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Under 19 Élite

Incredibile! Restano in 10, parano un rigore e vincono la prima partita a 8 minuti dalla fine

La Lentatese si riattiva, Universal e Fucina formato poker, il Castello fa un altro sgambetto ai campioni

Caldirola Lentatese

UNDER 19 ÉLITE LENTATESE • Luca Caldirola, eroico con un rigore parato in 10 contro 11

Rinvio di 45 minuti causa allagamento della città, mezz'ora con l'uomo in meno, un rigore parato in 10 contro 11 e il gol decisivo di un subentrato a 8 minuti dalla fine: basterebbe questo per parlare di un weekend intenso, ma no, non finisce qui. Il Girone B di Under 19 Élite regala anche un doppio poker guidato da due giocatori stellari (uno da doppietta e assist, l'altro a segno con una tripletta), il secondo sgambetto consecutivo ai danni dei bi-campioni in carica fatto da una squadra salvatasi l'anno scorso ai playout e il primo potenziale big match della stagione.

ECCO LA LENTATESE, PASSI AVANTI FUCINA 

Rinvii, rossi, rigori e gol nel finale: sì, la prima vittoria della Lentatese arriva dopo una giornata lunga. «Ma finalmente positiva, è un risultato che volevamo da tutta la settimana», commenta Vittorio Londei, che passa in vantaggio con il colpo di testa di Zorza su corner di Brambilla, viene ripreso da quello di Cirillo su cross di Lanzoni, resta in 10 per il fallo da dietro di Candeloro e si aggrappa ai guantoni di Caldirola sul penalty di Moro, prima di esultare per la rete di Marceca, bravo ad approfittare di un'incomprensione difensore-portiere del Real Milano. «Ci serviva questa prima vittoria. È arrivata nel momento giusto; sapevamo di esserci allenati bene. Volevamo giocare per vincere: significa tanto per noi. -  racconta Londei, che prosegue - L’inizio è stato difficile per il campo pesante, però l’arbitro mi è piaciuto perché ha fatto giocare. All’inizio loro avevano qualcosa in più, erano più pericolosi, poi siamo venuti fuori alla distanza e abbiamo creato belle occasioni: Brambilla alto da dentro l’area (10’), colpo di testa di La Rosa (15’) e infine il gol di Zorza su angolo di Brambilla, incornata sul secondo palo (21’). Partita molto maschia: siamo riusciti a tenere l’1-0 fino alla fine del primo tempo. Nel secondo loro hanno provato a essere più offensivi e l'1-1 ci ha tagliato le gambe. Il rigore parato, invece, ci ha dato coraggio: abbiamo fatto un paio di cambi, ci siamo messi 4-4-1 e alla fine, su una palla in profondità, Marceca l'ha messa dentro. Prova molto importante dal punto di vista fisico, prova di carattere; partita corretta. Questa settimana devo dire che l’arbitro ha gestito bene: è stato davvero bravo, anche sul rigore e sull’espulsione. La portiamo a casa in maniera sporca, ma siamo contenti».

Sponda Real Milano, Matteo Grigi commenta: «Partita non brillante: nel primo tempo siamo partiti colpendo una traversa dopo 10’, ma abbiamo sofferto tantissimo sulle transizioni e sui piazzati, infatti su un angolo abbiamo preso l’1-0. Dall’altra parte abbiamo avuto 3/4 occasioni che non abbiamo sfruttato. Nella ripresa non abbiamo giocato molto meglio, però abbiamo trovato l’1-1 e loro sono rimasti in dieci. Subito dopo ci hanno dato un rigore che abbiamo sbagliato. Abbiamo provato ad andare avanti, ma poi c’è stato un errore e abbiamo preso gol a porta vuota. Rispetto ad altre partite si è vista una differenza agonistica enorme: purtroppo ci manca ancora un po' di cattiveria, di attitudine. Peccato perché qualità ce n’è, ma bisogna metterci il resto. Bisognerà lavorare sulla testa, capire i comportamenti da tenere in campo. Siamo ancora molto ingenui, quindi ci vuole tempo».

Tre punti che ritrova invece la Fucina, trascinata da Schifano nel poker sulla Speranza Agrate: prima l'assist per il tap in di De Luca, poi la doppietta a campo aperto, anticipata dal terzo gol in tre partite di Rainoldi. Dario Melgrati, però, analizza subito il finale: «Abbiamo regalato due gol, e non va bene perché mi piace concedere poco. Questa cosa non è ancora registrata, dovremo lavorarci tanto. Di contro, però, creiamo, il risultato fa sempre morale e abbiamo fatto 7 punti su 9. È un gruppo nuovo, ma si vedono i primi passi in avanti». Da valutare invece per Rainoldi e Zufolo, usciti entrambi per un problema alla caviglia.

FRASSINELLI UNIVERSALE, CASTELLO MALEDETTO PER LA LUCERTOLA

Passi in avanti sono poi quelli che muovono di nuovo Baranzatese, l'unica a punteggio pieno grazie ai primi due timbri in campionato di Giuliani e al bollino di Ceola all'esordio, e Universal Solaro, condotta dalla tripletta di un letale Frassinelli e dal penalty di Sorte, preso da Cuomo, nel 4-2 in rimonta sul Leone XIII. Un successo, registrato sul campo neutro di Limbiate visti i lavori in corso in casa Solaro, su cui Vincenzo Brucoli si esprime così: «È stata una gara un po’ strana: l’1-0 loro nasce su punizione, con un nostro errore sulla seconda palla; l’1-1 arriva su un errore del loro portiere in uscita. Nel primo tempo comunque attaccavamo noi e loro ripartivano, ma facevamo fatica a risalire palla al piede. Nel secondo tempo partita nervosa, sempre poco pulita da entrambe, finché il loro numero 11 fa un gran gol: 2-1 per loro. Lì, però, abbiamo avuto una reazione fortissima, pur in una gara brutta. Portiamo a casa il risultato: sono quelle partite in cui i tre punti valgono di più perché ti rimettono in carreggiata. Vincere così è ancora più bello, anche se abbiamo fatto fatica».

Inevitabile dunque un po' di rammarico per Antonio Cimino, a cui non basta il tap in di Andreis su spizzata di Bertini e il bellissimo piazzato sul secondo palo di Vianello all'ingresso in area: «Il risultato, secondo me, è un po’ bugiardo, però la squadra ha giocato: abbiamo fatto il nostro. Due episodi, quando eravamo in vantaggio, hanno cambiato il finale. La squadra ha retto contro un avversario sicuramente più attrezzato, però anche oggi abbiamo tenuto. Guardiamo a ciò che abbiamo fatto bene: abbiamo tenuto il campo, giocato un buon secondo tempo, trovato i gol e senza mai andare davvero in affanno se non su quegli episodi. Sapevo che avremmo dovuto faticare e continueremo a farlo, però siamo vicini a vincere: ci manca poco, ne sono sicuro, perché i ragazzi si stanno impegnando».

Secondo successo consecutivo è anche quello del Castello Cantù, che nell'arco di cinque giorni si candida prepotentemente per il ruolo di villain della Vis Nova. Eliminati i bi-campioni in carica del Girone B dalla Coppa Lombardia con un pareggio a Giussano, i gialloblù fanno ancora meglio nella propria fortezza: sotto 1-0 nel primo tempo per la straordinaria girata di Boccardo, nel secondo recuperano con il tiro da fuori area di Sottocasa, ribaltano tutto cinque minuti più tardi con Pala ed esultano per il tiro-cross da zona bandierina di Sgarro, che completa il tris. «Nel primo tempo li abbiamo aspettati per una ventina di minuti, abbiamo subito un gran gol al primo tiro, poi però siamo stati poco cinici e troppo leziosi. Nella ripresa siamo rientrati più cattivi e determinati: dopo il pareggio abbiamo preso coraggio e siamo riusciti a ribaltarla. - racconta Stefano Terzo, autore della salvezza ai playout della scorsa stagione e fin qui condottiero di una delle note più piacevoli del campionato - Spero che questa vittoria non cambi nulla: la considero solo l’inizio di un buon percorso. Siamo partiti bene, avevamo già un’idea dall’anno scorso»

Lato Vis Nova, Massimo De Luca analizza così il match: «Abbiamo avuto un blackout in quei 5 minuti, concedendo tre gol per troppa superficialità, come se fossimo usciti dalla partita. Ci siamo spenti pensando probabilmente che fosse finita, perché stavamo gestendo e fino a quel momento il nostro portiere non aveva fatto neanche una parata. Neppure noi, comunque, avevamo creato grandi occasioni: è stata una gara equilibrata e giocata soprattutto a centrocampo. La partita la teniamo noi e proviamo a fare calcio, ma dobbiamo alzare il ritmo. Lavoreremo su questo per migliorare ed essere più continui, anche se non bisogna dimenticare che siamo una squadra nuova, metà classe 2008 e metà 2007, quindi ci vorrà tempo per amalgamarsi».

PARI LAZZATE-CINY, LO SCHUSTER CAMBIA ANTICIPO

Da big match che si rispetti, invece, Ardor Lazzate-Cinisello finisce 0-0 per la parata di Pirani su un tiro dalla distanza e per il tap in sfiorato da Filippini. Un pari che certifica le qualità di casa, così identificate da Stefano Ferrari: «Bella partita. Nel primo tempo loro hanno avuto qualche occasione in ripartenza, ma il pareggio era sostanzialmente giusto. Nella ripresa abbiamo giocato nella loro metà campo: abbiamo creato 3/4 occasioni nitide ma non le abbiamo finalizzate. Siamo arrivati spesso in area senza riuscire a buttarla dentro. Noi molto bene in costruzione e possesso, loro sono una bella squadra sulle ripartenze. Siamo soddisfatti perché abbiamo giocato con personalità: era una prova anche per noi. Sono contento perché siamo in crescita: faccio i complimenti ai ragazzi. Ci è mancato solo il gol: abbiamo spinto tanto, peccato non averla sbloccata»

Ma anche quelle ospiti, come dice Luca Bertin: «Partita di intensità incredibile. Abbiamo faticato all’inizio, poi ci siamo ripresi. Nel secondo tempo ci hanno messi lì e hanno avuto più controllo. Ci siamo abbassati un po’ troppo perché in mezzo al campo loro erano più rapidi nell’esecuzione, però è un buon pareggio. Abbiamo fatto bene e ci possiamo stare, ma dobbiamo alzare l’intensità. I ragazzi erano arrabbiati per il pareggio: hanno capito che la categoria è questa, anche se a volte si dimenticano pure loro che siamo neopromossi». Come la Triestina, che non trova tuttavia il secondo punto del suo campionato. In casa dello Schuster, infatti, Conteh su rigore al 9' segna per la terza gara consecutiva, poi Farina e Tarsia riallungano nella ripresa dinanzi al momentaneo 1-1 di Calabretta. Un tris che vale il ritorno alla vittoria per i neroverdi e che il loro allenatore, Daniele Asmonti, commenta così: «La gara secondo me è stata a senso unico. Purtroppo un errore individuale ci è costato l'uno-uno, ma va bene prenderci dei rischi. Loro hanno avuto un paio di occasioni perché giocando uomo a uomo dietro abbiamo rischiato, e quindi ogni tanto ci hanno imbucato, ma non è andata a buon fine la loro azione. Devo dire che abbiamo fatto un grandissimo primo tempo, un secondo ad alto livello e i cambi ci hanno permesso di mantenere il livello alto».

Gol a parte, infatti, è il subentrato Tarsia a prendersi la palma di migliore in campo nella sfida così commentata invece da Gianluca Calabretta, allenatore della Triestina: «Si è vista una superiorità principalmente nella parte mediana del campo, loro molto più reattivi e precisi rispetto noi. Hanno meritato la vittoria, noi il gol l'abbiamo inventato con una giocata del singolo. Spiace per il loro vantaggio su rigore perché è stato un fallo evitabile, con l'avversario di spalle. Lo Schuster comunque è una bella squadra, che ti aggredisce togliendo tempo e spazio alle giocate e che ci ha messo in difficoltà, anche se siamo stati bravi paradossalmente a concedere poco al loro reparto d'attacco. Ci rimbocchiamo le mani e lavoriamo per rimanere aggrappati coi denti alla categoria, che si sta dimostrando davvero impegnativa, ma questo ci gasa».

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