Lutto
29 Agosto 2025
Francesco Cimino, classe 1991, ha giocato per il Castellazzo fino alla scorsa stagione ed era il capitano e leader della squadra
Chi spegnerà ora il motore della difesa biancoverde, quel frangiflutti che trasformava ogni tempesta in ripartenza? Il Castellazzo, e con lui tutto il calcio alessandrino e piemontese, piange la scomparsa di Francesco Cimino, 33 anni, difensore e capitano della squadra fino alla scorsa stagione. Un leader vero, soprannominato «The Wall», capace di far sembrare semplice il lavoro sporco e sublime l’ordinario. A inizio anno le avvisaglie di un brutto male che non gli ha lasciato scampo: una partita contro il destino, combattuta con la stessa grinta con cui pressava l’avversario al 90°.
IL CUORE DEL CASTELLAZZO
Francesco Cimino non era «solo» un giocatore: era il riferimento, la bussola emotiva e tattica dell’USD Castellazzo. Dalla fascia al braccio alla parola giusta nello spogliatoio, è stato il capitano e l’anima biancoverde fino alla scorsa stagione. Il suo profilo? Centrocampista di fatica e di governo, uomo-squadra, esempio per compagni e avversari.
L’ULTIMA GARA E LA LOTTA
L’ultima volta in campo l’ha vissuta il 16 febbraio scorso nel campionato di Promozione, contro il Forza e Coraggio Alessandria: poi, il campionato chiuso in anticipo con 20 presenze all’attivo. Da vero lottatore ha stretto i denti fino all’ultimo: anche quando il fisico chiedeva tregua, il cuore lo ha riportato al raduno del 9 agosto, presente, lì dove tutto per lui ha sempre avuto senso. Sarebbe stata la prima stagione in cui non sarebbe sceso in campo con la maglia del Castellazzo, ma Cimino ha continuato a fare ciò che sapeva: esserci, sempre al fianco dei suoi compagni di squadra pur impossibilitato a scendere in campo.
Francesco Cimino in azione con la maglia del Castellazzo, una vera seconda pelle per lui
DAL VIVAIO ALL’ECCELLENZA: UNA CARRIERA BIANCOVERDE
Cresciuto nel Castellazzo sin dalle giovanili, era arrivato fino all’esordio in Eccellenza, costruendosi la reputazione di uomo affidabile, roccioso e leale. Poi qualche tappa lontano da casa per allargare gli orizzonti: San Giuliano Nuovo, Arquatese, Valenzana, Acqui, Novese. Quindi il rientro «a casa», in biancoverde, dalla stagione 2022-2023 fino a oggi. Un filo mai spezzato, un legame viscerale con il paese e con quei colori.
LA FAMIGLIA, LA SQUADRA, IL PAESE
Francesco lascia la moglie Akita e tre figli. Accanto a lui una famiglia intera che vive e respira Castellazzo: il papà Pasquale, vicepresidente del club; la mamma Paola; il fratello Federico, anche lui giocatore dei biancoverdi negli ultimi anni. Sono nomi, affetti e radici che raccontano meglio di mille statistiche chi fosse Cimino per questo territorio.
LA VOCE DEL CASTELLAZZO: «PER SEMPRE CON NOI, CAPITANO»
La società ha affidato ai propri canali ufficiali parole che pesano come cori di curva. «Questa notte ci ha lasciati Francesco Cimino, il nostro capitano, il nostro THE WALL. Aveva solo 33 anni, ma ha vissuto ogni giorno con la forza e la determinazione che solo i grandi uomini sanno trasmettere. Francesco non era solo il leader della nostra squadra, l’anima del USD Castellazzo, ma era prima di tutto un amico, un esempio dentro e fuori dal campo. Padre esemplare, marito amorevole, figlio e fratello che tutti avrebbero voluto avere accanto. Uomo vero, sportivo instancabile, sempre dedito all’allenamento, alla crescita personale, e capace di spronare chiunque con il suo esempio. Ha lottato fino alla fine contro la malattia così come ha sempre fatto sul campo: senza mollare mai, con il cuore, con la testa alta, con la grinta di chi non si arrende. Questo rimarrà il suo più grande insegnamento: non arrendersi mai, a prescindere da tutto. Il presidente Cosimo Curino, insieme a tutta la squadra, lo staff e la dirigenza, si stringono con affetto sincero alla sua famiglia, condividendo questo dolore immenso. Oggi piangiamo un compagno, un capitano, un fratello. Ma allo stesso tempo custodiamo dentro di noi l’eredità che ci lascia: il valore dell’impegno, della lealtà, dell’amore per la propria squadra e per la vita. Per sempre con noi, Capitano. Ciao Francesco».
L’EREDITÀ DI «THE WALL»
Che cosa resta dopo un campione così? Il solco profondo di un esempio: la cultura del lavoro, la lealtà, l’amore per la maglia. Resta una squadra che dovrà trasformare il dolore in energia, un paese che continuerà a pronunciare quel nome come si fa con i propri simboli. Resta, soprattutto, il messaggio di Francesco Cimino: non mollare mai, nemmeno quando la partita sembra già scritta.