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Under 19 Élite

Il giorno più bello! 34 gol, una valanga di doppiette e mille emozioni: è tornato il campionato

Un nuovo film è ufficialmente in preparazione: Ardor Lazzate protagonista, Fucina e Speranza da thriller

Tessari Ardor Lazzate

UNDER 19 ÉLITE ARDOR LAZZATE • Filippo Tessari

Come quel videogioco che aspetti da mesi, come la nuova stagione della tua serie tv preferita che deve ancora uscire, come quel film che hanno continuato a rinviare o come quella persona che non aspettavi altro di rivedere. Un'attesa lunga, a volte lunghissima, poi però arriva quella data e il vuoto nel petto si riempie. Da quel 5 aprile 2025, da quel finale cinematografico, sono passati più di 160 giorni, ma ora è tutto pronto per imprimere una nuova pellicola. Sì, perché il campionato è finalmente ripartito, e non mancano già le prime scene potenzialmente culto della stagione. 

FILO ROSSO CG BRESSO, L'ARDOR NE TESSA 6

1260 giorni dopo lo Schuster torna a giocare nel Girone B, e lo fa seguendo un sottilissimo filo rosso. Da quel 2 aprile 2022 è cambiato tutto, ma non i gol segnati dai neroverdi: 5. Quelli rifilati al Villa nell'ultima partita disputata in questo campionato, prima di vivere tre stagioni nell'E, gli stessi riproposti all'esordio in casa della Lentatese, punita da Papa (gol e assist), dal colpo di testa di Norfini, dal rigore di Conteh e dalla doppietta di Ripamonti, classe 2008 già a quota 3 gol in 3 gare. Chi fa ancora di più, però, è l'Ardor Lazzate, che dopo aver ripreso il neopromosso Leone XIII col timbro di Cocozza, dilaga grazie ai cambi: Quadrino sistema il centrocampo, Tessari, alla prima con i brianzoli e tenuto a riposo per un problema alla caviglia, fa due gol, come Rigo, prima del 6-1 di Boakye, ex Cisanese anche lui al debutto.

Un successo XXL, anche se Stefano Ferrari, tecnico dell'Ardor, non nasconde che «nel primo tempo non abbiamo fatto benissimo. Abbiamo lasciato un po' di campo a loro, hanno segnato e abbiamo recuperato solo a fine primo tempo». Nell'intervallo, però, le mosse dell'allenatore cambiano tutto: «Siamo partiti con 7 classe 2008, che hanno pagato l'inesperienza, quindi i cambi ci hanno fatto svoltare. Loro sono calati fisicamente, noi siamo venuti fuori e abbiamo lavorato bene». Antonio Cimino, guida del Leone XIII, afferma invece: «Nel primo tempo abbiamo fatto molto meglio noi, abbiamo preso anche una traversa e avuto altre tre occasioni per fare il 2-0. Loro hanno trovato il pari su un'indecisione da rimessa, mentre dopo il 2-1 abbiamo mollato di testa. La categoria è nuova, abbiamo capito che ci vuole ancora qualcosa in più, soprattutto mentalmente. Ci vorrà tempo, ma ripartiamo dai primi 45 minuti»

RISCATTO FUCINA, LEGAME SPERANZA AGRATE

Successi di misura invece per Fucina e Speranza Agrate, legate a doppio nodo dal risultato (3-2) e da un fattore, ovvero una doppietta decisiva. Sponda muggiorese, ci pensa Rainoldi a cancellare il ricordo della sconfitta a tavolino patita in Coppa Lombardia per un guasto alle luci. Il numero 8, a segno proprio all'esordio in Coppa, sale infatti a quota 3 reti in 3 gare grazie a due magie da calcio piazzato: prima una direttamente dalla bandierina, con la complicità di un difensore ospite, poi una su rigore, fondamentale per ribaltare la sfida dall'1-0 del primo tempo (Manganaro) al 3-1 del 18' del secondo. In mezzo la prima firma di De Luca, che rafforza un tris calato in 16 minuti. Poco dopo il solito Adorna non basta al Real Milano per negare la vittoria ai ragazzi di Dario Melgrati, che giudica così la prestazione dei suoi: «Il primo tempo è stato brutto, poi con i cambi e un atteggiamento diverso abbiamo fatto 20 minuti abbastanza bene. Dopo il 3-2 abbiamo sofferto fino alla fine perché non abbiamo mai sfruttato le ripartenze. Teniamo comunque il risultato, ci permette di lavorare con fiducia»

Non semplice anche il successo targato Speranza Agrate, che per due volte va in vantaggio e per due volte viene recuperato dalla Casati Arcore. Due, però, sono anche le reti di Mantegazza, classe 2008 già a quota 4 gol in 3 presenze. È lui infatti che dopo il colpo di testa di Irrera su punizione di Manfredi permette alla formazione di Bosco di chiudere in vantaggio il primo tempo sfuggendo in profondità su un recupero a centrocampo e di regalare i tre punti con una ripartenza perfetta a metà ripresa: palla inattiva di casa, contropiede, assist di Cecchi e tiro a incrociare del numero 11. «È stata ostica, anche se abbiamo meritato. - commenta l'allenatore della Speranza - Il campo non ci ha agevolato, però i ragazzi sono stati bravi. Anche se ci siamo fatti recuperare due volte, abbiamo reagito bene mentalmente». Lato Casati Arcore, invece, Penati e Antidormi tengono alto l'onore, ma per Marco Saini sono già tre sconfitte in tre partite e ben 16 gol subiti.

LA BARANZA SI PRESENTA, CINY HA IL SUO «PRESIDE», PARI UNI-VILLA

Vittorie all'esordio sono anche quelle targate Baranzatese e Cinisello, entrambe di misura, ma differenti per storia del match e protagonisti. In casa gialloblù Rossi su cross di Callea segna al debutto e sorprende la neopromossa Triestina, sancendo però un 1-0 che porta il nome anche di Vasquez. Rimasta in 10 per il doppio giallo di Pitalieri al 25' della ripresa, la Baranza difende infatti il vantaggio grazie a un doppio miracolo del classe 2008 e si presenta al meglio al suo nuovo girone. «Abbiamo fatto un buon primo tempo, abbiamo avuto diverse occasioni, ma abbiamo sprecato tanto. - commenta Lucio Monaco, confermato dopo l'ottima scorsa stagione nel gruppo A - Nel secondo tempo loro hanno fatto meglio, hanno avuto delle chance in ripartenza, poi pian piano ci siamo messi a posto, fino all'espulsione. Lì abbiamo sofferto un po', Vasquez ci ha salvato, poi negli ultimi 10 minuti loro sono calati e noi ci siamo messi abbastanza bene. Sono soddisfatto di come ci siamo approcciati».

Soddisfazione è anche quella che si prova in casa Cinisello, che dopo la vittoria a tavolino conquistata in Coppa con la Fucina, trova la seconda sul campo su due partite. Quello del Castello Cantù, dove a primeggiare è il centrocampista Commodaro. Squadra milanese, maglia rossoblù, capello lungo e cabina di regia: l'estetica del «Rettore» Conte, ma un 2007 sulla carta d'identità che ancora non sa di università. E allora tempo al tempo, intanto il «Preside», già decisivo in Coppa con un gol e un assist nel 4-2 sul CG Bresso, firma un'altra prestazione da protagonista: vantaggio direttamente da punizione, raddoppio di mancino al volo nell'angolino e Cinisello ancora vincente. «Abbiamo vinto contro una squadra che davanti secondo me è tanta roba. - ammette Luca Bertin, guida dei Leoni - Abbiamo fatto una buona partita, potevamo chiuderla già nel primo tempo, invece nel secondo loro hanno avuto due occasioni nitide in cui è stato bravo il nostro portiere. È una vittoria importantissima, merito ai ragazzi»

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Lato canturino, invece, Stefano Terzo afferma: «Abbiamo creato tantissimo nel secondo tempo, ma ci siamo mangiati l'impossibile. Nel primo tempo abbiamo fatto male, siamo stati molli, mentre loro molto più cattivi. Siamo usciti sul lungo con il ritmo, forse all'inizio abbiamo pagato la tensione della prima giornata perché eravamo lunghi e distanti. Quando siamo passati a due in mezzo con il trequarti abbiamo lavorato molto di più, però non abbiamo finalizzato, se non al 93'». Minuto al quale non arriva invece il gol decisivo in Universal-Villa, bloccata sullo 0-0. Un pareggio secondo Vincenzo Brucoli, tecnico di casa, «giusto, magari potevamo fare una rete entrambi, però il gol ci sta. Nel primo tempo hanno fatto meglio loro, nel secondo invece noi. Non ci sono state molte occasioni, loro ne hanno avuta una alla fine parata di piede da Capuano, mentre una nostra è stata interrotta per fuorigioco. Abbiamo faticato nella corsa perché loro mi sembravano già in condizione atletica, ma quando ho cambiato da 4-3-3 a 4-4-2 abbiamo coperto meglio il campo. Loro poi hanno pagato la forte intensità del primo tempo, così nel secondo abbiamo avuto più possesso noi, anche se sterile perché ci mancava l'ultimo passaggio. La prima è sempre difficile, però era importante non perdere per il morale». 

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