Serie D
13 Settembre 2025
AC Leon, Serie D: Francesco Davighi
Un ruggito strozzato in gola. Ma l'orgoglio resta. Perché la Leon, tra le mura di casa, ha mostrato carattere e nervi saldi. Come le grandi squadre insegnano, come la Serie D richiede. Pur senza splendere, pur senza regalarsi un primo pomeriggio vincente. Infatti, il match contro la Virtus Ciserano termina sul risultato di 1-1. Un pareggio che, tutto sommato, sta stretto agli arancioneri, ancora lontani dalla pienezza delle forme ma comunque autori di una prova compatta. Lato ospiti, invece, vige tanto rammarico. Il gruppo, specialmente nel primo parziale, ha espresso un calcio piacevole e organizzato. Spoglio però di quella concretezza che serve per imporsi e dettare legge.
Il domani sorride. Non potrebbe essere altrimenti: dopo tre anni, la Leon torna al quarto piano. Ed è già un primo passo. Nel bel mezzo del tragitto, ci sono stati corposi tentativi di successo: inconsistenti, lo ha detto il campo. Ma il tempo, si sa, restituisce a chi persevera. Presto detto, il gruppo avrà una nuova possibilità. Onore, privilegio, responsabilità: giocarsi le proprie carte su manti ancora più arcigni, con maggiore consapevolezza e con tanta energia nel serbatoio. Sulla falsariga - volti nuovi a parte – di quanto espresso lo scorso anno: non un pretesto per adagiarsi, al contrario un trampolino per superarsi. Ancora e ancora: la D non aspetta. Quindi, va azzannata. Come? Con pazienza. Tanta pazienza.
Perché, in avvio, è la Virtus Ciserano a controllare il gioco, imponendo ritmi e idee, fisico e gambe. Una freschezza tecnica che limita il raggio d'azione arancionero, concentrato su regioni di spazio anguste, prive di sbocchi sicuri. La manovra dei ragazzi di Vullo balbetta e non costruisce, complice il pressing arrogante degli ospiti. Aggressivi e solidi, ma soprattutto lineari nei propri intenti. I bergamaschi piantano propositi intriganti: alternano fraseggio veloce a prese di campo graduali, esplorando anche la via verticale con le sgasate di Viscardi (in sinergia con Caccia) e i movimenti degli esterni. Ma il fiore non sboccia: manca il guizzo. A conti fatti, la squadra di Valenti non conclude e non impegna Generali, che deve attivarsi solo sulla testata di Lozza rivelata, però, in posizione di fuorigioco. Troppo poco. E troppo poco è anche quello che la Leon prova a imbastire: un discorso scoordinato. Acceso da sporadici monologhi e vibranti comparsate: la combinazione Recino-Pelle crea un presupposto, Gervasoni carica la fascia destra, ma le azioni ben confezionate restano minime. D'altro canto, la difesa tiene, pur mostrando qualche incertezza: sbavature tecniche a parte, sia Davighi che Guarino mettono il petto e spazzano le insidie. Quelle che, lato ospiti, non sorgono per larghi tratti. Fino ad un punto di svolta: minuto 37.
I padroni di casa guadagnano un corner dalla destra. Sul pallone ci va Comelli: fin lì, poco coinvolto e decisamente decentrato rispetto al vivo del gioco. Ma il calcio sa ribaltare gli ordini. Difatti, la freccia che scocca finisce proprio sulla mole di Davighi, che elude la marcatura avversaria e ci mette la testa. L'uscita a vuoto di Cavalieri facilita la missione aerea del centrale classe 2003: è suo il primo gol in campionato della Leon. Ed è l'unico dei 45 minuti iniziali, che terminano con la testata di Lucenti fuori di poco. Nulla di fatto: arancioneri avanti, Virtus a rincorrere.
Come scacchisti, Vullo e Valenti muovono le pedine, affinano le strategie, aumentano decibel e appartenenza. L'incedere degli eventi avvicina ancor di più alle sorti della causa. Ed è proprio in questi momenti che si denota la chiarezza di un'idea e il coraggio nel perseguirla. Giocatori e tecnici compresi. Succede dunque che la Leon rientra dal break con spirito rinnovato, con compattezza sinergica. Stringendo linee e denti, aumentando pressing e disinvoltura, preservando equilibrio e nervi. Pur senza creare spesse moli di gioco, gli arancioneri sembrano aver definito le misure del proprio assetto, affidando sempre a Pelle la licenza di inventare. Da un suo recupero alto nasce infatti il primo tiro nello specchio della ripresa vimercatese, spentosi tra i guantoni di Cavalieri. Un guizzo che, però, non è seguito da ulteriori assoli. Dopo 21 minuti, la Virtus Ciserano riprende a combinare fluidamente. Forgiando la base per costruire il gol del pareggio, che difatti arriva proprio su sviluppi di ripartenza. Transizione negativa che i padroni di casa gestiscono superficialmente, lasciando spazio e concedendo tempi di fuga agli avversari, che volano sulle ali di Viscardi e Adenyo, poggiandosi infine sul destro di Marin. Il classe 2005, tutto solo davanti a Generali, sigilla la parità: 1-1, palla al centro, si riparte da zero.
Zero che resterà, senza scomodare l'assoluto. Perché ci sarà ancora modo di divertirsi. Soprattutto grazie agli episodi da moviola, rivendicati da ambo le parti: la Leon chiede un fallo di mano, la Virtus un penalty. Nessuna delle due richieste viene accolta: riprende il gioco. Come? Con un'altra folata offensiva dei bergamaschi, sempre orchestrata da Viscardi, che sfrutta un'altra frattura difensiva arancionera per involarsi verso Generali. Tra lui e la gloria, però, irrompe Gervasoni, che lo ferma e lo costringe a riprovarci. Poco dopo, quando lo stesso numero 11 impegna il portiere di casa al termine di un grande scambio condiviso con Caccia e Fornari. Seguito, in rapidissima successione, da un impeto di orgoglio della Leon, che, pur arrancando, rigetta in avanti le proprie speranze. Precisamente, sui piedi di Gervasoni, che sfrutta le ultime tacche di energia per dialogare insieme a El Kadiri, sfondare l'out destro e crossare verso il centro. A conti fatti una vera e propria conclusione, che Cavalieri contiene efficacemente. Questa, l'ultima occasione dell'incontro, che termina su ritmi ostici tra duelli e tensione. Emozioni contrastanti ridistribuite in un pareggio, complessivamente, equo.
AC LEON-V.CISERANO BG 1-1
RETI (1-0, 1-1): 37' Davighi (A), 21' st Marin (V).
AC LEON (4-3-1-2): Generali 6, Gervasoni 6, Davighi 7.5, Guarino 6.5, Fiorin 6 (20' st Rossi 6), Manuzzi 6, Ferrè 6, Pelle 7 (44' st Brambilla T. sv), Comelli 5.5 (17' st Mascheroni), Bonseri 6 (29' st Brambilla A.), Recino 7 (35' st El Kadiri sv). A disp. Foresti, Zappa, Galimberti, Bonora. All. Vullo 6.
V.CISERANO BG (4-3-3): Cavalieri 5.5, De Felice 6 (1' st Kasse 5), Caccia 7, Quaggiotto 6, Lucenti 7 (33' st Costa sv), Legramandi 6.5, Adenyo 7, Fornari 6.5 (31' st Manzi sv), Lozza 6.5 (17' st Ferro 6), Marin 7.5, Viscardi 7. A disp. Rovelli, Foroni, Bottani, Testa, Albani. All. Valenti 7.
ARBITRO: Atanasov di Verona 6.5.
ASSISTENTI: Canale di Palermo e Firera di Ragusa.
AMMONITI: Guarino (A), Ferrè (A), De Felice (V), Kasse (V).
LEON
Generali 6 Mai impegnato concretamente, non può nulla sul gol.
Gervasoni 6 Spinge sulla destra e tiene bene il suo out. Nel finale rischia il colpo grosso.
Davighi 7.5 Solido, aggressivo e bomber per un pomeriggio. Partita vera.
Guarino 6.5 Sbavature tecniche a parte, si fa apprezzare per agonismo e generosità.
Fiorin 6 Non eccelle per sprint e convinzione, ma nel complesso regge bene i ritmi.
20' st Rossi 6 La fascia sinistra non è alimentata e dunque non esalta. Entra attentamente, nulla più.
Manuzzi 6 Il pressing play su play della Virtus ne limita fortemente l'iniziativa. Non sempre ordinato.
Ferrè 6 Stesso discorso del compagno di regia. Frettoloso nella gestione palla e poco nel vivo del gioco.
Pelle 7 A lui la licenza di inventare. Arretra sulla linea dei centrocampisti, alza il tiro, cerca il guizzo. Sicuramente più dei compagni.
Comelli 5.5 Poco coinvolto nel gioco, ma è lui a battere il corner che porta al gol di Davighi. Unico assolo del suo incontro, che prosegue senza luce.
Bonseri 6 Partita ruvida per il campionato, costretto alla penombra da un solido Legramandi. Un paio di sponde interessanti, il solito movimento, ma niente di più per oggi.
29' st Brambilla 6 Entra per irrobustire la mediana, e vi riesce anche con una certa chiarezza espositiva. Buon contributo tecnico.
Recino 7 Si percepisce tutta la sua esperienza, nel modo in cui si muove, nelle soluzioni che cerca di concretizzare e nei palloni che difende smista. Pochi, a lungo andare, ma sempre apprezzati.
All. Vullo 6 La squadra parte contratta ma termina con una sortita offensiva energica. Corrente alternata che traccia un primo bilancio sufficiente della sua gestione: il pari è giusto.

VIRTUS CISERANO
Cavalieri 5.5 Sbaglia completamente l'uscita in occasione del gol di Davighi. Si riscatta nel finale stoppando Gervasoni.
De Felice 6 La squadra dirotta le sue folate sempre sulla sinistra. Lui contiene ma arranca e non convince: viene cambiato subito.
1' st Kasse 5 Non dà sicurezza e sbaglia tanto. Ingresso che non apporta nulla alla causa.
Caccia 7 Ottima prova del laterale mancino, sempre energico e nel vivo del gioco. Viene dentro al campo, assalta l'out di sinistra, crossa e combina con i compagni. Onnipresente.
Quaggiotto 6 Prova generosa e ordinata, senza acuti né sbavature.
Lucenti 7 Senza fronzoli. Guida la retroguardia con leadership e attenzione.
Legramandi 6.5 Benissimo su Bonseri, nelle preventive, negli anticipi e nelle rotazioni. Prova completa.
Adenyo 7 Compie molti movimenti offensivi e mostra buona rapidità. Lavoro importante anche in disimpegno.
Fornari 6.5 Lavora in ampiezza e non dà riferimenti. Dialoga bene con i compagni.
Lozza 6.5 Dà struttura e lavora spalle alla porta, ma non ha occasione di incidere.
17' st Ferro 6 Non è cercato ma entra con il giusto piglio.
Marin 7.5 Grane agonismo, aiuto in pressing e sicurezza tecnica ripagate con il gol del pari. Spina nel fianco.
Viscardi 7 Una furia quando parte. Pericoloso in sinergia con Caccia, ha sempre qualcosa da dire e da dare.
All. Valenti 7 La sua squadra gioca per larghi tratti un calcio molto piacevole, fatto di interscambi e strappi verticali. Il gol di Davighi dirotta la partita su un binario scomodo, ma i giusti accorgimenti raddrizzano nuovamente la via. Bella prova di maturità, insomma.

Atanasov di Verona 6.5 Fischia poco e attira astio, ma gestisce tutto con nervi saldi e uniformità di giudizio. Prova tutta d'un pezzo.
«Sapevamo che la Virtus era una squadra in salute. Noi eravamo da 15 giorni, eppure abbiamo avuto un inizio molto organizzato, creando diversi presupposti per vincere. Il rammarico è di non aver chiuso la partita quando c'era l'occasione di farlo. Una palla in uscita ci ha condannato: se non fai le corse giuste diventa difficile recuperare. Quando ci siamo messi a giocare abbiamo avuto altre chance: scoprendo il fianco, è ovvio che rischi di perdere. Ma vedo il lato positivo», ha commentato Vullo, tecnico della Leon.
«Nel primo tempo ci siamo trovati sotto dopo aver fatto la partita per gran parte del primo tempo. La squadra ha però saputo reagire, e il merito è dei ragazzi che nel secondo tempo hanno spinto per cercare di vincere. Abbiamo anche concesso poco. Differenze con l'ultima partita? Le dimensioni del campo mi hanno portato a schierare una squadra più rapida. Marin e Fornari hanno risposto bene. Con questo campo abbiamo pianificato una partita diversa, incentrata su seconde palle e ripartenze», ha concluso Valenti, allenatore della Virtus Ciserano.
Attualità e cultura Ultime news