Under 19 Élite
16 Ottobre 2025
UNDER 19 ÉLITE CASTELLO CANTÙ • Martino Clerici
Nascosto lì, alla base del fianco di una montagna. Un'opera d'arte bellissima, da dire più volte mentre si sale, nata dai frammenti di storie passate. Pezzi che Nicola Di Cesare ha rimesso insieme nella sua Grosio costruendo un Giardino Roccioso degno di Gaudí, dalle sembianze di un castello dove la magia emerge da conchiglie, sassi, oggetti vari e frammenti di vetro. Gli stessi che Terzo ha unito in pochissimi mesi: dalla salvezza nei playout al primo posto solitario in classifica, costruendo una fortezza dove giallo e blu si fondono in maniera perfetta.
Merito del 3-0 in casa della Casati Arcore, merito della punizione di Speziali, del tap in di Pala e del missile sul primo palo di Clemente, ma anche del rigore calciato sulla traversa da Valsecchi (Casati Arcore), pareggiato da quello parato da Arosio a Sottocasa. «Abbiamo trovato un altro campo piccolo e un avversario molto rognoso: nel primo tempo siamo stati un po’ in difficoltà. - riconosce Stefano Terzo, allenatore del Castello Cantù capolista - Il vantaggio su punizione ci ha dato tranquillità e nella ripresa siamo stati più lucidi. Nel secondo tempo, dopo l'episodio del rigore, siamo andati molto meglio e abbiamo gestito bene». Tre punti che scivolano invece dalle mani della Baranzatese dinanzi a un ottimo Leone XIII, avanti con la punizione di Maffeis deviata e recuperato da Crisafulli, però comunque protagonista della «miglior prestazione finora» secondo il tecnico Antonio Cimino. Lato gialloblù, invece, Lucio Monaco commenta: «Per come si è messa la partita è giusto così. Per la nostra qualità sono due punti persi, ma per l’andamento non hanno rubato nulla. Non è un periodo positivo: nelle ultime due facciamo fatica a esprimere le nostre idee di gioco. Dobbiamo capire il perché e ripartire. Il fatto di essere tutti 2008 ci ha fatto un po’ tremare le gambe: ora ci affrontano con un atteggiamento diverso. Siamo bravi a gestire il pallone, ma quando troviamo squadre con grande determinazione e aggressività andiamo in difficoltà. Detto questo, 10 punti in 5 partite: non ci possiamo lamentare».
Un pari che permette la fuga in vetta dei comaschi, inseguiti dalla coppia Cinisello-Fucina. I rossoblù di Bertin strappano l'imbattibilità all'Universal Solaro con un 6-1 incredibile: Di Cosmo segna di testa su corner di Commodaro, Atzeni la mette nel sette in ripartenza, Fiore fa tris su assist di Ciarrapica, Filippini risolve a filo un angolo respinto, Atzeni fa doppietta su doppio passo di Savino e proprio il subentrato completa il mosaico su punizione da 25 metri. «Prestazione importante, non tanto per i gol. - commenta Luca Bertin - Loro sono una squadra di qualità; siamo stati bravi a contenerli nei primi minuti, quando provavano a giocare. Maturità e ordine: la miglior prova finora sotto questi aspetti. Abbiamo tenuto botta anche a inizio ripresa, quando loro non avevano più nulla da perdere e si sono spinti in avanti». Un risultato che lascia invece sorpreso Vincenzo Brucoli: «Male, male: non ne è andata giusta una. Mai successa una cosa del genere. Il Cinisello ha giocatori davvero bravi, vittoria sacrosanta, però i primi quattro gol sono tutta colpa nostra. Nella ripresa abbiamo provato a uscire con un po’ d’orgoglio: abbiamo creato, loro fanno due gol in contropiede. Siamo andati davvero male. Mi spiace per tutti e per la figura che abbiamo fatto, ma non va bene così. Spero serva per far atterrare un po’ tutti: questo atteggiamento non va. E sei gol sono pochi: loro ne hanno anche sbagliati. Pazienza: giriamo pagina e proviamo a recuperare questa mazzata».
Dario Melgrati, invece, celebra il carattere di una Fucina capace di ribaltare da 2-0 a 4-2 il CG Bresso con la doppietta (e rigore procurato) di Fattorusso, il rigore e assist di De Luca e l'invenzione di Audino: «Le perdite di Neli e Curreli (espulsi col Cinisello) ci hanno un po’ scombussolato, ma la squadra ha reagito: la rimonta è stata di carattere, e dopo il 2-2 l’inerzia è passata dalla nostra parte. Nel primo tempo abbiamo sofferto la loro fisicità: giocatori esperti che ci hanno aggredito, e noi abbiamo sbagliato tanto in uscita. Già a fine primo tempo ci siamo sistemati e siamo passati al 4-2-4». Soluzione vincente per avere la meglio sui ragazzi di Marco Peroncini, avanti con Ferrando e Signorelli e rimasti in 10 per il rosso proprio del loro bomber a fine match. Nel postgara, invece, l'espulsione anche per Pizzi, con il tecnico dei neroverdi che segnala però un episodio: «Non è accettabile che un arbitro, dopo avere espulso due nostri giocatori senza motivi validi, si permetta di dire sfottò verso chi perde. Certi commenti verso la squadra non devono esistere. Gli arbitri vanno tutelati, l’anno scorso a Varedo ho detto al mio giocatore: “Se hai segnato di mano, dillo”. Quando c’è da dare una mano la si dà, soprattutto coi giovani. L’unica cosa che si chiede è di non essere umiliati». Sulla partita invece: «Primo tempo alla pari: abbiamo tenuto ritmi alti, messo qualità, creato le nostre occasioni e, al netto di qualche sbavatura, la prova è stata di livello. Nella ripresa gli episodi e alcuni nostri errori hanno pesato».
11 gol fatti nelle ultime tre giornate, tutte vinte: la Lentatese arriva al big match di Cinisello toccando fin qui il suo apice, ovvero il 4-1 servito alla Speranza Agrate. Santambrogio sblocca la sfida di testa su assist di Brambilla, lui che anticipa Marascio mezz'ora dopo, si prende e trasforma il rigore dell'ottavo gol stagionale, poi Ortelli si conferma in grande forma trovando in profondità Zorza, infine, Brambilla mette i panni dell'assistman per De Maddalena. «Devo dire la verità: non è stata così semplice come mi aspettavo. Loro sono una bella squadra, giocano alti, ti vengono a prendere forte. Siamo stati bravi a reggere perché davanti abbiamo diverse alternative. Abbiamo subito il colpo dell’1-1: loro sono venuti fuori bene, poi un episodio ha cambiato la partita», analizza Vittorio Londei, guida dei rossoblù. In casa Agrate, invece, Mattia Bosco dice: «Il rammarico c’è, anche se abbiamo creato meno del solito. Sul primo gol potevamo fare qualcosa in più a livello di aggressività, ma ci può stare. Dopo dieci minuti reagiamo con un bellissimo gol; primo tempo poi abbastanza equilibrato, poche occasioni per entrambe. A cinque dalla fine subiamo un rigore che ci può stare, ma è un’ingenuità perché la palla stava andando verso l’esterno. Nella ripresa prendiamo il 3-1 al 77’: fino a quel momento non avevamo corso grossi pericoli, anzi avevamo predominio territoriale. A quel punto ci sbilanciamo, colpiamo una traversa sul 3-1 e poi, dall’altra parte, senza neanche pressione, invece di spazzare qualcuno si addormenta e arriva il 4-1. Ci serve più aggressività a centrocampo: chi dovrebbe fare la differenza, al momento, la sta facendo in negativo. Vedo più i 2008 trascinare, mentre i più grandi stanno mancando. Manca un po’ di fuoco: i risultati non aiutano e complicano le cose, perché in allenamento l’intensità è alta, ma in partita non riusciamo a trasferire dettaglio e cattiveria. Serve più furore agonistico».
Un rigore, due squadre, due destini che si devono ancora incrociare, ma che iniziano a conoscersi. Immancabili, poi, due date: 18 marzo 2025, 11 ottobre 2025. La prima quella in cui Gianluca Fanaru fa il suo esordio da sotto età (classe 2008) in maglia Villa, subentrando al posto dell'infortunato William Maltese nella sfida casalinga con i campioni in carica della Vis Nova, fissa sullo 0-0. Un risultato che resiste fino al triplice fischio dell'arbitro, merito proprio di Fanaru, che al 22' del secondo tempo para un rigore a Crifò. Un giorno indimenticabile, il primo tassello di una storia che prosegue 207 giorni più tardi. Sì, perché il portiere in estate cambia squadra e passa proprio alla Vis Nova, diventandone fin qui il riferimento tra i pali con 3 presenze da titolare su 5 partite di campionato, l'ultima decisa proprio facendo la differenza sul dischetto. A dieci minuti dalla fine del big match con l'Ardor Lazzate, infatti, i padroni di casa conquistano il rigore del possibile 2-2, ma Fanaru ipnotizza Rigo e garantisce alla Lucertola il secondo successo consecutivo, con tanto di sorpasso sui gialloblù e aggancio del quarto posto. «È una vittoria importante più che bella. - commenta Massimo De Luca - Non abbiamo fatto il calcio che ci piace, decidendo di stare e bassi e giocare di ripartenza vista la loro superiorità a centrocampo, però mi è piaciuta la tenacia dei ragazzi: hanno fatto di tutto per tenere il risultato, si sono aiutati e hanno giocato da squadra». L'11 ottobre 2025, però, non chiude soltanto il cerchio del dischetto Fanaru-Vis Nova, ma sancisce anche un giorno importante per il vecchio club del classe 2008. Il Villa, infatti, festeggia la prima vittoria del suo campionato grazie alle prime reti stagionali di Rovelli e Venturini, decisivi con la neopromossa Triestina.