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Serie D

Il «Papu» arriva in squadra e può alzare subito l'asticella delle giocate: grande colpaccio per i Galletti!

Ecco un esterno d'attacco che sa anche segnare e ha esperienza in categoria, può essere il tassello giusto al posto giusto

ASTI SERIE D - CRISTIANO PODESTÀ

ASTI SERIE D - Cristiano Podestà, attaccante classe 2000, nella scorsa stagione ha giocato nella Luparense

Anche in Serie D si possono piazzare colpi da stropicciarsi gli occhi. L’Asti infatti mette il turbo e ufficializza Cristiano Podestà per la stagione 2025-2026: sì, proprio lui, il «Papu di Orbetello». Un soprannome che non è folklore, ma identità: dribbling frizzante, passo rapido, testa alta e una naturale tendenza a far girare il contachilometri sulla corsia. È il tipo di esterno offensivo che prende la partita per mano e la porta dove vuole lui. E allora la domanda nasce spontanea: non è questo il profilo giusto per una squadra che vuole alzare l’asticella e alzare anche il volume della propria spinta offensiva?



IL PROFILO: ESPERIENZA, FAME E PERSONALITÀ
Cristiano Podestà è toscano, cresciuto nel vento salmastro di Orbetello, da cui il soprannome che è molto più di un vezzo: è la cartolina di un ragazzo che si è guadagnato rispetto e affetto negli spogliatoi dove ha lasciato il segno. Parliamo di oltre 200 presenze nella Serie D italiana con maglie pesanti e strutturate come Seravezza Pozzi, Real Forte Querceta, Luparense e Ravenna. Non proprio un giro turistico: ogni tappa, un banco di prova. Ogni stagione, un tassello in più nella costruzione di un calciatore consapevole.

NUMERI CHE PARLANO LA LINGUA DEL COLLETTIVO
Ben 27 gol realizzati: il tabellino non mente e racconta una qualità rara nella categoria, quella dell’esterno che produce. Produce per sé e per gli altri, come un regista con i tacchetti che orchestra la corsia e rifinisce con precisione. Il dato di 27 reti  è una doppia firma su due facce della stessa medaglia: istinto da goleador e anche istinto da assist-man. Non è solo questione di strappi e cross in mezzo, ma di lettura degli spazi, tempi di inserimento e pulizia nella scelta dell’ultimo passaggio. In una squadra che vuole ambire ai piani alti, un profilo così ti cambia la partita prima ancora di cambiarti il modulo.



LA POLIEDRICITÀ COME ARMA TATTICA
Podestà nasce esterno offensivo, ma il suo vero superpotere è la poliedricità. Sa muoversi a destra e a sinistra, può abbracciare schemi differenti, interpretare ruoli diversi lungo la catena offensiva e cucire le giocate tra linea laterale e half-spaces con una naturalezza che manda in tilt i raddoppi. Con profili così, l’allenatore non modifica solo la lavagna: modifica l’inerzia di una gara. Che tu voglia attaccare in ampiezza o ti serva una minaccia interna capace di convergere e rifinire, il «Papu di Orbetello» ti apre scenari. E quando un esterno ti regala soluzioni, il resto del reparto offensivo si accende a catena.

IL SENSO STRATEGICO DELLA MOSSA ASTI
Dentro questa operazione c’è una filosofia chiara: un organico competitivo costruito su profili giovani ma già rodati, pronti a incidere subito e, nello stesso tempo, a crescere. È un equilibrio delicato, la classica coperta che molti tirano da una parte sola. L’Asti, invece, sceglie l’elasticità: prendere un 2000 con oltre 200 presenze in D significa garantirsi affidabilità oggi e margine di sviluppo domani. Ecco perché Podestà non è un semplice «acquisto di qualità» per la squadra di Camillo Cascino: è un pezzo coerente con un progetto. Il famoso tassello giusto nel punto giusto, quello che ti fa fare un salto non solo tecnico, ma anche identitario.



UN INVESTIMENTO CHE PARLA AL FUTURO
Si dice spesso che in Serie D la differenza la facciano i dettagli. La giocata giusta, il piede educato sull’ultimo passaggio, la capacità di leggere una partita che scorre via come sabbia. L’Asti, puntando su Cristiano Podestà per il 2025-2026, mette fiches su tutte e tre le voci. Oggi prende un esterno pronto, domani si ritrova un leader tecnico maturo, uno che sa fare la cosa giusta tra tre opzioni buone. È il classico investimento con rendimento a doppia cedola: immediata e prospettica. Che cos’è il calcio se non un racconto di strade che si incrociano? Ora quelle strade portano a una maglia biancorossa che chiede corsa, qualità e coraggio. L’Asti le ha trovate nel «Papu di Orbetello». E quando una squadra sceglie con questa lucidità, il campo di solito restituisce con gli interessi.

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