Terza Categoria
15 Ottobre 2025
Emanuele Lombardo domenica ha celebrato i 350 gol in carriera
«Giuro che dopo questa smetto». Questa volta sembra non scherzare, d'altronde, le premesse per un finale romantico ci sono tutte. Emanuele Lombardo, bomber per antonomasia del panorama dilettantistico piemontese, ha infranto l'ennesimo record. Nell'ultima gara di campionato con il suo Settimo Academy, il puntero con la 9 sulla schiena ha infranto il muro dei 350 gol in carriera, non una cosa da tutti. Dalle giovanili della Juventus agli anni d'oro al Barcanova, «Lele» decide di tornare nella sua Settimo con nel mirino solo quel numero a 3 cifre. Ora al termine della stagione, ha deciso che è il momento giusto per lasciare il rettangolo verde. Non un addio, dopo aver giocato in tutte le categorie dilettantistiche, ora il suo sogno è quello di allenare e dimostrare di essere un fenomeno anche in panchina, con la stessa fame di un tempo.
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Per ripercorrere la lunga carriera di Lombardo, prima di arrivare al recente record, bisogna tornare ai suoi inizi al Barcanova. Un legame indissolubile quello con i blaugrana, rafforzato dal suo ritorno nel 2018. Un amore accantonato dalla chiamata della Juventus che l'ha portato a giocare fino alla Primavera. «Ripensandoci a 44 anni mi mangio le mani di non essere rimasto, ma un ragazzino vuole giocare, perciò andai via». 170 centimetri di garra, ambidestro fatato e una freddezza di testa impressionante. Gianpiero Gasperini aveva già visto in lui grandi qualità, Vincenzo Chiarenza l'ha reso la macchina da gol che è oggi. Dopo aver girato il Piemonte, aver fatto le fortune in Prima Categoria, dalla Pro Vercelli al ritorno a casa alla Settimese fino al Pianezza, il comeback al suo Barcanova era scontato come un suo gol la domenica. Proprio lì raggiungerà il suo ultimo traguardo prima di questo: i 300 gol in carriera. Ovviamente, come ogni altra cosa, l'ha fatto da leggenda. In quella gara contro il Caselette metterà a segno un poker, l'ultimo su punizione è quello della cifra tonda: «Segnare il trecentesimo gol, a 39 anni dopo aver fatto 4 gol in quella partita è stata una goduria pazzesca», e come dargli torto.
Un carriera piena di sofferenze la sua, come da lui stesso dichiarato: «Facile segnare 40 gol in una stagione, vincere il campionato a 10 giornate dalla fine e poi sparire, sono stato sempre costante senza mai fare il rigorista». Una vita spesa sul campo da calcio, una carriera a segnare gol e a sputare il sangue per squadre quasi mai in lotta per il titolo. Tifoso del Napoli ha sempre avuto nel cuore e come punto di riferimento, il Pipita Gonzalo Higuain: «Ovviamente è lui che ha preso spunto da me - dichiara scherzosamente. Mi sento molto vicino al suo modo di giocare e ho sempre cercato di riportare i suoi movimenti sul campo».
Dopo aver segnato ovunque abbia messo piede, con una media di 14 gol a stagione, Lombardo in estate ha deciso poi di percorrere la via più romantica. Il suo ritorno a Settimo non era in programma: «Avrei voluto smettere prima, ma non potevo dire di no». Perciò alla chiamata del Settimo Academy non ha rifiutato, non solo per chiudere un traguardo personale importante, ma anche per chiudere un cerchio con mamma e papà. Quest'ultimo infatti è stato il suo più grande fan, fino all'ultimo istante: «Non mi diceva mai bravo, mi spronava e mi sosteneva tutte le domeniche per migliorarmi». Allora la risposta data al Settimo era scontata, ritornare su quel campo, di fronte casa sua era d'obbligo: «Prima dell'inizio della gara lo cerco sempre in tribuna come se fosse lì». Tutti i traguardi raggiunti dal bomber, compreso l'ultimo dei 350 gol, portano dietro persone che hanno segnato la sua lunga carriera, dal papà ai compagni di squadra con cui ha giocato, in particolare Riccardo Aniello. «Per me è un fratello, è il socio d'attacco con cui ho fatto le più grandi fortune, senza di lui mi rifiuto di giocare a due punte».
Anche sul futuro non scherza Lombardo, ora il suo sogno è quello di allenare e come sempre vuole fare le cose in grande: «Un giorno allenerò in Serie A, un po' di egocentrismo ogni tanto non guasta, se non ci credo io per primo chi lo deve fare». Dopo tutto non ha tutti i torti, la testa è quella di un 20enne e i sogni sono quelli di un ragazzino. Nonostante i suoi 44 anni suonati, il bomber ha ancora tanti obiettivi da realizzare, ancora record da infrangere. Una volta appesi i famosi scarpini al chiodo, bomber Lombardo certamente mancherà al calcio Piemontese. Le sue punizioni o le sue capocciate nel cuore dell'area non infiammeranno più il rettangolo verde, ma potrà insegnare quella fame, quella voglia e quello spirito di gruppo che l'hanno segnato lungo la sua carriera ancora prima delle giocate in campo. Ora ha da chiudere prima la sua ultima stagione in Terza Categoria, per cercare di portare il Settimo Academy il più in alto possibile, come ha sempre fatto. Aspera ad astra «Lele», regalaci un'ultima stagione da baluardo del romanticismo del gol.