio, avanzamento della squadra. Quando questi gesti diventano automatismi, il gruppo intero guadagna metri e fiducia.

IL PATTO CON I TIFOSI: LAVORO, IMPEGNO, APPARTENENZA
Dai gradoni allo spogliatoio, il filo conduttore è sempre lo stesso: impegno. L’arrivo di Alessandro Oleoni rafforza la difesa e rinsalda un’idea di club che punta a crescere attraverso la qualità dei giovani. Ai tifosi piace chi suda la maglia e non fa passerella: da lui possono aspettarsi esattamente questo, la voglia di dimostrare il proprio valore sul campo, giorno dopo giorno. E se la prima regola del calcio è che la porta inviolata vale come un gol, allora un profilo così può diventare l’uomo che ti regala quei clean sheet che cambiano le stagioni.

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