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A 17 la chiamata in Copa Libertadores con l'amore di sempre: ora il sogno continua in Italia

Dalle esperienze con la «U» di Lima, fino alla voglia di vincere con la Real Trezzano: ecco Cesar Huamantica

Il sogno realizzato in Perù, l'arrivo in Italia ed il cambio vita per l'università: la storia di Cesar Huamantica continua

PRIMA CATEGORIA REAL TREZZANO • Cesar Huamantica

La vita di molti calciatori è caratterizzata sempre dalla solita frase: «Sognavo di essere qui fin da bambino», ma la realtà è che sono in pochi, pochissimi a dire questa frase con sincerità. Uno di questi è Cesar Huamantica, classe '96 e tifoso del Club Universitario de Deportes. La storia di questo calciatore non è tutta in discesa come si potrebbe pensare: ha dovuto prendere decisioni difficili ma al tempo stesso mature, per poter pensare al proprio futuro in modo chiaro e senza aggrapparsi ad un futuro che, vista l'età, sarebbe stato sempre più difficile da trovare nel mondo del calcio.

SONO FIERO DI ME

Quattro parole, semplici ma decise, pronunciate con una serenità disarmante da chi sa di aver una storia da raccontare. Il cammino di Cesar nel mondo del calcio inizia a 6 anni e, con suo enorme piacere, ha iniziato nella sua squadra del cuore. Ha vissuto tutte le categorie, dai pulcini agli allievi, ma a soli 16 anni la sua vita ha una svolta: arriva la prima chiamata in prima squadra. A causa di ciò, viste le regole in Perù, ha dovuto lasciare la scuola che frequentava e, di conseguenza, la sua quotidianità. La scelta non è stata facile, a 16 anni forse il salto è troppo grosso, ma con l'appoggio dei familiari diventa tutto più semplice ed è grazie a loro se ha deciso di diventare adulto in fretta portandolo, a soli 17 anni ad esordire in Liga 1, la Serie A peruviana: «Io sono fiero di me. Nella squadra di quando ero adolescente, solo io sono riuscito ad esordire in prima squadra. Ho realizzato il mio sogno, dato che tifo questa squadra da sempre e, ancora oggi, nonostante il fuso orario non mi perdo una partita. Non nego che sia stato difficile, ma è stato un sogno che ho potuto realizzare». 

A 17 anni ha avuto anche la prima convocazione in Coppa Libertadores, vivendo in prima persona cosa significa una trasferta in un altro paese, sentire i cori dei propri tifosi non stando in curva con loro ma sapendo che sono per te, l'emozione era forte, a tal punto che andava bene non esordire, aveva già raggiunto il proprio sogno stando lì, sentendo anche altri paesi parlare di quella competizione di cui lui, finalmente, fa parte e non la vede solo in televisione o allo stadio, sapendo che pochi anni dopo avrebbe esordito lui stesso e non avrebbe solo fatto parte della rosa.

Nel 2022 il cambio: con la famiglia pronta a trasferirsi in Italia e lui pronto a seguirli, si trova davanti ad un bivio. Non conoscendo le categoria italiane, né le leggi riguardanti la concomitanza di studio e lavoro, dà priorità allo studio, raggiungendo il pensiero maturo di chi sa che ha realizzato il proprio sogno ma c'è anche un futuro a cui pensare che, purtroppo, non è fatto solo di sogni. In Italia però ha trovato un connubio perfetto tra studio e lavoro: appena arrivato gli era stata proposta la Serie D, ma l'impegno sarebbe stato troppo grande e non sarebbe riuscito ad andare in università, così si è affacciato su categorie inferiori, ma sempre importanti perché alla fine, per lui, basta correre su un rettangolo verde. Arrivano così i due anni a Casorate in prima categoria, per poi passare, nella stagione 2024/2025 al Siziano, sempre in prima categoria.

Nella stagione 2025/2026 ecco l'approdo alla Real Trezzano: «Mi hanno convinto per il progetto e le ambizioni che hanno, anche se ovviamente i compagni sono una parte fondamentale per la mia scelta. Ho parlato a lungo con il Direttore Sportivo, Tino Di Stasio, che fin da subito mi ha convinto a prendere questa scelta, mostrandomi tutto ciò che di bello questa realtà possa offrire. Mi ha mostrato quanto lui tiene al gruppo, pensiero fondamentale per me perché senza gruppo non si può andare avanti, pur avendo elevate doti tecniche. Mi ha fatto sentire importante e grazie a lui e ad alcuni compagni, che già avevo a Casorate, che ho capito di star facendo la scelta giusta». Un sogno da realizzare ora per lui? Principalmente la laurea, per potersi costruire un futuro. Ma la voglia di vincere trofei non passerà e non vede l'ora di vincere un trofeo qui, possibilmente con i gialloneri.

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