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L'esordio perfetto! Due gol in due minuti consegnano ai biancazzurri la prima vittoria della stagione

Brioschi apre, Rink e Riva indirizzano: la Castellanzese prova a riemergere, ma al triplice fischio è 3-0

Under 19 Nazionale Pro Sesto • Riva, Rink e Brioschi

UNDER 19 NAZIONALE PRO SESTO • Riva, Rink e Brioschi, i biancazzurri che hanno deciso il match con la Castellanzese

Un lampo dura una frazione di secondo. La definizione di sprint, perché rimane in cielo per dieci millisecondi, poi sparisce nell’ombra. Ma il bagliore arriva e, con lui, anche il tuono che lo accompagna. Dilatata nel tempo, eppure esattamente identica: la tempesta Pro Sesto. Anticipata da Brioschi, arrivato minaccioso e decisivo nel cambiare le sorti dell’esordio biancazzurro, ribadito dal fulmine Rink e dal rombo (di tuono, come il suo omonimo) Gabriele Riva. E come cacciatori di tempeste, la Castellanzese di Frontini sfida il momento. Cerca di cambiarlo nel primo tempo, con Giudici, prova a svoltare nella ripresa, sfruttando anche la superiorità numerica. Ma «la rabbia non ti basta», per stavolta: a Russo i primi tre punti della stagione.

LA ZAMPATA DI BRIOSCHI

Si ricomincia da qui, dalla conferma di Russo e dall’arrivo di Frontini dall’Ardor Lazzate. Si ricomincia da qui, dal playoff con la Vogherese e dal decimo posto nel girone. Si ricomincia da qui, con la speranza di (ri)cominciare nel modo migliore. Bentornato campionato. E se nell’ingresso il campo l’urlo che risuona quasi all’unisono è «cattivi da subito», la verità è che la Castellanzese sembra partita con una verve diversa. Con il tentativo di Bianchi dopo cinquanta secondi dall’inizio del match, con la girata di Galbersanini, murata dalla difesa biancazzurra. Una lenta risalita, quella tentata dalla Pro, che trascina il match verso una fase più equilibrata, ma, quasi inaspettatamente, si invola verso il vantaggio: al primo in porta, dice qualcuno, ma il fatto sussiste. Il rimpallo su Brioschi e la conclusione del dieci significano 1-0.

E se il risultato cambia, l’atteggiamento - e l’andamento - non sembra modificarsi. Quello dei neroverdi, in primis; che reagiscono, ritrovano metri e ritornano pericolosi. Col piazzato di Giudici, con il tentativo del nueve di Frontini. Una partita che si mantiene viva e, soprattutto, incerta. Gallo mura il sette ospite in spaccata, ma il fronte varesotto è sempre vivo. E la girata dell’ex Varesina ne è un’ulteriore conferma. Pendendo lentamente verso l’equilibrio, perché se è vero che “ad azione corrisponde reazione” così è altresì vero che al coraggio degli ospiti corrisponde quello dei ragazzi di Russo. Che subiscono, controllano, e lentamente sfruttano l’entusiasmo per risalire (nuovamente). E la cannonata di Rink smuove la rete e gli animi dei tifosi. Controreazione, immediata, convinta. Un’altalena, che sposta gli equilibri e che dà pallino e palco di volta in volta a una delle due juniores. Il rasoterra del sette dell’ex Ardor Lazzate illude, ma il fischietto del direttore di gara fissa il primo tempo. Nulla sembra però deciso.

SPRINT BIANCAZZURRO

E non servono nemmeno centoventi secondi, per confezionare una perla. A chi aveva in qualche modo portato al vantaggio, e a chi consegna ai suoi anche il raddoppio. Una pennellata di Scotti per Rink significa 2-0, e così si inaugura il secondo tempo. Ingresso sprint - che ribadisce coi fatti quel «cattivi fin da subito» urlato a inizio partita - confermato in poco più di quattro minuti. Allo scoccare del secondo segna l’undici, allo scoccare del quarto segna Riva. Che dopo la Coppa con la Prima, si ripete con la Juniores. La Pro inizia la fuga.

Contenuta, almeno nel cuore e nel coraggio, da una Castellanzese che, pur sotto di tre, sembra non voler mollare la partita. E l’espulsione di Spreafico, in campo da pochissimi minuti, rischia di cambiare subito le sorti della gara. Ma la parata funambolica di Turcas su Oldani sembra non voler cambiare nulla. La possibile sliding door della ripresa (e forse del match). Dimostrata dai cambi di Frontini, che vogliono e cercano di scardinare una apro che rimane battagliera e, per ora, sopra di tre. Il sinistro di Cirigliano sfiora, ma si rimane fermi su un 3-0 che si ca sempre più granitico. E forse, tutto cambia, ma nulla sembra cambiato.

Nel mezzo, anche la Dea bendata fissa questo risultato. Centimetri separano Galbersanini dal palo lontano, come centimetri separano la rete dalla conclusione di Frigoli. E se la Sorte ci mette lo zampino, i ragazzi di Russo sembrano anche aver ritrovato l’organizzazione giusta per gestire l’inferiorità numerica. Con l’energia dei nuovi entrati, con il lavoro spalle alla porta degli attaccanti, con la cavalcata di Zissis che scappa, ma non c’entra la porta. «Un ultimo sforzo, insieme», come urlato da Maffezzoli, sembra essere la miglior arma nel finale. L’ennesimo tentativo del nove ex Torino Club rischia di cambiare il risultato, ma la stanchezza - e un po’ di conseguente precisione - prendono il sopravvento. E, al triplice fischio, i tre punti rimangono a Sesto San Giovanni. 

IL TABELLINO

PRO SESTO - CASTELLANZESE 3-0
RETI: 12’ Brioschi (P), 2’ st Rink (P), 4’ st Riva (P)
PRO SESTO (3-5-2): Turcas 7, Serra 6.5 (15’ st Marrella 7), Giacomello 7 (15’ st Spreafico sv), Navarini 6.5 (22’ st Como 6.5), Maffezzoli 7, Gallo 7.5, Scotti 8, Como 7 (15’ st Ranesi 6.5), Riva 8, Brioschi 7.5, Rink 8.5 (22’ st Zissis 7). A disp. Vincelli. All. Russo 8. Dir. De Santis.
CASTELLANZESE (3-5-2): Miglierina 6, Caccia 6.5 (5’ st Raffuzzi, Cirigliano 7, Torri 6.5, Colombo 7.5, Deon 6 (5’ st Zaccaria, Giudici 7 (20’ st Pasqualini, Oldani 6.5, Galbersanini 7, Bianchi 6.5, Donatiello 6 (35’ st Frigoli sv). A disp. Biffi, Donizetti, Verdini, Dharyf. All. Frontini 6. Dir. Marinoni.
ARBITRO: Fontana di Monza 6.5.
ASSISTENTI: Costa di Legnano, Fortunato di Gallarate.
AMMONITI: Navarini (P), Torri (C), Bianchi (C), Donatielli (C).
ESPULSO: 17' st Spreafico (P).

LE PAGELLE

PRO SESTO

Turcas 7 Attento, concentrato perché spesso la Castellanzese lo affronta da vicino, lo sfida a pochi metri dalla linea di porta, ma lui non si spaventa: anzi diventa motivatore. Ai compagni i complimenti, ai biancazzurri lo sprone giusto per affrontare i momenti più delicati della partita.
Serra 6.5 il coraggio di chi lotta e si confronta costantemente, anche quando la copertura alle sue spalle è poca. E la sua perfetta impersonificazione si trova nel braccetto biancazzurro. Che si sgancia, anche quando i compagni sono tutti avanti, che rimane dietro quando la ripartenza neroverde sembra possibile.
15’ st Marrella 7 Entra forse nel momento più delicato della partita e occupa forse il ruolo più delicato in campo: eppure c’è una continuità col compagno e con risultato; marcando Galbersanini, sganciandosi dal trio difensivo quando serve.
Giacomello 7 Alto, basso e poi basso, alto: un movimento costante, quasi come fosse una traccia segnata e disegnata sul campo di Sesto San Giovanni. Tatticamente la Pro Sesto passa esattamente da questi movimenti (15’ st Spreafico sv).
Navarini 6.5 Fin dall’inizio si prende sulle spalle un ruolo complicato: la gestione della palla sull’uscita quando diventa asfissiante il pressing neroverde. Ogni tanto rischia, ma trova sempre il rimedio giusto. Un giallo è il simbolo del brivido, la porta inviolata del controllo.
22’ st Como 6.5 Ottima la chiusura difensiva su Pasqualini, importante quel lavoro - anche qui in continuità con quanto lasciato dal compagno - che però stavolta si fa duplice: perché dal suo lato manca un uomo, perché lui lavora a tratti per due.
Maffezzoli 7 È il suo stop a pochi minuti dall’inizio alla partita a consegnare alle mani della Pro Sesto un pareggio che poi significherà, dopo i gol dei compagni, tre punti e porta inviolata. Quel muro che erge a inizio primo tempo diventa fortezza: e lui la sua sentinella.
Gallo 7.5 Una spaccata sulla linea di porta, un intervento perfetto nella ripresa: solo esempi, momenti di bagliore in una partita estremamente luminosa. E nel coraggio dei compagni c’è anche la sua calma; il suo dettare cosa fare e come muoversi nei vari momenti del match.
Scotti 8 Lo avevamo apprezzato l’anno scorso quando consegnò alla Pro il titolo regionale. Lo apprezziamo quest’anno, quando consegna - in modo diretto o indiretto - il doppio vantaggio con la juniores. Pur in un ruolo che gli dà anche molto da fare in difesa, la costante è la sua capacità di incidere.
Como 7 La sua prestazione si può definire come una curva in costante ascesa: un calarsi nella partita, un imporsi lentamente ma inesorabilmente a centrocampo. Scambiandosi di ruolo e competenza con Navarini, portando altrettanta calma ai biancazzurri.
15’ st Ranesi 6.5 Tanto lavoro di quantità in un centrocampo affollato, lato Castellanzese, e che rischia di andare in difficoltà lato Pro Sesto. Ci mette tanta grinta e tanta fame. E l’equilibrio regna sovrano.
Riva 8 E in quel campionato allievi la controparte di Scotti alla Scarioni era proprio Gabriele Riva. Avevamo imparato quanto fosse “chiave”, soprattutto nei momenti più delicati alla partita; lo aveva ribadito in Coppa, con la Prima Squadra; e lui ci permette di non rinnegarlo adesso. Marchio di fabbrica.
Brioschi 7.5 Una zampata, anche fortunosa per certi versi, ma che in un momento delicato porta avanti la Pro. È un gol che pesa come un macigno per quello che poi sarà l’andamento del primo tempo: dove lui compare nel rendere fluida la manovra; nel concedersi le giuste giocate.
Rink 8.5 Fisico prorompente e dirompente: quando la Pro Sesto si schiaccia significa boa; percezione della porta, quasi un istinto naturale, che all’inizio del secondo tempo significa gol. E tre punti che si avvicinano prepotentemente alla sua squadra.
22’ st Zissis 7 La sua esperienza in campo è forse ciò che mentalmente dà alla Pro la forza di resistere dalla possibile risalita degli avversari. La sua gestione palla tiene la sfera lontana dalla porta, la sua cavalcata rischia di portare al poker.
All. Russo 8 Esordio perfetto dei suoi ragazzi, non tanto e non solo per un 3-0, che ovviamente fa bene a tutti, quanto più che altro per l’atteggiamento: la squadra si muove bene, pur comunque in una fase di apprendimento di un nuovo meccanismo di gioco. I cambi, il loro ingresso, dimostra quanto un gruppo unito ti aiuti a uscire dalle difficoltà.

CASTELLANZESE

Miglierina 6 Cerca di gestire la sua difesa, prova anche a contenere le ravvicinate conclusioni tentate dai biancazzurri: ravvicinate, e potenti. L’impegno è sicuramente elevato, come anche il coefficiente di difficoltà.
Caccia 6.5 Fa un passo in più, un metro che però nell’arco della sua prestazione fa tanto: è come se anticipasse il movimento dell’avversario leggendolo prima ancora che avvenga. Nostradamus? No, attenzione e furbizia. E contiene, nonostante il forcing avversario.
5’ st Raffuzzi 6 La garra racchiude i suoi quaranta minuti. Dove succede di tutto, dove prova ad esserci ovunque. In difesa, in attacco, quello che mette si chiama passione. E tanta tanta corsa. Costanza e fatica si fanno vedere: e la quantità è tantissima.
Cirigliano 7 Anche qui c’è da chiedersi se ci siano delle doti soprannaturali. Spoiler, no. Ma la qualità sì. Perché quando la Pro Sesto tenta il cambio, tenta il colpo a sorpresa, lui non rimane sorpreso. C’è, intercetta, interrompe. E quando si butta ad attaccare rischia anche il colpaccio.
Torri 6.5 La difesa è il suo luogo originario, da dove parte e dove ritorna. Sul dove arriva c’è qualcosa da aggiungere: perché si sgancia volentieri perché pressa molto alto. E soprattutto nel primo tempo questo lavoro tiene la palla molto vicina alla porta bianca azzurra.
Colombo 7.5Colo”, come soprannominato dai compagni e non solo, è forse l’impersonificazione del carattere di tutta la sua squadra: non molla mai, e quando sembra superato rinviene e recupera. Mura i tentativi avversari, gestisce la difesa neroverde.
Deon 6 Lavoro difficile, nel contenere l’avanzata di due bomber di razza come Rink e Riva. Complicato, ma portato avanti con estremo coraggio. Anche quando i compagni lasciano la difesa, lui rimane lì, lì nel mezzo.
5’ st Zaccaria 6 Sbuca nella propria area, sbuca poi in quella avversaria. Luoghi opposti, funzioni altrettanto. In una cerca di allontanare la sfera, nell'altra cerca di mandarla in porta. In tutto però permane la grinta.
Giudici 7
Agile, rapido con una frequenza di gambe che è importante quando la palla è nei piedi, ma anche quando la profondità diventa l’obiettivo. Sfiora il gol, ci riprova, lo ritenta: alla fine la sfortuna non glielo concede. E la fatica si fa sentire.
20’ st Pasqualini 6.5 Attacca la profondità con costanza, quasi fosse un treno su binari. Cercano di fermarlo, a volte ci riescono. Lui si ferma, recupera, riparte: e su quella tratta cerca sempre di esserci. 
Oldani 6.5 Capitano nel gestire gli animi dei ragazzi e nel guidare un centrocampo ricco ed estremamente denso: tanto lavoro sottotraccia, anche se l’occhio di bue si posa su di lui con quella punizione che sfiora il 3-1 della Castellanzese.
Galbersanini 7 Un tentativo dietro l’altro, la costanza della sua partita: quella di cercare e vedere la porta, quella di mancarla di pochi centimetri. Quella che segue ai primi minuti in cui i lanci neroverdi li raccoglie, li difende, e sale con tutta la squadra. Sfortunato, anche molto stanco nel finale.
Bianchi 6.5 Spazio se ne cerca e se ne trova: prima alle spalle degli attaccanti, poi al loro fianco; sfiorando il gol all’inizio, ricercandolo nel corso della partita. Nasconde la sfera, la fa ricomparire, ma la sfortuna non la fa mai apparire alle spalle di Turcas.
20’ st Rivolta 6.5 Sempre lì, a sfidare la difesa biancazzurra e a cercare la porta avversaria c'è lui: un passo indeitro rispetto a Galbersanini, la stessa voglia di segnare. Lotta? Tantissima. Palloni puliti? Davvero pochi. 
Donatiello 6 C’è tanta lotta nella sua partita; c’è tanta foga, tanto desiderio di far la differenza. C’è tanta quantità, che serve ad equilibrare e gestire tutta la Castellanzese. Come una mano invisibile, tiene dritta – per quanto possibile – la bilancia neroverde (35’ st Frigoli sv).
All. Frontini 6 Esordio amaro sulla panchina dei neroverdi, ma forse più per il risultato che per la giornata. Perché perdere fa male, ma ci sono altri punti fermi: ciò che si è visto nel primo tempo - organizzazione, capacità di differenziare e pungere, è davvero mancata solo un po' di precisione - ciò che è stato ribadito nella ripresa. Hanno pesato, a conti fatti, cinque minuti di black out. Ma i buoni propositi rimangono. 

ARBITRO

Fontana di Monza 6.5 La definizione di "arbitraggio all'inglese" calza a pennello: si lascia correre tanto, a tratti forse troppo. E questo alza il nervosismo. Però c'è anche tanta puntualità nei momenti critici: quando si accendono gli animi, ma soprattutto sul rosso. I presupposti sembrano esserci, come anche la scelta di non dare rigore. Il voto è una media. 

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