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La città di 2900 abitanti perde un evento senza precedenti: negata la trasferta ai tifosi dell'ex club di Serie A

La Sindaca e il Prefetto bloccano l'esodo di oltre 500 ultras. Il presidente della squadra di casa è amareggiato: «Aspettavamo questa data da mesi»

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ECCELLENZA PIEMONTE • Negata la prima trasferta di Eccellenza ai tifosi dell'Alessandria: la gara contro la Pro Villafranca si giocherà a porte chiuse

Un caso destinato a far discutere per un po' di giorni e che sa di occasione persa per tante figure interessate. L'Alessandria Calcio giocherà la sua prossima del campionato di Eccellenza Piemonte senza il supporto dei propri tifosi, visto che la partita in programma domenica 19 ottobre a Villafranca d'Asti contro la Pro Villafranca si disputerà a porte chiuse. Tante le parole e i discorsi fatti in merito a questa situazione, con la decisione presa dalla Sindaca del Comune astigiano Anna Macchia che ha fatto storcere il naso a molti, ma alla base di ciò ci sono motivazioni burocratiche insindacabili e motivazioni diverse che possono essere invece condivisibili o meno.


LA SITUAZIONE

La gara di domenica 19 tra Pro Villafranca e Alessandria è stata trattata dalla società di casa come un vero e proprio evento. Per un Comune di 2900 anime ricevere i Grigi era sicuramente una situazione più unica che rara, nonché possibilità di incassare anche qualche soldo in più tra botteghino e bar. Eppure, nella giornata di mercoledì 15 ottobre, è arrivata la mazzata più amara dal Comune stesso: il Villa Park non può ospitare i tifosi dell'Alessandria. Da questo passaggio si è scatenato un vero e proprio caos, soprattutto per le motivazioni dietro a questa decisione: gli ultras Grigi hanno subito pensato a una strategia della Pro Villafranca, che per ottenere un "favoreggiamento" in campo ha puntato ad escludere il dodicesimo uomo dell'Alessandria, motivazione che ovviamente non corrispondeva alla realtà. In un certo momento si è anche temuta l'ipotesi di non disputare la partita, ipotesi poi scartata verso la decisione, ormai ufficiale, di disputare l'incontro a porte chiuse. 

Lo stesso presidente della Pro Villafranca Josi Venturini, compresa la situazione, ha inviato una lettera a tutti i tifosi dell'Alessandria per spiegare l'accaduto, poi pubblicate da diverse pagine Facebook vicine al tifo alessandrino.

«Probabilmente si è temuta un'invasione barbarica da parte dei tifosi dell'Alessandria e ci siamo ritrovati vittime di una decisione che ci rattrista parecchio - Spiega il presidente Josi Venturini Per noi questo è un sogno che svanisce in pochi giorni, una decisione che ha portato a una situazione che abbiamo provato a risolvere in tutti i modi. Abbiamo provato a spostarci a Novi e ad Asti, ma il Comitato non ha espresso esito favorevole a spostarsi in un'altra provincia, oltre alla presenza di altri problemi logistici della squadra di casa. L'assurdità è che la tribuna è stata inaugurata dalla Sindaca ad aprile, abbiamo ospitato un sacco di eventi sportivi e non nell'impianto, sono pure atterrati dei paracadutisti e non ci sono mai stati problemi. Evidentemente è mancato un passaggio in Comune e una cattiva interpretazione dell'evento da parte dell'Ente».


IL MOTIVO DIETRO LA DECISIONE

Al di là della possibile ricerca delle motivazioni più o meno condivisibili dietro alla scelta di giocare a porte chiuse (a vedere la partita potranno accedere massimo 100 persone, tra tesserati e dirigenti delle due società e addetti ai lavori accreditati), la Sindaca di Villafranca d'Asti Anna Macchia ha preso una decisione poco simpatica ma giusta a livello burocratico.

Nonostante la recente inaugurazione, il Villa Park non disponeva di alcuni documenti fondamentali per la totale agibilità dello stesso, passaggio che chiaramente doveva essere gestito diversamente dal Comune e che chiaramente è passato in cavalleria. Il primo cittadino ha scaricato la responsabilità all'Ufficio Tecnico comunale, spiegando in una nota come «Non fosse stata informata nel dettaglio» della situazione dell'impianto. La Sindaca ha comunque spiegato che definirà al dettaglio i prossimi passi per mettere del tutto a norma il Villa Park, onde evitare queste spiacevoli situazioni che sanno di grande occasione persa per tutta la piccola città.

Ma cosa manca realmente al Villa Park per essere a norma al 100%? In primis, mancava un documento denominato CPI, acronimo di Certificato di Prevenzione Incendi che, come dice lo stesso nome, deve attestare che tutte le normative in caso di incendio vengano rispettate. Ottenerlo non è un passaggio immediato: serve organizzare un sopralluogo dei Vigili stessi, segnalare cosa andrebbe sistemato nell'impianto, procedere con un secondo sopralluogo e infine rilasciare il documento. Inoltre, sempre quanto emerso e dichiarato dalla Sindaca Macchia, anche durante due sedute indette dal comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, a cui ha partecipato sia Josi Venturini che il Prefetto di Asti Claudio Ventrice, sono emerse altre problematiche legate alle vie d'accesso, giudicate scivolose e sdrucciolevoli. Chiaramente si tratta di minuzie, problemi che hanno il 95% dei campi dilettantistici di tutto il Piemonte ma che, sotto una lente d'ingrandimento zelante, rischia di ingigantire una problematica. 

In sostanza la Pro Villafranca si è ritrovata vittima di burocrazia e documentazioni mancanti, convinta di avere invece un impianto a norma al 100% e nuovo di pacca. La data più attesa del calendario, quella della gara interna contro l'Alessandria, perde di tutto il fascino, con la speranza che Villans possano ospitare a dicembre la sfida di coppa contro i Grigi al Villa Park. 

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