Milano
22 Ottobre 2025
TERZA CATEGORIA • Baggio-Lacchiarella
«Io amo il tifo ma qui si tratta di una cosa diversa: è delinquere». Così Luca Vecchi, Responsabile del settore giovanile del Baggio, su quanto sarebbe accaduto all'esterno del Centro sportivo di via Olivieri domenica 19 ottobre in occasione della partita tra Baggio e Lacchiarella, gara valida per la sesta giornata del campionato di Terza Categoria di Milano, vinta poi dai padroni di casa per 6-0.
«Al fischio d'inizio io e mio padre (Maurizio Vecchi, presidente del Baggio, ndr) eravamo seduti per assistere alla partita - contestualizza Luca Vecchi - quando sentiamo esplodere nel parcheggio due bombe carta. Andando a verificare si presentano davanti alla biglietteria 50-60 individui tutti vestiti di nero, alcuni incappucciati, con casse di birra, tamburi e legni alla mano. La loro intenzione era di entrare senza pagare il biglietto, al che io gli ho detto - con tutta tranquillità - che c’era da pagare per evitare multe da parte delle autorità. Loro però hanno iniziato a fare casino dicendo che comunque sarebbero entrati in due secondi. Io e mio papà capiamo la situazione ma mentre ci spostiamo per evitare di essere travolti, loro sfondano e spingono mio papà - una persona di 80 anni - gettandolo per terra; cadendo accusa anche un malore. In quell'esatto momento io chiamo la polizia mentre il papà di uno dei nostri giocatori contatta l'ambulanza; una volta che questi individui capiscono che sono al telefono con la polizia, che ha contattato poi la Digos, si sono dileguati. Molto probabilmente questi individui avevano amici all'interno della squadra, altrimenti non si spiega».
«Io amo il tifo ma questa è delinquenza, fortunatamente mio papà non ha riportato nulla di grave. Assolutamente come società condanniamo questi atti di violenza, il calcio deve essere una festa, vedere i ragazzi giocare al pallone anche con qualche sfottò. Questa però è delinquenza».
A prendere posizione sull'accaduto per il Lacchiarella è il Direttore sportivo Ermanno Cobianchi: «È una tifoseria che segue il gruppo della prima squadra, ma è indipendente, al derby la seconda giornata avevano preso un'ammenda per ingresso di materiale pirotecnico nell’impianto. Tant’è che non sono di Lacchiarella e noi, come società, abbiamo preso le distanze fin da subito. Il loro modo di presentarsi è un po’ particolare e la loro presenza desta inizialmente preoccupazione, ma quando li vedi sono ragazzi normali, che in squadra hanno qualche amico. Lo scorso weekend, per come la vedo io (ma la gara era già iniziata), questi ragazzi hanno tentato di entrare senza pagare. Il primo soccorso per il papà di Vecchi è arrivato proprio da uno dei ragazzi del gruppo, e anche il nostro direttore generale ha chiamato l’ambulanza; Non so se l’abbiano chiamata anche loro, ma sicuramente lo abbiamo fatto noi.In quella circostanza c’è stato qualcosa di strano. Alcune persone hanno detto che il signore, deambulando, è inciampato perché spaventato. Non so se l’abbiano chiamata anche loro, ma sicuramente lo abbiamo fatto noi.
Si tratta di un gruppo che segue la squadra da un paio di domeniche: presumo abbiano qualche amico che gioca e vengano semplicemente a tifare. Adesso stiamo cercando di capire come arginare il problema. In tutto questo, il nostro unico pensiero è che il papà di Vecchi stia bene, ci interessa solo quello. Mi auguro che questi ragazzi abbiano la coscienza di smettere di seguire la squadra in questa maniera e che vengano allo stadio con scopi diversi. Noi, come società, siamo la vera parte lesa e penalizzata dalla situazione: non solo per la persona che si è fatta male, ma anche perché a risentirne siamo noi come club. Condanniamo fermamente l’accaduto e speriamo che si tratti di una situazione che si possa presto risolvere.
Quando le forze dell’ordine ci hanno detto di giocare, il Baggio aveva qualche remora, ma abbiamo deciso di scendere in campo perché il papà di Vecchi stava bene. Nonostante loro fossero più forti, non abbiamo cercato scuse. Siamo molto dispiaciuti per quanto accaduto e ci interessa solo la salute del signor Vecchi. Volevamo andare da lui per un riconoscimento, offrendogli un abbonamento a vita per le nostre partite, proprio perché non ci sentiamo legati a situazioni che riguardano questi gruppi. Siamo persone per bene e non vogliamo nessun minimo coinvolgimento con chi dello sport non interessa nulla ma pensa a fare solo casini».