Seconda Categoria
23 Ottobre 2025
«Un finale purtroppo da dimenticare con scene d’altri tempi che costringono l’arbitro negli spogliatoi fino all’arrivo delle forze dell’ordine. Si attendono ora news dalla giustizia sportiva». E diciamo che la risposta della giustizia è pervenuta, eccome. Clissava così la Pro Vigezzo domenica sera, con una nota ufficiale in merito alla sconfitta con la Castellettese e al caldo epilogo che ne era seguito. Ebbene, la partita del Girone A di Seconda Categoria piemontese non solo ha visto arroventarsi gli animi in modo un filino eccessivo, ma soprattutto rischia di passare alla cronaca come una delle partite maggiormente bastonate dal Giudice Sportivo nella storia del calcio dilettantistico regionale. Tra multe salate e inibizioni varie - a dirigenti inclusi - l'attenzione ricade però in particolare su una squalifica per il portiere vigezzese che durerà per più di due anni.
Un 4-2 esterno evidentemente indigesto, così come la direzione arbitrale del fischietto Ludovico Serra della sezione Biella: non si spiega altrimenti - e chiaramente tantomeno si giustifica - come la società Pro Vigezzo possa essere stata colpita da una serie di durissime sanzioni nell'ultimo Comunicato Ufficiale del Giudice Sportivo. A partire da una multa di 500 Euro, recita il comunicato in questione, «per il comportamento antisportivo dei suoi dirigenti», passando per un'inibizione fino al prossimo 1 Febbraio per il tecnico Fabio Bona «per condotta gravemente irrispettosa nei confronti dell'arbitro, verso il quale tentava di avvicinarsi con fare minaccioso, trattenuto dai propri giocatori presenti in panchina e per aver consentito e comunque per non aver impedito che avvenisse una sostanziale caccia all'arbitro da parte dei propri giocatori». O ancora notificando delle 6 giornate di sanzione per i calciatori Filippo Bergamaschi e Fabio Piraglia, entrambi puniti per essersi approcciati «con fare minaccioso verso l'arbitro, spingendolo con il petto e costringendolo ad arretrare» al termine della partita. Fino alla squalifica per una giornata inflitta al giocatore Luigi Pido «per condotta violenta consistita nel colpire un giocatore avversario», sicuramente pena minore rispetto alle precedenti e a quella anticipata in apertura che allontana un calciatore dai campi fino al 2028.
Si tratta della squalifica fino al 12 dicembre 2027 che è ricaduta in capo ad Andrea Bonzani Tidu. Portiere classe 2004, cresciuto calcisticamente nella Juve Domo e con nel curriculum anche una decina di presenze nel campionato di Promozione locale, Bonzani è protagonista assoluto della vicenda con la sua sanzione che supera i due anni e che quindi lo costringe fuori dai giochi fino al girone di ritorno della stagione 2027-2028. Così recita il Comunicato:
«Il giocatore, al termine dell'incontro, mentre si trovava a circa due metri dal direttore di gara, afferrava il pallone e lo calciava violentemente verso l'arbitro colpendolo al braccio e al collo e facendolo cadere a terra. A seguito dell'accaduto, il direttore di gara si rifugiava all'interno dello spogliatoio per chiamare le Forze dell'ordine e il soccorso medico; trasportato poi al Pronto Soccorso di Borgomanero, ivi gli venivano riscontrate una contrattura muscolare e un trauma alla spalla sinistra, con una prognosi di giorni sette».
Per assegnare una sanzione tanto duratura, il Giudice Sportivo si è innanzitutto appellato alla «volontarietà del gesto», per poi proseguire sulla questione della violenza dell'azione, normata dall'Articolo 35 del Codice di Giustizia Sportiva. Una pallonata sferrata a pochi metri di distanza dal direttore di gara che avrebbe potuto provocare una lesione personale, attestata inoltre dal referto medico ospedaliero. Insomma, a finire nel mirino non è il danno fisico procurato al fischietto, fortunatamente minimo, quanto la constatazione oggettiva di pericolosità del gesto, plausibilmente dannoso per l'incolumità dell'arbitro e persino privato di scuse tempestive - sempre stando a quanto descritto dal Comunicato.