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Under 19 Élite

È il bomber più decisivo di tutti: segna un gol ogni ora e sono tutti pesantissimi

Due anni fa la rottura di crociato e menisco, ora Stefano Goffi si sta rialzando a suon di reti pesanti

Stefano Goffi, CazzagoBornato

UNDER 19 ÉLITE CAZZAGOBORNATO • Stefano Goffi

42' del secondo tempo: attacco dello spazio, finta, portiere a terra, gol e 3-0. 43' del secondo tempo: scatto, palla da una parte, difensore dall’altra, sterzata, palla all’angolino, gol e 4-0. Così Stefano Goffi, attaccante classe 2006 del CazzagoBornato, ha tramortito il Castelleone alla settima del campionato Under 19 Élite. E no, non è la prima volta che succede.

SANGUE FREDDO

No, non è la prima volta in questo inizio di campionato che Goffi si ritaglia il ruolo di attore protagonista nei minuti finali di gara: ha già deciso due partite, la prima contro i campioni dell’anno scorso, la BSV Garda, con la rete del 3-2 a pochi minuti dal fischio finale, sessanta secondi dopo il gol avversario del momentaneo pareggio. La seconda contro il Castellana: gol del 2-1 allo scadere. Una propensione spiccata per i gol pesanti, insomma, e la sua media gol è spaventosa: una rete ogni 59 minuti, 4 gol in 6 partite. Lo sa bene il suo allenatore, Marco Bassini che, avendolo già allenato tre anni fa in Under 18 – annata in cui ha messo a segno 30 reti – prova a valorizzarlo in tutte le sue potenzialità, gestendolo in maniera oculata.

UN GIOCATORE COMPLETO

«È un esterno d’attacco ma può giocare anche prima punta. In realtà può ricoprire tutti i ruoli offensivi, è molto forte» rivela l’allenatore, sottolineando come i gol di Goffi non siano estemporanei, ma costruiti grazie alle sue caratteristiche calcistiche peculiari, ad esempio la velocità sui primi passi e l’esplosività sulle gambe, che gli permette di effettuare cambi di direzione repentini e inaspettati; in più, l’attaccante calcia sia di destro che di sinistro con estrema facilità. Lo stesso Goffi conferma: «Gioco in qualsiasi ruolo d'attacco, mi piace muovermi sul fronte offensivo». Bassini, inoltre, ne elogia anche la serietà: «è un ragazzo d’oro, è facile allenare giocatori così». Duttilità e applicazione, sommate alla capacità di incidere scritte sopra, pregi che farebbero piacere a qualsiasi allenatore di una squadra di calcio.

RIALZARSI

Ma allora perché Stefano ha giocato solo 236 minuti in sette giornate? Goffi ha rimediato la rottura di crociato e menisco due anni fa, al suo primo anno di Under 19. Dopo un breve prestito al La Sportiva Ome in cui non è riuscito a recuperare la forma ideale, Stefano è tornato al CazzagoBornato per riprendersi totalmente. Per questo motivo, Marco Bassini cerca di gestirlo anche fisicamente e di utilizzarlo, in linea con la richiesta del calcio moderno, come arma segreta a partita in corso, capace di spaccare i match con la sua verve calcistica e il suo fiuto del gol. L’obiettivo dell’allenatore è sicuramente di recuperarlo alla sua massima forma, ma nel frattempo Goffi non si riposa e continua a segnare, a farsi trovare pronto, con pazienza e dedizione, permettendo alla sua squadra di stare fieramente con lo sguardo verso l’alto, sfidando senza timore le dirette contendenti per i primi posti. «Spero di vederlo in prima squadra al termine dell’annata», ammette Bassini: sicuramente, con queste prestazioni, il nome di Goffi non potrà passare inosservato in società e nel campionato stesso, che ha trovato, nell’ala gialloblù, la sua scheggia impazzita, capace di rendere sempre imprevedibili gli ultimi minuti di gara per gli avversari del CazzagoBornato.

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