Under 19 Élite
25 Settembre 2025
UNDER 19 ÉLITE BARANZATESE • Marco Airaghi, doppietta decisiva
Maglia nuova, un po' larga perché magari è un regalo di compleanno e le misure si calcolano spesso a occhio, ma fa niente: l'importante è il pensiero. Una cosa, però, potrebbe turbare: l'etichetta, quella che prude sulla pelle come se fosse un'ortica. Ecco, quella di new entry, evidentemente, deve dar fastidio. Sì, perché porta con sé un po' di diffidenza da fuori, forse anche a sottovalutare chi si ha davanti. Una sensazione che Baranzatese, Universal Solaro e Triestina vogliono togliersi di dosso il prima possibile, facendo cambiare idea a tutti gli altri.
Lo dice innanzitutto il secondo successo di fila dei ragazzi di Lucio Monaco, arrivati come incognita dal Girone A e capaci di ribaltare lo Schuster nell'anticipo del venerdì. Conteh di tap in porta avanti i neroverdi dopo 120 secondi, Airaghi da fuori sul secondo palo e Crisafulli su verticalizzaizone di Cavallini cambiano tutto al 22', prima della traversa e del palo colpiti da Caglio. Episodi pagati nella ripresa, quando entra in gioco bomber Ripamonti, che fa doppietta in 4 minuti, la seconda di fila. A una decina di minuti dalla fine, però, Di Iorio al volo di destro pareggia, mentre a tempo scaduto Airaghi in ripartenza fa bis, 4-3 e secondo successo in due partite per i gialloblù. «Primo tempo meglio noi, primi 35 minuti della ripresa meglio loro, poi noi siamo stati bravi negli ultimi 10. - sintentizza Monaco - Avevo chiesto quella personalità fin dall’inizio, perché sapevo che il loro campo, non grandissimo, poteva metterci in difficoltà nel secondo tempo se avessero iniziato a verticalizzare e a pressare alto, ed è quello che è successo. L’importante era portarla a casa».
Primo successo invece per l'Universal Solaro di Brucoli, altro volto del gruppo A e anche questo in rimonta. Presto sotto per il gran gol di un Moro in formato MVP, nella ripresa in 25 minuti cambia tutto: Caldera tocca un cross di Passoni diretto in porta, Ramaccini sfugge alla difesa sul lancio di Petarle e Frassinelli approfitta di una sbavatura del portiere di casa sul pallone messo in mezzo dal supersub Verderame. «Siamo partiti forte, poi loro hanno segnato e siamo spariti dal campo. Negli spogliatoi ho detto ai ragazzi che qualcosa non mi quadrava. Siamo passati al 3-5-2 e nella ripresa abbiamo dominato. - analizza Vincenzo Brucoli, guida dell'Universal - Buona reazione: ci è mancata solo l’ultima cattiveria sotto porta per chiuderla definitivamente. Camminiamo un po’ sulle uova: ci sentiamo troppo belli e poco concreti, anche se il campo era difficile. Buon risultato: va bene così». Fondamentale anche un intervento di Capuano sul 3-1 per evitare che si riaprissero i giochi, mentre da valutare restano le condizioni di Apolito, uscito per un problema al quadricipite. Sponda Real Milano, invece, un po' di rammarico per Matteo Grigi dinanzi alla seconda sconfitta dei suoi: «Ci siamo sostanzialmente divisi i tempi. Dopo un avvio un po’ faticoso, siamo passati subito in vantaggio e abbiamo giocato un buon primo tempo: con più precisione sui cross avremmo potuto segnare ancora. Nella ripresa, invece, loro sono rientrati meglio: hanno cambiato sistema, hanno messo più determinazione ed è emersa la loro superiorità. Per la settimana che avevamo fatto meritavamo di vivere un esito diverso. Dobbiamo crescere piano piano: ci vuole tempo per essere pronti».
Il 3-1 permette all'Universal di agganciare in classifica i bi-campioni in carica della Vis Nova, bloccati da una grande Triestina. Concesso il possesso palla agli avversari, i neopromossi padroni di casa mettono in campo tutta la loro determinazione, pressando sin dalla coppia d'attacco. Là davanti, poi, i gol arrivano, per due volte in risposta alla Lucertola. Prima Maggioni va a segno in pallonetto sul filtrante di Re, poi Capogna guadagna un calcio di rigore che Piovanelli realizza a meno di un quarto d'ora dalla fine. Il 2-2 finale vuol dire primo punto in campionato per la Triestina, e un passo falso inaspettato per Massimo De Luca, mentre Gianluca Calabretta celebra i suoi ragazzi: «Abbiamo dimostrato tanto carattere. Già dalla settimana scorsa era emersa la differenza: affrontavamo una squadra molto organizzata, e anche oggi si è visto. Loro sono più avanti di noi, più pronti sul piano del ritmo, però noi siamo stati aggressivi e concentrati. Loro sono passati avanti con una bella combinazione sulla destra, ma siamo riusciti a riprenderla. Siamo rientrati in campo con la stessa determinazione. Sono molto contento del punto. Contro una delle due squadre che si contenderanno il campionato, stiamo dando un bel segnale: siamo pronti a dare fastidio».
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Si riprende in grande stile il Castello Cantù, che dopo la sconfitta all'esordio cala il poker in casa dei vice-campioni del CG Bresso. Sotto per la rete su punizione del «Ninja» Gualtieri, i comaschi riprendono la sfida al 42' con il tiro d'interno al volo di Clemente su cross di Spolidoro, poi, nella ripresa, le mosse di Terzo ripagano. Dopo il rigore preso da Laponi e trasformato da Sottocasa, Bogani sul primo palo e Pala su assist proprio di Sottocasa fanno 4-1. Un risultato che arriva sì nel secondo tempo, ma che secondo Stefano Terzo ha le sue radici nel primo: «Abbiamo dominato dall’inizio. Nel primo tempo ci siamo mangiati tre occasioni, poi siamo andati sotto su punizione: palla velenosa in area che non tocca nessuno e finisce dentro. Nella ripresa siamo ripartiti bene e abbiamo segnato ancora. Ho cambiato i due esterni e sono andati entrambi a segno, poi abbiamo gestito bene il possesso senza fretta». Marco Peronincini, guida dei neroverdi, riconosce invece che: «Probabilmente sul piano fisico loro ne avevano di più. Come spesso accade, abbiamo finito per regalare qualche gol: così diventa dura, perché si rischia di entrare in un circolo vizioso. Sull’1-1 abbiamo fatto due regalini che hanno pesato perché la partita era in equilibrio. Peccato, perché fino a quel momento era una gara da pareggio. Prendiamo sempre gol evitabili che però incidono: dobbiamo essere più bravi a indirizzare gli episodi a nostro favore».
Chi invece non lascia scampo all'avversario sin dal principio è il Cinisello, che nel giro di mezzora regola una Casati Arcore in evidente difficoltà d'approccio alla categoria (compresa la Coppa, sono 25 gol subiti in 5 gare) e poi si diverte nella ripresa. Commodaro stappa il match su assist di Aversa, Savino raddoppia direttamente da punizione, poi Aversa mette i pani del finalizzatore su suggerimento di Di Cosmo e fa 3-0 al 25'. Nel secondo tempo il «Preside» Commodaro piazza la seconda doppietta di fila su rigore, preso da Lazzaro, mentre Zanardini inventa alla Yildiz su passaggio di Fiore, lasciando più che soddisfatto Luca Bertin, a caccia però della perfezione: «Gara ottima, sempre in controllo: l’abbiamo messa subito sui binari giusti. Qualche errore di superficialità c’è stato e, onestamente, nel primo tempo potevano anche segnare loro, anche se noi abbiamo colpito un palo. Siamo un’ottima squadra, ma dobbiamo capire che in alcune fasi dobbiamo gestire, invece vogliamo sempre andare a fare male e rischiamo di prendere ripartenze».
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Intanto per il Cinisello sono due vittorie su due, come la Baranza e come l'Ardor Lazzate, che si aggiudica il derby con la Speranza Agrate. Una sfida messa in salita da Sanvito, che prima sorprende la linea sulla palla di Mantegazza per l'1-0 e poi sfiora il raddoppio con un mancino a giro fuori di poco. Gli ospiti però rispondono con il primo timbro del 2008 Mazzola su una rimessa laterale respinta al limite, dando il via al ribaltone chiuso in verticale da Boakye, al secondo gol da subentrato consecutivo. Nel finale il 2-2 ancora di Sanvito viene annullato per fuorigioco, lasciando però poco da recriminare a Mattia Bosco, che ammette: «Dal riscaldamento avevo già percepito che qualcosa non girava. Nonostante tutto siamo passati avanti subito e potevamo anche fare il 2-0, che ci avrebbe dato una spinta in più; però non eravamo davvero sul pezzo. In settimana non siamo arrivati al meglio: qualcuno ha stretto i denti e un paio di ingenuità le abbiamo pagate. Anche sull’1-0 sentivo che oggi c’era qualcosa che non andava, sensazione confermata da come era iniziata la gara. All’intervallo ho provato a invertire la rotta, ma quando è giornata no… è giornata no. Ci sta che abbiano vinto loro. Niente drammi: in settimana avevamo viaggiato forte».
Qualche protesta arriva invece dalla Lentatese, che non va oltre l'1-1 nella tana del Villa. Scornavacca mette il piede su una spizzata di testa verso fine primo tempo, mentre Brambilla dipinde un calcio di punizione dalla lunga distanza per risollevare i rossoblù con il suo sesto gol in 4 gare, ma solo dopo un'azione da rete annullata a Porro proprio su assist del numero 7. «Mi sono stufato. - confessa Vittorio Londei - Settimana scorsa due rigori contro, oggi gestione dei piazzati discutibile, mai un’ammonizione e questo episodio: abbiamo trovato un arbitro impreparato». I mea culpa, però, non mancano: «Primo tempo sotto tono da parte nostra: loro sono stati molto più aggressivi. Abbiamo comunque avuto 3-4 occasioni, ma il loro portiere è stato bravissimo. Ci abbiamo provato con Scordo, parato con la mano di richiamo, con Ortelli da fuori e con Marceca che ha deciso di calciare dalla trequarti. Nella ripresa passando al 4-4-2 e inserendo la seconda punta siamo diventati più pericolosi, loro invece sono calati molto, probabilmente per la stanchezza. Nel finale ci abbiamo provato, ma la gara era molto spezzettata».
Lato Villa, per Davide Marongiu arriva il secondo pareggio di fila: «È stata dura: partita molto equilibrata contro una bella squadra. Siamo passati avanti con un gran gol di Scornavacca, nel finale di tempo loro meglio per una decina minuti. Eravamo tirati in alcuni ruoli: 4/5 della linea difensiva sono 2008. Abbiamo giocato bene all’inizio, poi abbiamo sofferto dopo aver subito il pareggio. Per me l’1-1 è risultato giusto, anche se nel finale loro ne avevano un filo di più». Da valutare le condizioni di Venturini, mentre per Fioritti si prospetta uno stop di un paio di mesi.